L’atto sulla messa in liquidazione potrebbe subire delle modifiche, frutto di concertazione con i sindacati. Ma la strada rimane quella, con la costituzione di una NewCo
Lavora di diplomazia, il sindaco Buzzanca, per provare a superare la fase di crisi nei rapporti tra il Comune e l’Atm. Diplomazia rivolta più che altro ai lavoratori, che da venerdì hanno fermato il servizio con l’intenzione di andare avanti fino a domani. Ieri il sindaco ha voluto dare un segnale di disgelo e di apertura, chiedendo ufficialmente al consiglio comunale di «voler sospendere per una settimana l’esame del provvedimento per introdurre tutti quegli elementi modificativi o integrativi frutto anche di un’azione concordata con le organizzazioni sindacali, funzionali al raggiungimento della necessaria serenità dei lavoratori, dell’amministrazione e dell’intera città». Il provvedimento è ovviamente la delibera con la quale si prevede prima la messa in liquidazione dell’azienda e poi, dopo un iter lungo 20 mesi, la nascita di una «o più» nuove società.
Il sindaco conferma che il traguardo non può che essere quello: ossia messa in liquidazione e creazione di una NewCo, una Spa. Percorso imprenscindibile non foss’altro perché imposto dalla legge. Potrebbe cambiare la strada per arrivarci, a quel traguardo. Un primo punto potrebbe essere l’obbligo di mantenere la nuova società, per i primi due anni, a capitale completamente pubblico. E al tempo stesso accelerare la costituzione della NewCo rispetto ai tempi inizialmente previsti, lasciando fermo il percorso della messa in liquidazione. Risultato inevitabile di una incertezza totale sui conti dell’azienda (col Comune che “non vuole” credere al fatto che i debiti siano realmente 51 milioni di euro) e di una gestione scellerata, negli anni, da parte di tutti. Politica e sindacati. La beffa finale è che, a parte qualche utente incallito del tram, nessuno o quasi s’è accordo dello sciopero. Siamo alla frutta.
solo la ZTL…. unico sevizio remunerativo di questa azienda .