Il mancato servizio presso diverse zone nebroidee continua ad essere al centro del dibattito. Per Fp Cgil la soluzione più immediata sarebbe “un’ordinanza contingibile ed urgente mediante la quale una ditta venga obbligata ad effettuare il servizio”.
Torniamo a parlare ancora una volta del servizio di trasporto per alunni disabili, ancora assente presso diverse zone nebroidee a causa del bando di gara andato più volte deserto. Nei giorni scorsi sulla questione erano intervenuti gli stessi genitori degli alunni di un istituto scolastico di Sant’Agata Militello, che si erano rivolti direttamente alla città metropolitana.
Si mobilita il sindacato
A prendere la parola, adesso, è Fp Cgil che ha dichiarato di ritenere “Inaccettabile che siano le famiglie a dover garantire il servizio”. La soluzione proposta dalla città metropolitana –era stato spiegato in una nota dai genitori- è infatti quella di un rimborso spese, basato sui kilometri percorsi.
“La manca assegnazione del servizio trasporto degli studenti disabili negli istituti scolastici superiori ricadenti nella fascia dei Nebrodi –dichiara Francesco Fucile, segretario di Fp Cgil- costituisce un precedente molto pericoloso che pone l’amministrazione pubblica, in relazione alla gestione di servizi assegnati tramite bando, in totale balìa dei privati”.
La soluzione proposta
Sono 25 gli studenti che avrebbero dovuto usufruire del servizio, hanno poi spiegato i portavoce del sindacato. Una soluzione, tuttavia, sarebbe comunque presente. Fp Cgil ha infatti lanciato una proposta, chiedendo anche la convocazione di un tavolo prefettizio.
“Ci troviamo di fronte ad una situazione paradossale –dichiarano i rappresentanti sindacali– e riteniamo inaccettabile che, ancor di più in considerazione di quanto accaduto già l’anno scorso, l’Ente Metropolitano non si sia attivato per tempo al fine di individuare soluzioni percorribili. Una delle quali riteniamo possa essere, trattandosi di servizio essenziale, l’emanazione di un’ordinanza contingibile ed urgente mediante quale una ditta venga obbligata ad effettuare il servizio. Non può passare sotto silenzio il fatto che ad oggi 25 famiglie siano state abbandonate a loro stesse e costrette a farsi carico di dinamiche quotidiane ingestibile. Nondimeno possono essere dimenticati quei lavoratori che si sono ritrovati senza occupazione. Di fronte a tutto ciò –concludono- riteniamo necessaria la convocazione di un immediato tavolo prefettizio cui prendano parte tutti gli attori coinvolti, con l’obiettivo di individuare una soluzione alternativa a quella attualmente percorsa”.