L'imprenditore messinese traccia un bilancio della gestione dell'Azienda Siciliana Trasporti nel periodo che l'ha visto presidente durante il governo Crocetta.
Il neo presidente dell’Ast Tafuri, nominato dal governo Musumeci, nel tracciare un bilancio del primo periodo di attività in un’intervista a La Sicilia non è stato tenero con la precedente gestione, targata Finocchiaro, che a suo dire avrebbe comportato sprechi e lasciato l’azienda sull’orlo del fallimento. Tafuri ha inoltre dichiarato d’aver avviato una sorta di “caccia agli imboscati”.
L’ex presidente Massimo Finocchiaro ha voluto cogliere l’occasione per fare un bilancio del periodo aprile 2016 a febbraio 2018 quello appunto che ha visto il messinese alla guida dell’AST.
“Che l’AST sia un’azienda in “affanno” è noto a tutti e risulta evidente, anche e soprattutto, da quanto emerge in tutti gli atti che la stessa Azienda ha prodotto al Socio Unico Regione Siciliana negli ultimi anni, non è un fatto emerso oggi e l’Avv. Tafuri, che è un vecchio conoscitore dell’azienda, lo sa bene. Affermare che “ha trovato un’azienda sull’orlo del fallimento”, “depredata da sprechi e soldi spesi senza criterio”, senza contestualizzare temporalmente le sue “sensazioni”, fa male all’azienda, ai lavoratori e soprattutto a chi, negli ultimi due anni, ha dato anima e cuore per tracciare un nuovo percorso, virtuoso, sia nei risultati di bilancio che nel rapporto con le parti sociali ed i lavoratori. Prova che il percorso da noi intrapreso sia stato senza dubbio tra i più virtuosi degli ultimi anni è il fatto che anche la nuova Governance stia muovendo i primi passi proprio sul percorso da noi tracciato a cominciare dalla riconferma del D.G. Dott. Ugo Fiduccia e dell’intero Management aziendale e persino dai primi atti esecutivi di questo CdA quali, l’acquisto di ulteriori autobus usati, la riconferma dell’internalizzazione delle manutenzioni, alla implementazione del sistema di bigliettazione elettronica, insomma tutte quelle scelte che ho avviato nel segno della continuità aziendale e non certo nel solco di un possibile fallimento. La nuova Governance, ha pure apprezzato e condiviso i risultati del precedente CdA meglio esposti anche nella relazione per l’approvazione del bilancio dell’anno 2016, avvenuta pochi giorni fa. L’approvazione del bilancio 2015 e quella del 2016 vennero rinviate in quanto la Regione al momento delle nomine dei nuovi amministratori dimenticò di nominare il Revisore contabile e l’azienda dovette procedere alla ricerca di un professionista tramite procedura pubblica.
Il CdA da me presieduto si è insediato in un momento di gravissima criticità finanziaria aziendale che aveva reso difficoltosa perfino la stessa gestione dell’ordinario.
Pertanto, dal momento del nostro insediamento il principale obiettivo è stato quello di porre in essere tutte le azioni necessarie per far fronte alle criticità aziendali al fine di ricondurre in posizione di equilibrio la condizione economico-patrimoniale della Società senza, per questo, svilire e perdere di vista il core business aziendale.
Attraverso interventi mirati e per mezzo di una gestione particolarmente oculata si è riusciti, in breve tempo, ad assicurare puntualmente il pagamento degli stipendi e degli oneri riflessi, ad abbattere buona parte dei debiti verso i fornitori, recuperando così la credibilità perduta e tornando ad apparire all’esterno come una Società affidabile e solvibile.
Tutto questo nonostante il Socio Unico avesse ridotto drasticamente, negli anni, sia il monte chilometri dei contratti, che l’ammontare annuo del contributo di ricapitalizzazione, previsto per legge, per la Società.
In virtù della migliorata condizione economica, abbiamo avuto la possibilità di effettuare investimenti in mezzi ed in risorse che principalmente hanno interessato l’autoparco aziendale che è stato incrementato con l’acquisto di ben 33 unità. Ed ancora, si è provveduto alla internalizzazione delle attività officinali portando il numero dei mezzi in fermo tecnico all’esterno da 110 unità a 3 in soli 12 mesi.
Infine, ma soprattutto, va precisato che altre iniziative in progress realizzeranno certamente ulteriori economie di spesa, quali, ad esempio:
- l’introduzione della bigliettazione elettronica con la quale si stima un potenziale incremento dei ricavi di circa 5/6 milioni;
- l’auspicato acquisto di n.127 Atb attraverso la partecipazione della Società al bando indetto dal Ministero dei Trasporti.
Obiettivi questi ultimi che, se raggiunti, garantiranno una solida base per il rilancio della Società nel mercato del TPL, mercato “alterato” da un sistema dei corrispettivi regionali che non sono equi per AST e che non rispettano pedissequamente il sistema delle regole della compensazione sancito dai principi della comunità europea e che penalizzano pesantemente l’azienda.
In conclusione, “sugli sprechi” non posso che associarmi alle affermazioni dell’Avv. Tafuri, vanno eliminati, sempre, e “sugli imboscati”, che possono essere sicuramente una parte residuale, vanno scovati e rimessi a lavoro, ma senza mai fare di tutta l’erba un fascio.
Tenuto conto che quanto sopra esposto è ampiamente certificato e che la presente è dovuta anche per rendere “onore” al merito di tutte le professionalità che hanno reso possibile questo, non mi resta che augurare un buon e proficuo lavoro a tutta la nuova Governance e ancor più al Presidente Tafuri che, sono certo, nella sua disamina, puntuale per certi aspetti, ma più “generica” per altri, si riferisse ad un passato evidentemente “remoto” ancorchè ad un recente passato.
Massimo Finocchiaro