Il sindaco ha incaricato gli uffici di predisporre la delibera da trasmettere al Consiglio: "Costituiremo una spa pubblica per il trasporto urbano e scolastico. Inoltre elimineremo questo tram. Mercoledì incontro al Ministero per trovare risorse"
Pochi giorni fa l’annuncio, adesso si va verso la predisposizione della delibera per la liquidazione dell’Atm che, come dichiarato anche durante il comizio di domenica sera, sarà sostituita con una società pubblica (forse con lo stesso criterio seguito per far nascere Messinaservizi Bene Comune rispetto a Messinambiente).
Nel pomeriggio si è tenuto l’incontro tra il sindaco, il vicesindaco, i revisori dei conti ed il vertice di ATM volto alla riorganizzazione del servizio di trasporto urbano.
È stato incaricato l’ufficio partecipate di predisporre la delibera di giunta per la messa in liquidazione di ATM da sottoporre successivamente alla valutazione del consiglio comunale.
“È’ stata confermata la volontà dell’amministrazione comunale di procedere entro gennaio 2019 alla costituzione di una spa pubblica per lo svolgimento del servizio di trasporto urbano, trasporto scolastico ed altri servizi che saranno definiti nel Salva Messina”.
Ma De Luca va oltre ed annuncia che mercoledì mattina ci sarà una riunione presso il Ministero dei trasporti inerente la strategia di eliminazione dell’attuale sistema tranviario e la creazione di un nuovo sistema tranviario in relazione alle ingenti risorse disponibili presso lo stesso ministero da richiedere entro il prossimo mese di dicembre.
Con ogni probabilità il sindaco si riferisce al “tram volante” o comunque ad una soluzione diversa rispetto all’attuale. Quanto annunciato in campagna elettorale e nei primi mesi di mandato viene quindi portato avanti nonostante le proteste e la mobilitazione dei sindacati e di un Comitato pro-tram.
Durante il comizio De Luca ha ricordato che anche nel gennaio 2014 l’amministrazione Accorinti aveva portato all’esame dell’Aula la delibera di liquidazione dell’Atm e che 8 mesi dopo aveva “cambiato strada” preferendo l’accordo con la GTT di Torino. Sempre ieri ha ribadito che l’ultima parola spetta al consiglio comunale e che la liquidazione non equivale, nei progetti dell’amministrazione, alla privatizzazione, perché si seguirà la strada della spa pubblica. Quel che invece appare certa a questo punto è la determinazione nel voler eliminare quello che lui definisce “questo sistema tram” sebbene non si sia affatto capito quale sistema di tram alternativo voglia concretizzare.
Rosaria Brancato
A dire il vero non si è capito il perché voglia eliminare il tra. Ci mostri lo studio che contraddice quelli già pubblicati da TS sui costi del tram. Due righe che diano un senso a questa decisione e che non siano state scritte dalla sua manina saccente ed a tratti volgare.