L’Atm rischia di bloccarsi. Fit Cisl: «In pericolo l’operatività dell’azienda»

L’Atm rischia di bloccarsi. Fit Cisl: «In pericolo l’operatività dell’azienda»

L’Atm rischia di bloccarsi. Fit Cisl: «In pericolo l’operatività dell’azienda»

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mercoledì 16 Gennaio 2019 - 06:28
Trasporto pubblico locale

MESSINA – Allarme e preoccupazione tra i lavoratori dell’Atm di Messina per la voce circolata in azienda di una grossa crisi di liquidità a causa del trasferimento di solo un milione di euro dei 2,8 che spettano mensilmente all’Azienda Trasporti per assicurarne l’operatività.

«L’azienda – spiegano i segretari provinciali della Fit Cisl di Messina Letterio D’Amico e Sebastiano Bonafede – si è trovata a dover pagare, nel mese di novembre, 5,2 milioni di euro per la rottamazione delle cartelle esattoriali e per il pagamento dei pignoramenti relativi alla precedente gestione ed inerenti la manutenzione della linea tranviaria. Nonostante, non più tardi di un mese fa, il sindaco Cateno De Luca avesse dichiarato che i conti dell’Atm non correvano alcun pericolo, oggi ci troviamo con la concreta possibilità che la gestione aziendale si blocchi in maniera catastrofica. Non potranno, infatti, essere pagati gli stipendi del mese di dicembre, né i fornitori strategici di gasolio, manutenzioni ed utenze».

Vista l’emergenza imminente, la Fit Cisl ha chiesto un incontro urgente con i vertici aziendali e l’amministrazione comunale. «Dobbiamo dare risposte chiare ai lavoratori ed alla città. L’Atm, da qualche mese, nonostante gli sforzi attuati per la migliore economicità della gestione dell'Azienda, non ha ancora dato quella risposta di qualità che ci aspettavamo considerando che, sinora, non è stato dato alcun seguito alle scelte che sono state concordate con le organizzazioni sindacali durante le interminabili discussioni del “Salva Messina”. Quello che ci preme, in questo momento – precisano D’Amico e Bonafede – è che alla città sia assicurato un servizio all’altezza e che i lavoratori non debbano subire lo spettro di quello che accadeva con regolarità fino a cinque anni fa: stipendi saltati, famiglie in difficoltà, incertezze sul futuro. Risposte a domande che devono arrivare il più presto possibile».

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