L'emendamento per l'estensione del servizio anche nei Comuni vicini è stato stoppato in aula. E De Luca e Lombardo polemizzano con Pd e M5S
“La nostra proposta per migliorare il trasporto pubblico locale è stata bocciata. La proposta avrebbe consentito ai Comuni turistici siciliani, che gestiscono in house il servizio di trasporto pubblico locale, di estendere il servizio anche nei Comuni limitrofi appartenenti a Gal (Gruppo d’azione locale), Fua (Area urbana funzionale) e Siru (Sistema intercomunale di rango urbano). Un blitz orchestrato con logica da lobby ha affossato un emendamento di buonsenso che avrebbe migliorato la vita di cittadini e turisti nei territori siciliani a vocazione turistica”. È dura la presa di posizione del gruppo parlamentare di Sud Chiama Nord dopo la bocciatura, qualche settimana fa in Commissione IV e poi in aula, all’Assemblea regionale siciliana, dell’emendamento proposto da Sud chiama Nord. Si tratta delle “Disposizioni in materia di noleggio con conducente e trasporto pubblico locale”.
“Sei Comuni hanno scelto la via della gestione pubblica. E si favorisce la mobilità tra Comuni turisticamente connessi”
Ecco la nota: “Solo sei i Comuni in Sicilia che gestiscono il trasporto pubblico locale direttamente con aziende pubbliche: Messina, Taormina, Palermo, Catania, Trapani e Marsala. Una minoranza “virtuosa” che ha scelto la via della gestione pubblica per garantire efficienza, controllo e qualità del servizio garantendo concretamente il diritto costituzionale alla mobilità. L’esperienza di Taormina e Messina parla da sola. A Taormina, grazie all’Asm, il Comune riesce già a collegare con successo i territori vicini come Letojanni, Giardini Naxos, Gaggi e Castelmola, favorendo una mobilità integrata e sostenibile tra Comuni turisticamente connessi. Un modello che consente ai turisti di muoversi agevolmente senza auto e ai cittadini dei comuni limitrofi di accedere ai servizi con maggiore facilità. A Messina, invece, l’Atm ha già esteso una linea fino a Villafranca Tirrena, ma fino a poco tempo fa non era possibile caricare o scaricare passeggeri nel tragitto, pur passando e sostando nel territorio. “Assurdità legislative che la nostra norma avrebbe corretto, favorendo una mobilità di area vasta, utile a decongestionare il traffico urbano e creare veri microsistemi territoriali integrati,” spiega il gruppo.
“Il servizio in house avrebbe coperto tratte e giorni oggi non considerati dal trasporto pubblico”
Aggiungono i deputati di ScN: “È fondamentale sottolineare che il servizio in house non sarebbe entrato in conflitto con i gestori privati, ma avrebbe semplicemente coperto tratte, giorni e fasce orarie in cui il trasporto pubblico oggi è del tutto assente, lasciando studenti, cittadini e turisti senza alcun servizio”. Il capogruppo Cateno De Luca e il deputato Giuseppe Lombardo attaccano duramente Antonello Cracolici (Pd) e Nuccio Di Paola (M5S), “che in aula hanno affossato la norma portando esempi fuori contesto. Nessuna richiesta di chiarimento, solo un attacco strumentale”.
I deputati parlano di “ingerenza dell’Anav (Associazione nazionale autotrasporto viaggiatori) in Commissione. E chi prova a portare soluzioni concrete, come Sud Chiama Nord, viene ostacolato per compiacere le lobby”.

La proposta dei numeri 0.