I sindacati chiedono ora al governo regionale di svolgere il ruolo di tutela dello sviluppo e dell’occupazione; un nuovo incontro si terrà il 27 aprile
E’ ripresa ieri in Confindustria a Messina la trattativa sul futuro della centrale termoelettrica Edipower, mentre fuori dalla sede di Assindustria a piazza Cavallotti i lavoratori effettuavano un presidio.
Presenti all’incontro le segreterie territoriali e regionali di Filctem-Cgil, Flaei-Cisl, Uiltec-Uil e le rsu; la capogruppo A2A, rappresentata dal responsabile settore elettrico, Tiberga, e dal responsabile relazioni industriali, Gerosa, ha confermato l'investimento di 120 mln per la riconversione dell'impianto che con l'avvio del nuovo elettrodotto di Terna rischia la chiusura.
Il progetto che le parti hanno concordato di analizzare specificamente nei prossimi giorni prevede la riconversione in polo tecnologico delle energie rinnovabili, ovvero una rimodulazione degli impianti in chiave, green che contempla anche l'impiego dei rifiuti così come previsto dalla normativa vigente.
“Si tratta dell'investimento più corposo che un’azienda privata effettua nella provincia di Messina dopo tanto tempo – osservano i sindacati – e che dovrebbe suscitare di conseguenza un’attenzione particolare da parte del Governo regionale e delle amministrazioni locali per conoscere nei dettagli il progetto, verificarne gli effetti e farlo rientrare in un piano complessivo di tutela del lavoro e dell’ambiente che determini un uguale ed aggiuntivo investimento pubblico per il risanamento”.
Al tavolo di Confindustria i sindacati hanno ribadito la difesa di tutti i posti di lavoro, chiedendo di discutere con l’azienda anche i punti che riguardano la tutela occupazionale dei lavoratori diretti e delle aziende dell’indotto, e le garanzie delle tutele nella fase transitoria fino alla realizzazione. Un nuovo incontro si terrà il prossimo 27 aprile.