Tre anni per (non) avere una Guardia medica sicura

Tre anni per (non) avere una Guardia medica sicura

Mario Meliado

Tre anni per (non) avere una Guardia medica sicura

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martedì 18 Maggio 2021 - 15:28

L’Ancadic punta i fari sull’assurda vicenda del presidio sanitario a Calanna (RC). Missiva al ministro della Salute per far luce anche su Gallico e Pellaro

Possibile che l’attività di uffici sanitari pubblici prosegua nonostante pericoli conclamati? Se lo chiede Vincenzo Crea dell’Ancadic, nel dar conto delle postazioni di Guardia medica di Gallico (periferia Nord di Reggio Calabria) e di Calanna (Comune tirrenico limitrofo).

…Il fascino del brivido?

Eppure, un punto interrogativo c’è per quanto attiene alle criticità riscontrate dai carabinieri del Nas (il Nucleo antisofisticazioni dell’Arma) rispetto ai locali in cui trova posto la Guardia medica a Calanna e a Gallico. E, sul fronte della periferia Sud del capoluogo di provincia, anche la Guardia medica di Pellaro.
«Stentiamo a credere che un’Azienda sanitaria preposta a curare la salute delle persone e a salvare la loro vita possa disattendere un provvedimento emesso a tale fine da se stessa, facendo sì – osserva Crea – che i pazienti cerchino salvezza tra i pericoli».

La risposta dell’Asp

A gennaio e ad aprile di quest’anno, l’Ancadic ha chiesto all’Asp reggina, al commissario governativo per la Sanità calabrese e al Comune di Reggio Calabria se queste problematiche fossero venute meno.
A rispondere «con puntualità» è stato il dirigente medico del Dipartimento Igiene e Sanità pubblica – Unità operativa Igiene e Sanità Pubblica dell’Azienda sanitaria provinciale numero 5. Il responsabile dell’Ufficio tecnico, ebbe a precisare l’Asp, ha redatto un progetto d’adeguamento dei locali a Calanna. Niente da fare, però, se prima non arriva la debita convenzione tra Comune di Calanna e Asp reggina.   
Quanto a Gallico, la proprietà mise i locali a norma secondo le indicazioni dello stesso Ufficio tecnico dell’Azienda sanitaria provinciale.

Perplessità a Calanna

Rispetto alla Guardia medica di Calanna però, dopo pertinente sollecitazione sempre di Crea, il sindaco ha fatto sapere d’aver indicato già nell’autunno 2018 un immobile di mano comunale. E l’Asp «ha valutato come idoneo per il trasferimento della Guardia medica» lo stabile di frazione Milanesi. Cosa confermata dopo specifico sopralluogo, con l’impegno del primo cittadino a concederlo all’Azienda in comodato gratuito. Ma dal 26 novembre del 2018, il Comune tirrenico attende lo schema di convenzione e di poter poi procedere alla stipula. Un momento rinviato di continuo, ha appreso informalmente l’Amministrazione comunale di Calanna, per la mancata definizione del progetto e per la mancata assegnazione delle somme.

Doppio nodo

A fronte del “mistero buffo” di Calanna, spiega Vincenzo Crea a Tempostretto che rimangono comunque due nodi. Intanto, perché mai non siano stati ancòra individuati i nuovi locali in cui trasferire il Poliambulatorio e la già menzionata Guardia medica di Pellaro. Oltretutto, il vastissimo quartiere reggino conta circa 30mila residenti. E poi se sia vero che a Gallico – sul versante opposto del perimetro urbano – i lavori sono stati realmente effettuati a regola d’arte.

L’ultima Speranza

Queste delucidazioni, insieme a richieste di chiarimento riguardo alla mai stipulata convenzione per Calanna, l’Ancadic le ha chieste appena ieri, lunedì 17 maggio, direttamente al ministro della Salute Roberto Speranza.
L’alto interlocutore istituzionale è stato tra l’altro sollecitato a disporre un’ispezione diretta nella sede di Gallico, per verificare l’esito dei lavori d’adeguamento.

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