Ultimo posto nel settore “tenore di vita”, in crollo rispetto allo scorso anno, mentre migliorano molto i livelli di servizi e ambiente. Stabili i settori affari e lavoro e popolazione. Il punteggio migliore, anche quest’anno, è per l’ordine pubblico. Lieve miglioramento nel settore del tempo libero
Più tre posizioni rispetto allo scorso anno. Dal 94esimo posto, la Provincia di Messina sale al 91esimo su un totale di 107 province. E’ l’esito dell’annuale classifica sulla qualità della vita redatta dal principale quotidiano economico nazionale.
Prima la provincia di Trento e seconda Bolzano, che aveva conquistato la prima posizione nel 2012. Al capo opposto della classifica, con un 107esimo e ultimo posto, ci sono Napoli e la sua provincia.
In Sicilia, la provincia più in alto è quella di Ragusa, 84esimo posto. A seguire, Enna all’88esimo, Siracusa all’89esimo, Messina, come detto al 91esimo, Agrigento al 96esimo, Trapani al 98esimo, Caltanissetta al 100esimo, Catania al 101esimo, Palermo al 106esimo e penultimo posto.
La Provincia di Messina totalizza 445 punti, rispetto ai 623 di Trento ed ai 417 di Napoli.
La classifica è redatta sulla base di un punteggio che considera sei parametri:
– tenore di vita
– affari e lavoro
– servizi, ambiente e salute
– popolazione
– ordine pubblico
– tempo libero
Il dato che balza più all’occhio è relativo al tenore di vita. La provincia di Messina è all’ultimo posto, peggio del 105esimo del 2011 e in caduta libera rispetto al 92esimo dello scorso anno. Balzo in avanti per ciò che concerne servizi e ambiente: 82esimo posto rispetto al 104esimo dell’anno scorso. Stabili i settori affari e lavoro e popolazione, col mantenimento rispettivo del 98esimo e del 90esimo posto. Il punteggio migliore, anche quest’anno, è per l’ordine pubblico, ma anche qui si registra un notevole peggioramento: dal 26esimo posto al 51esimo. Lieve miglioramento nel settore del tempo libero: dall’81esimo si passa al 73esimo posto.
TENORE DI VITA 502 punti su 1.000, 107esimo posto (meno 15 posti)
Valore aggiunto pro capite – 16mila 160 euro (429 punti) 86esimo posto. Prima Milano con 37mila 642 euro, ultima Crotone con 12mila 930 euro.
Depositi bancari per abitante – 12mila 457 euro (288 punti) 85esimo posto. Prima Trieste con 43mila 238 euro, seconda Milano con 39mila 417 euro, terza Roma con 37mila 070 euro, ultima Carbonia Iglesias con 7mila 903 euro, penultima Crotone con 7mila 987 euro.
Importo medio mensile pensioni – 638,84 euro (576 punti) 81esimo posto. Prima Milano con 1.109 euro, ultima Catanzaro con 485 euro.
Consumi pro capite variazione dal 2010 al 2012 – 0,80 (812 punti) 95esimo posto. Prima Bolzano con un valore di 0,98, ultime Napoli, Gorizia e Frosinone con un valore di 0,77.
Inflazione – valore 0,04 (466 punti). 105esimo posto. Prima Caserta con un valore di 0,02, ultima Avellino e penultima Cosenza con un valore di 0,04, lo stesso di Messina.
Costo casa al metro quadro – 2mila 250 euro (444 punti) 67esimo posto. Prima Caltanissetta dove le case costano solo 1.000 euro al metro quadro, ultima Roma (5mila 150 euro), poi Milano e Firenze (4mila 700 euro).
In quest’ambito, dunque, la Provincia di Messina è all’ultimo posto. Prima Milano, a seguire Trieste e Vercelli. Penultima Salerno, terz’ultima Napoli. Valori tra l’80esimo e il 95esimo posto, tranne per quanto riguarda il costo delle case al metro quadro e soprattutto l’inflazione, uno dei dati peggiori, in totale controtendenza rispetto all’anno scorso.
SERVIZI E AMBIENTE 430 punti su 1.000, 82esimo posto (più 22 posizioni)
Dotazione infrastrutturale – valore 93,24 (352 punti), 43esimo posto. Primo posto per Trieste (265,22), ultimo per Ogliastra (21,62).
Indice Legambiente – valore 34,21 (474 punti), 89esimo posto. Ultimo posto per Caltanissetta (18,69), primo posto per Belluno (72,19).
Indice climatico di differenza tra mese più caldo e mese più freddo – valore 17,3 (954 punti) 12esimo posto. Primo posto per Cagliari e Catania con un valore di 16,50, terzo per Palermo (16,60), quarto per Avellino (16,70), quinto per Trapani e Reggio Calabria (16,80), ultimo per Parma e Bolzano (25,80).
Percentuale emigrazione ospedaliera – valore 7,46 % (251 punti) 52esimo posto. Prima Bergamo (1,87), ultima Matera (28,23).
Disponibilità asili comunali rispetto a potenziale utenza 0-3 anni – valore 7,10 % (228 punti) 74esimo posto. Prima Bologna con il 31,20 %, ultima Caserta con lo 0,30 %
Cause civili definite su sopravvenute o pendenti – 23,22 % (334 punti). 103esimo posto,davanti solo a Caserta (22,99), Potenza (21,98), Foggia (21,18) e Crotone (19,48). Prima Medio Campidano con 69,50.
E’ un settore che migliora in quasi tutti i suoi aspetti tranne per ciò che concerne la giustizia, che rimane al quart’ultimo posto. Lo scorso anno, la provincia di Messina era maglia nera per Legambiente, quest’anno risale all’89esimo posto. Prima Trieste con 717 punti, seconda Bolzano (699), terza Ravenna (666). Ultimo posto per Crotone (301), penultimo per Vibo Valentia (343).
AFFARI E LAVORO 313 punti su 1.000, 98esimo posto (posizione stabile)
Imprese registrate ogni 100 abitanti – 9,29 (536 punti) 79esimo posto. Primi quattro posti appannaggio di quattro province sarde (Nuoro, Ogliastra, Sassari e Olbia Tempio – 17,34 e 16,91). Ultimo posto per Trieste (7,23).
Propensione a investire – valore 0,97 (403 punti). 82esimo posto. Prima Roma (2,40), ultima Avellino (0,58).
Fallimenti su 1000 imprese registrate – 26,21 (253 punti). 95esimo posto. Prima Bolzano (6,64), ultima Siracusa (43,44)
Quota export su Pil – valore 12,18 (73 punti) 99esimo posto. Prima Siracusa col 148,93, ultima Enna con lo 0,47.
Occupazione femminile in % – 33,62 (519 punti). 87esimo posto. Prima Bolzano col 64,82, ultima Napoli col 24,23.
Startup innovative per 10mila giovani – valore 1,05 (66 punti). 75esimo posto. Primo posto per Trento col 15,93, ultimo per Verbania, Sondrio, Crotone, Agrigento, Vibo, Caserta, Imperia, Siracusa, Rieti, La Spezia, Ragusa e Matera con un valore di 0.
In questo settore primo posto per Trento, secondo per Bolzano, terzo per Bologna. In coda ultimo posto per Reggio Calabria, penultimo per Caltanissetta, terz’ultimo per Caserta. Tutti risultati nella sua media per la provincia di Messina.
ORDINE PUBBLICO 440 punti su 1.000, 51esimo posto (meno 25 posti)
Scippi, borseggi e rapine per 100mila abitanti – 79,16 (351 punti). 17esimo posto. Prima Oristano (26,98), ultima Torino (908,10)
Furti in casa per 100mila abitanti – 253,83 (422 punti). 26esimo posto. Prima con Crotone (107,18), ultima Lucca (743,52)
Furti d’auto per 100mila abitanti – 120,51 (107 punti). 77esimo posto. Prima Belluno con 12,42 furti, ultima Catania con 829,07 furti.
Estorsioni per 100mila abitanti – 13,89 (286 punti). 90esimo posto. Prima Treviso (3,97), ultima Foggia (27,22)
Truffe e frodi informatiche – valore 173,29 (568 punti). 51esimo posto. Prima Como (98,40), ultima Napoli (326,80)
Variazione delitti denunciati dal 2008 al 2012 – valore 95,37 (568 punti). 79esimo posto. Prima Crotone (83,09), ultima Imperia (114,25).
E’ l’ambito migliore per la provincia di Messina, che però perde comunque 25 posizioni rispetto allo scorso anno si piazza al 51esimo posto. La provincia più sicura è Oristano, quelle meno sicure Pescara e Torino. Pochi furti in casa e poca microcriminalità nella nostra provincia. Ancora troppe invece le estorsioni ed i furti d’auto.
POPOLAZIONE 487 punti su 1.000, 90esimo posto (posizione stabile)
Densità abitanti per kmq – valore 198,96 (155 punti). 64esimo posto. Primo posto per Ogliastra (30,91), ultimo per Napoli (2mila 591).
Saldo tra iscritti e cancellati nell’anagrafe – valore 1,05 (692 punti). 90esimo posto. Primo posto per Latina (1,52), ultimo per Vibo Valentia (0,84).
Divorzi e separazioni ogni 10mila famiglie – 46,23 (486 punti). 30esimo posto. Primo posto per Crotone (16,61), ultimo per Lodi (96,45)
Variazione incidenza giovani su tot popolazione – valore -0,04 (571 punti). 75esimo posto. Prima Piacenza (0,00), ultime Medio Campidano e Carbonia Iglesias (-0,06).
Laureati ogni mille giovani dai 25 ai 30 anni – 75,99 (747 punti). 28esimo posto. Primo posto per Isernia (101,74), ultimo per Bolzano (35,52)
Stranieri regolari residenti ogni 1.000 abitanti – valore 3,98 (270 punti). 75esimo posto. Primo posto per Prato (14,74), ultimo per Medio Campidano (1,00)
Primi tre posti per Piacenza, Siena e Parma, ultimi per Medio Campidano, Taranto e Carbonia Iglesias. In quest’ambito, nella provincia di Messina spicca un alto numero di laureati e un basso numero di separazioni e divorzi rispetto ad altre province italiane.
TEMPO LIBERO 499 punti su 1.000, 73esimo posto (più 8 posti)
Librerie ogni 100mila abitanti – 7,87 (448 punti). 50esimo posto. Prima Massa Carrara (17,56), ultima Isernia (1,15)
Indice copertura banda larga – 94,02 % (940 punti) 85esimo posto. Prima Milano (100), ultima Isernia (77,95).
Cinema ogni 100mila abitanti – valore 2,93 (447 punti). 41esimo posto. Prima Macerata (6,55), ultima Isernia (0)
Volontari ogni 1000 abitanti – 48,74 (188 punti). 88esimo posto. Prima Bolzano (297,87), ultima Napoli (19,38)
Numero di bar e ristoranti ogni 100mila abitanti – 479,28 (367 punti). 96esimo posto. Prime quattro province sarde (Olbia Tempio, Sassari, Ogliastra e Nuoro, 1.305 e 1.200), ultima Palermo (342,78), penultima Catania (361,52).
Indice di sportività – 602,21 (602 punti). 42esimo posto. Prima Trento (1.000), ultima Ogliastra (119,24)
Primi tre posti per Siena, Genova e Nuoro, ultimi tre per Isernia, Crotone e Agrigento. Anche in quest’ambito la Provincia di Messina resta nella sua media. Buoni i dati per ciò che concerne librerie, cinema e indice di sportività.
(Marco Ipsale)
adesso i grandi messinesi doc dop dog, saranno soddisfatti di se stessi e della loro tanto cara e splendida città
Ieri leggevo varie eresie. Una su tutte che città come Milano sono più vivibili delle città siciliane o del sud in generale. Le cose sono due: o certa gente conosce Milano (ma potrei nominare la maggior parte delle grandi città del nord) solo per sentito dire, oppure parlano tanto per allenare la lingua.
Prendiamo ad esempio il capoluogo lombardo. Si tratta di una città tra le più invivibili d’Europa, con un tasso di disoccupazione vicino a quello di Palermo e con una delinquenza paragonabile solo a certi quartieri delle metropoli d’oltre oceano.
Una città ormai completamente in mano a bande ispaniche che rendono le strade milanesi tra le più pericolose al mondo. Avete letto bene, AL MONDO (ovviamente occidentale)!
E’ chiaro che il provincialotto vede in questi luoghi un nuovo el dorado, non capendo che non basta avere La Scala o la Bocconi per rendere un luogo vivibile ed a misura d’uomo.
Tralascio le valutazioni su clima ed inquinamento, a mio avviso, decisamente marginali.
Concludo con una recente riflessione di un collega torinese (nativo e non di origini meridionali) che, proprio qualche giorno fa, mi faceva notare come i veri razzisti, coloro che vorrebbero vedere il sud in fiamme e che non perdono occasione per vomitare fango sul meridione e sulle proprie città d’origine, sono proprio gli immigrati provenienti soprattutto da Sicilia e Calabria.
Ci siamo soffermati sul processo psicologico che porta a certe manifestazioni, attraverso le quali si rinnega, spesso con un disprezzo che va oltre la semplice critica, la propria terra natia.
E’ venuto fuori un paragone forse azzardato ma, credo, calazante: ci sono venuti in mente i famigerati tassisti di origine turca di Londra (città che conosciamo bene per averci studiato entrambi ai tempi dell’Università), famosi per la loro totale mancanza di cortesia e perennemente arrabbiati, soprattutto con i non londinesi, sui quali sfogano la loro ira proveniente da una condizione sociale obiettivamente non delle migliori.
Allo stesso modo, molti emigrati (fortunatamente non tutti!), sfogano la loro rabbia su quella terra che, per varie ragioni, non è riuscita a trattenerli o che hanno dovuto lasciare, spesso per trovare situazioni precarie ed una dura discriminazione raziale. Emblematico un caso in cui un operaio edile si lamentava per l’arrivo di meridionali all’interno della ditta, rei di rubare il lavoro agli onesti cittadini settentrionali; il tutto, sfoggiando un pesante accento calabrese!
Quindi, certi comportamenti hanno alla base un profondo rancore che sfoga in un odio, che va capito e compreso, nei confronti della propria terra.
Se l’inimmaginabile salto in avanti di ben tre posizioni nella graduatoria generale sono dovuti al miglioramento dei livelli di servizi e ambiente,c’è da dedurre che i dati della graduatoria sono precedenti alla Giunta Accorinti e si riferiscono al periodo Croce.
Io abito a Camaro Superiore e stamane ho dovuto zig-zagare tra i sacchetti dell’immondizia per poter andare al lavoro.
Le ricordo che non è il solo a vivere a Messina e che da Camaro ci passano molte persone, anche per prendere l’autostrada. Ad esempio, mi ricordo un rogo di dimensioni spropositate, in via Comunale, proprio durante la gestione commissariale.
Capisco che ogni occasione è buona per fare propaganda, ma scrivere cose non vere, facilmente confutabili da chiunque (quindi migliaia di cittadini) passi abitualmente da quella strada, vi rende poco credibili e vittime di una manifesta malafede.
O forse vuole negare che durante il commissariamento le montagne di spazzatura a Camaro (ed in tutta la città) erano ben più abbondanti?
Ricordo una foto simbolo pubblicata da TS e scattata da un cuttadino, risalente proprio a quel periodo, che, imprudentemente, lei ha tirato in ballo. L’istantanea ritraeva, impietosa, un trenino colmo di turisti passare accanto ad una incredibile montagna di rifiuti sul v.le Principe Umberto.
Detto questo, è molto probabile, anzi direi certo, che la valutazione del Sole risalga ad un periodo antecedente all’attuale amministrazione. Forse oggi la classifica sarebbe ancora peggiore, non so, ma di sicuro, ribadisco, non si può dire che durante il commissariamento c’era meno rumenta per strada.
P.S. volutamente non ho parlato dell’amministrazione Buzzanca in materia di rifiuti. Non mi piace sparare sulla Croce Rossa!
io vivo sia qui che a milano e posso dirvi che per quanto, milano sia in mano agli extracomunitari e abbia diversi problemi resta sempre una città che offre livelli di vivibilità eccellenti, funziona tutto e tutti fanno il proprio dovere..
c’è senso civico, voglia di lavorare e creare qualcosa.
qui c’è solo parassitismo e degrado a livello culturale.
non dico che milano sia perfetta o sia la terra promessa, ma di sicuro non è minimamente paragonabile a questa terra scordata da Dio…
Caro amico, ognuno di noi ha esigenze diverse che la classifica in rassegna non considera.
Per te Messina e il suo territorio sono scordati da Dio…..Io amo il mare, sono un appassionato di pesca, amo le scampagnate …..quindi vivere sulle sponde di un tratto di mare tra i più belli al mondo, con alle spalle colline e montagne stupende per la ricchezza della natura, con incredibili vedute mozzafiato, nel clima più dolce del mondo…..per me Dio
Ha dato tanto al terra messinese ….ed è difficile lavorare in un territorio così attraente, con una natura tanto straordinaria….molto lontana dai grigiori dei nebbiosi autunni milanesi, dai gelidi inverni milanesi, dalle afose estati milanesi……a Milano l’unico vero passatempo è il lavoro….e si lavora 350 giorni all’anno per fare 15 giorni di vacanza al sud…..a Messina male che vada vivi tutti i giorni in vacanza ….certo si spera sempre di lavorare… Per avere il massimo dalla vita…..lavorare in vacanza sul meraviglioso Stretto ….nella nostra incredibile, .meraviglisa terra….
quindi per lei messina è una città normale e vivibile?? ahah la paragoni a città come bologna che non sono metropoli e vediamo le differenze.In realtà la terra non c’entra, c’entra chi la ammninistra e la abita in massima parte, ovvero un bel mix di schifezze, visti i risultati.La propria terra natia viene cancellata quando sei costretto, dico– costretto- a fuggire per vivere e morire altrove. Io porto molto più rispetto per quella terra che mi fa vivere dignitosamente e civilmente, lei si accontenti del nulla, ma perfavore meglio non accusare nessuno e scaricare le colpe su altri, se la sua messina è una pacco da decenni.Più corretto farsi un bell’esame di coscienza ed ammettere la realtà dei fatti, che è sotto gli occhi di chi la vuole vedere. Chi difende questa città non ha il diritto di parlare più di tanto, anche per evitare di essere preso a pernacchie.
Coraggio Buddacci,di questo passo tra 33 anni saremo i primi.
Piuttosto di criticare a vanvera tutto e tutti e piangerci addosso, che sono le due cose che noi messinesi sappiamo fare meglio, prendiamo stimolo da questa bocciatura per cercare di impegnarci tutti un poco di più per rendere migliore il posto in cui viviamo, cominciando dalle piccole cose.
Usiamo meno l’auto e più i mezzi pubblici anche se ce ne sono pochi, non buttiamo le carte per terra, e usiamo sempre i cassonetti, PAGHIAMO LE GIUSTE TASSE, cerchiamo di essere tolleranti con il prossimo e di partecipare più attivamente alla vita sociale e politica, perché solo così si cambiano le cose.
a fare la spesa non si va con il mare, le montagne ed il sole.
si va con i soldi, e i soldi si fanno lavorando, concetto lontano dalle menti messinesi più inclini a tirare a campare o a usufruire di sussidi di disoccupazione per lavori mai svolti…
I nostri tempi sono fatti di consumismo di corsa all’acquisto per avere l’ultimo smartphone o l’ultimo modello di auto, io preferirei vivere nel grigiore con i soldi in tasca che al sole e senza il becco di un quattrino….
–tratto di mare tra i più belli al mondo–. Ma finiamola dai, la vostra rovina è proprio quella di credere di viver in un paradiso il posto migliore al mondo, che tale non è viste appunto la realtà. Fatevi un giro fuori evitando campanilismi sciocchi
Stiamo parlando come ogni anno del nulla. Messina ha senza ombra di dubbio degli enormi problemi di vivibiltà, tangibili quotidianamente da tutti. Vogliamo discutere di chi sia la colpa? E’ come parlare del sesso degli angeli. Le colpe sono collettive e diffuse in maniera trasversale, dall’amministratore corrotto al semplice cittadino che butta la cicca per terra. Detto questo non significa che bisogna rassegnarsi allo stato dei fatti, chi ha a cuore veramente la propria città ed il proprio territorio ha il diritto di farlo perchè alla faccia degli spot del Renato cittadino, il cambiamento non può che partire dal basso. Purtroppo la città paga decenni di impoverimento del tessuto sociale, economico e culturale di tutto il suo territorio con effetti devastanti ed una nuova spinta dell’emigrazione anche degli over 30. Risollevarsi richiederà molti anni, sempre che si riesca ad interrompere questo inviluppo pazzesco degli eventi.
Per il resto, so cosa significa vivere al Nord e con esperienza posso dire che non è tutto oro quello che luccica, lasciando perdere il Sud già tra le stesse città del Nord vi sono discrepanze a mio parere tra le posizioni della classifica e la realtà che la gente vive quotidianamente.
Ascolti, qui l’unico che andrebbe preso a pernacchie è lei insieme ai suoi inutili e discutibili post. Non fa altro che insultare tutto e tutti. E’ stato costretto ad emigrare? Odia Messina ed i messinesi? Adora il suo paesino civile e pulito? Bene, allora si faccia e ci faccia la cortesia di occuparsi del luogo in cui vive e ci risparmi le sue sterili invettive.
Francamente non capisco il motivo per cui ogni giorno si leggono i suoi post ricolmi di rancore verso una città che dice di aver cancellato, si occupi, piuttosto, di elogiare il luogo in cui vive e lo faccia con chi lo abita felicemente insieme a lei.
Qui, l’unico che non dovrebbe parlare più tanto di Messina è lei, che magari ogni giorno sputa fango sul Sud riscuotendo i falsi consensi dei suoi compaesani settentrionali.
E sappia una cosa, io, come molti altri miei concittadini, viviamo dignititosamente e civilmente anche qui a Messina, forse anche più di lei e dei suoi integerrimi compaesani.
Trovi un altro modo per sfogare la sua frustrazione, qui abbiamo già i nostri problemi e del suo livore, francamente, non abbiamo che farcene!
P.S. ma ne è proprio certo che a doverci accontentare del nulla siamo noi?!
caro napoleone sono d’accordo con lei.
i messinesi credono che lo stretto sia l’eden, ok bel paesaggio panorama di rispetto, ma tutto ciò che ritorno da alla comunità?
non abbiamo un turismo di qualità, non abbiamo strutture ricettive ed di intrattenimento valide, abbiamo una cittadella fieristica che è da terzo mondo.
aggiungo pure che a mio avviso per dare tono all’economia non si può sperare nel turismo, cavolo non abbiamo una zona industriale che si possa definire tale, non è difficile capire che le aziende danno lavoro (i vostri figli scappano al nord per questo motivo), il nostro tessuto industriale fa ridere..
Ma poi c’è gente che vuole il verde i prati non vuole palazzi nè le fabbriche, allora sapete che vi dico? morite pure dalla fame…
Napoleone, ho girato abbastanza e posti come lo Stretto di Messina sono davvero unici….semmai i problemi sono altri…..comunque caro Napoleone se sei reggino o catanese stai messo peggio. Lo dico in base alla classifica a cui io non credo.
Al sud sei hai un buon lavoro vivi meglio….specie in riva allo Stretto o nel resto della provincia di Messina.