La denuncia dell'Unione inquilini di Messina: "Povertà abitativa e disagio economico: uno tsunami"
MESSINA – “Tre sfratti in tre settimane a Messina. Abbiamo ottenuto i rinvii ma la situazione è insostenibile. La crisi economica continua e centinaia di famiglie sono a rischio sgombero. Le istituzioni non possono restare a guardare questo disastro sociale”. L‘Unione inquilini racconta di un ultimo rinvio il 13 aprile, e di situazioni a rischio a Larderia e Castanea, mettendo in risalto che “la povertà abitativa e il disagio economico-sociale nel territorio messinese sembrano essere una costante, una combinazione pericolosa dagli esiti tristemente scontati. Inutili i continui allarmi da noi lanciati da due anni, quando prevedevamo l’abbattimento di uno ‘tsunami sociale’ sulle fasce più deboli della cittadinanza”.
Continua l’Unione inquilini: “La storia è sempre la stessa: disoccupazione e riduzione del reddito, disagio psico-fisico, morosità e infine sfratto. Questo è quello che succede oggi in diverse aree del Messinese, dove le reti parentali sono deboli e il welfare abitativo è totalmente inesistente. L’autorità giudiziaria intanto agisce per garantire il diritto alla proprietà e procede inesorabile con l’esecuzione degli sfratti servendosi, laddove servisse, della forza pubblica. Il 23 marzo, a Larderia, abbiamo presenziato al terzo accesso dell’autorità presso l’abitazione di una famiglia in condizione di morosità incolpevole. La controparte ha concesso un perentorio rinvio di soli tredici giorni a patto che si trovi subito una soluzione alternativa per la famiglia vittima del provvedimento di sfratto. Giovedì 13 aprile (quarto accesso), considerati i tempi davvero strettissimi, abbiamo mediato per un ulteriore rinvio per consentire materialmente alla famiglia di affrontare la difficile e costosa trafila legata al trasloco”.
“I cittadini sempre più soli”
Si legge sempre nella nota: “Ancora una volta i cittadini si ritrovano pressocché soli dentro una crisi abitativa nera che sta permeando soprattutto il tessuto più fragile della nostra società e determinando un prevedibile picco di sfratti e di sgomberi. Centinaia di famiglie saranno in ginocchio, lambendo rischiosamente i margini dell’esclusione sociale. La crisi colpisce in lungo e in largo il nostro territorio: il 31 marzo a Castanea siamo intervenuti durante uno sfratto per finita locazione ai danni di una signora rimasta sola, da anni, con la figlia e gli animali domestici. Abbiamo ottenuto un rinvio dell’esecuzione dello sfratto al 20 giugno prossimo: in tal modo la figlia potrà completare, senza particolari scossoni, l’anno scolastico con i compagni di sempre”.
Ecco le conclusioni dell’Unione inquilini: “Per queste e altre famiglie lo sfratto sarà comunque inevitabile. Dove sono quelle misure che servono ad aggredire a monte il nodo della sofferenza abitativa o a mitigarne gli effetti devastanti? Le istituzioni, la Giunta comunale, assisteranno come spettatori a questo disastro o intendono finalmente prendersi cura dei propri cittadini e preservarli da questo tsunami?”.