E il porto è di nuovo a rischio insabbiamento. Pino: “Se è il caso dobbiamo incatenarci alla Regione”

E il porto è di nuovo a rischio insabbiamento. Pino: “Se è il caso dobbiamo incatenarci alla Regione”

Marco Ipsale

E il porto è di nuovo a rischio insabbiamento. Pino: “Se è il caso dobbiamo incatenarci alla Regione”

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mercoledì 23 Settembre 2015 - 10:57

L’assessore alle Risorse del Mare spinge sull’assessorato regionale al Territorio e Ambiente per ottenere il via libera al dragaggio preventivo. La gara è già affidata ma, tanto per cambiare, manca l’autorizzazione

Cinque mesi di tregua. Dallo scorso 18 aprile il porto di Tremestieri opera a pieno regime ma adesso il rischio è dietro l’angolo. La bella stagione ha contribuito alla funzionalità degli approdi ma sono già bastate le prime giornate di maltempo per far sì che la sabbia si iniziasse ad accumulare. Anzi, a dire il vero, la sabbia si muove, a causa delle correnti, anche in condizioni di tempo stabile, pur se i pericoli maggiori derivano dalle grandi mareggiate.

L’autunno è arrivato e il tempo a disposizione è poco. Lo scorso anno la prima mareggiata si verificò il 5 novembre e l’autorizzazione regionale arrivò il 17 dicembre. La ditta si rese disponibile a iniziare il dragaggio dopo le festività di fine anno e il porto fu riaperto solo il 28 gennaio, a distanza di quasi tre mesi dalla chiusura e a fronte di solo una decina di giorni di lavoro.

Adesso il timore è che tutto possa ripetersi e i sindacati accusano le istituzioni di non aver fatto abbastanza per evitarlo. La gara per la manutenzione dei fondali, a dire il vero, è già stata aggiudicata ma, tanto per cambiare, manca l’autorizzazione da parte della Regione. “Il silenzio istituzionale è assordante – hanno affermato a margine della conferenza stampa odierna (VEDI PEZZO A PARTE) il segretario di Fast Confsal, Nino Di Mento, e quello di Ugl Mare, Guglielmo Pellegrino – con l’ennesimo rischio insabbiamento e, di conseguenza, tir in città e cassa integrazione per noi. Non siamo più disposti a sentire che una volta manca la draga ed un'altra volta manca l'autorizzazione da parte dell'Assessorato Regionale. Su questo il sindaco era stato chiaro e si era impegnato affinché si potesse avere un'autorizzazione aperta inerente alle analisi della ghiaia che, ricordiamo, è sempre la stessa. Vogliamo da parte dell'Amministrazione comunale una posizione forte, chiara e immediata nei confronti della Regione, un atto di sollecito ufficiale affinché si possa ottenere l’autorizzazione e procedere ad un rapido e veloce dragaggio per il mantenimento dei fondali”.

E la posizione forte è stata espressa dall’assessore alle Risorse del Mare, Sebastiano Pino: “Se sul porto non si fa manutenzione ordinaria è chiaro che la sabbia aumenta. I fondali vanno riportati a 7 metri adesso, quando ancora è rimasto ‘disponibile’ meno di un metro d’acqua. Siamo alle solite ma ancora in tempo per evitare l’insabbiamento. La Regione non ha motivo di non dare l’autorizzazione. Ho detto al sindaco che, se è il caso, dobbiamo andare a legarci a Palermo, perché questa non è leale collaborazione tra istituzioni. Dal punto di vista normativo saranno forse inattaccabili ma poi subentra il buon senso e l’interpretazione delle leggi. Quanti campioni sono stati analizzati finora? Centinaia. Non ce n’è stato uno che indicasse pericoli di inquinamento o di altro che possa condizionare il nulla osta. Sostengono che, in caso di mareggiata, i materiali non sono quelli. Ma i fatti dicono altro. Scrivere lettere non basta, bisogna chiedere un incontro a Palermo e il sindaco ha già chiamato l’assessore Croce proprio per questo motivo”.

(Marco Ipsale)

8 commenti

  1. La regione è poco sensibile ai problemi dei messinesi.
    Bisogna convivere con questa realtà o liberarsi dal giogo regionale fatto di tagli, ridimensionamenti, esclusioni e di tutto il male che si può procurare alla città ed alla provincia messinese. L’autonomia, sull’esempio di Trento e Bolzano o la costituzione di una regione dello Stretto insieme alla provincia di Reggio potrebbero essere delle soluzioni per far cessare il massacro dei messinesi.

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  2. La regione è poco sensibile ai problemi dei messinesi.
    Bisogna convivere con questa realtà o liberarsi dal giogo regionale fatto di tagli, ridimensionamenti, esclusioni e di tutto il male che si può procurare alla città ed alla provincia messinese. L’autonomia, sull’esempio di Trento e Bolzano o la costituzione di una regione dello Stretto insieme alla provincia di Reggio potrebbero essere delle soluzioni per far cessare il massacro dei messinesi.

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  3. Per risolvere il problema dell’insabbiamento del porto occorre dare il servizio dragaggio ed i mezzi occorrenti direttamente ai dipendenti comunali. Niente più appalti extra comune ed allora magicamente il porto non si insabbierà ogni 6 mesi ma ogni 60 anni… ah ah ah

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  4. Per risolvere il problema dell’insabbiamento del porto occorre dare il servizio dragaggio ed i mezzi occorrenti direttamente ai dipendenti comunali. Niente più appalti extra comune ed allora magicamente il porto non si insabbierà ogni 6 mesi ma ogni 60 anni… ah ah ah

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  5. Ma non te ne accorgi che a Tremestieri quel porto (in quel modo) NON si doveva fare? Qualcuno ha trovato la manna per fare soldi periodicamente, cioè ad ogni sciroccata. Chi sa dire quanto costa togliere la sabbia?

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  6. Ma non te ne accorgi che a Tremestieri quel porto (in quel modo) NON si doveva fare? Qualcuno ha trovato la manna per fare soldi periodicamente, cioè ad ogni sciroccata. Chi sa dire quanto costa togliere la sabbia?

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  7. Forse non tutti Sanno Che il Porto di tremestieri e’ una farsa anche quando funziona, I tir vi transitano solo di giorno di notte invece continano a passare regolarmente dalla rada San Francesco,tutti sanno e nessuno vede…

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