Almeno per ora... Da un minimo di un’ora e quaranta ad un massimo di due ore e trentacinque da arrivo a ripartenza
MESSINA – A marzo 2022 l’annuncio: dall’estate 2022 i tempi di traghettamento in treno sullo Stretto di Messina saranno dimezzati, da 2 ore e 5 minuti a 1 ora e 5 minuti. Come? “Con il nuovo sistema, che attrezza le attuali locomotive E464 con batterie a convertitore (da circa 400 kw), si potranno effettuare operazioni di imbarco e sbarco in modo autonomo ed ecologico, evitando la manovra con la locomotiva diesel” – scriveva il Ministero.
L’estate 2022 è trascorsa e anche quella 2023 ma ora, con un anno e qualche mese di ritardo, Fs annuncia che “dal 10 dicembre, il traghettamento di alcuni Intercity tra Calabria e Sicilia sarà effettuato con locomotore a batterie, con un conseguente risparmio in termini di emissioni“.
E qualche giorno fa il sottosegretario al ministero delle Infrastrutture, Edoardo Rixi, ha pubblicato un video che documenta la “prova del primo treno che entra a batterie in un traghetto per la Sicilia. Più veloce, meno inquinante, più sicuro. L’obiettivo è elettrificare una flotta di locomotive per il trasporto passeggeri, svincolandosi dal diesel. In attesa del Ponte sullo Stretto”.
Se andiamo a guardare gli orari dei treni Intercity, però, notiamo che non cambia nulla e restano i tempi biblici di attraversamento.
Da 1 ora e 40 a 2 ore e 35
In direzione nord, l’Intercity 722 impiega 1 ora e 45 minuti tra arrivo e ripartenza, il 724 1 ora e 50 minuti, il 1956 e il 1960 2 ore e 15 minuti. In direzione sud il 723 1 ora e 40 minuti, il 727 1 ora e 55 minuti, il 1955 2 ore e 20 minuti, il 1959 2 ore e 35 minuti.
Il tempo attuale considerato dal Ministero, 2 ore e 5 minuti, è quindi una media del tempo impiegato dai vari treni. E anzi si nota una lieve riduzione perché fino a poco tempo fa il minimo era 1 ora e 55 minuti.
Anche 1 ora e 40, comunque, e per un solo treno, è un tempo lunghissimo. Prima di poter ridurre ulteriormente, il nuovo metodo d’imbarco andrà provato per alcuni mesi e novità potrebbero esserci (ma tutto è in forse) a partire dal prossimo orario estivo, quindi da giugno 2024.
Semmai si dovesse riuscire a raggiungere l’obiettivo dell’ora e cinque minuti, possibilmente su tutti e otto i treni in servizio (quattro in direzione nord e quattro in direzione sud), sarà finalmente un passo avanti e si metterà la parola fine alle attese lunghissime tra arrivo e ripartenza da una sponda all’altra.
Anche 1 ora e 5 minuti è un tempo elevato. E per le auto è destinato ad aumentare…
Si comprende, comunque, che anche un’ora e cinque minuti è un tempo elevato, che andrebbe a equipararsi a quelli necessari per traghettare in auto in bassa stagione. Per le auto, infatti, non bisogna dimenticare due aspetti: il primo è che all’attuale traversata di venti minuti bisogna aggiungere i tempi per arrivare dalle autostrade agli imbarchi, con gli storici danni (in termini di traffico e non solo) per i Comuni di Messina e Villa San Giovanni, e i tempi di attesa per imbarcare e sbarcare. Anche in condizioni di traffico zero, bisogna trovarsi agli imbarchi con un anticipo congruo e attendere la partenza della nave, col rischio di perderla per pochi minuti o di trovarla piena e dover attendere la successiva; il secondo aspetto è che, nei programmi, la rada San Francesco sarà chiusa e tutto il traffico sarà spostato al porto di Tremestieri, con grandi benefici per Messina (che vedrà il centro città liberato e potrà recuperare un’importante porzione di affaccio a mare) ma con l’aumento dei tempi di traghettamento fino a 50 minuti, che diventano un’ora e mezza considerato quanto detto prima.
Solo gli Intercity
Tornando al traghettamento dei treni, è necessario sottolineare che anche se si dovesse raggiungere l’obiettivo di ridurre i tempi riguarderebbe solo gli Intercity. Non la tipologia di treno preferita dalla maggior parte dei messinesi e dei siciliani non a mobilità ridotta. Ad oggi, infatti, in soluzione aliscafo più treno Freccia si può arrivare da Messina a Roma e viceversa in un tempo compreso tra 5 ore e mezza e 6 ore, a seconda delle soluzioni, mentre gli Intercity impiegano da un minimo di 8 ore e 9 minuti ad un massimo di 9 ore e 35 minuti. Anche riducendo questi tempi di un’ora, restano comunque ben più alti della soluzione aliscafo più treno. E la forbice si allarga ancora di più per gli spostamenti da e verso il nord di Roma.
Nel 2024
Semmai i tempi di attraversamento dello Stretto di Messina in treno dovessero essere ridotti fino a un’ora e cinque minuti sarebbe finalmente un fatto positivo, nel 2024, nell’era in cui si va da Roma a Milano in tre ore, poco più delle 2 ore e 35 che impiega l’Intercity 1959 dall’arrivo a Villa alla ripartenza da Messina.
Ma non sarebbe comunque una svolta epocale. I trasporti via mare, in tutto il mondo, non possono e non potranno mai essere equiparati a quelli via terra.
Nei fatti indirettamente si dà ragione alle mie reiterate ipotesi di eliminare il trasporto treni sostituendolo col trasporto passeggeri su navi veloci: 15min. per stazione, necessari a lasciare il treno e raggiungere su comodi nastri entro slots climatizzati, la nave; 10 min. per percorrere la tratta e 5min. per le manovre portuali. Totale = (2×15)+(2×5)+10= 50 min. Appena 20 in più del ponte, considerando il tratto V.S.Giovanni-ponte-Messina centrale percorribile in 30 minuti, fermate e curvate incluse.
Proposta simile ma più articolata e con impegno di importanti investimenti strutturali è sta formalmente presentata da Trenitalia più di dieci anni fa al sindaco del tempo e all’assessore ai trasporti . L’incontro è avvenuto in una sala riunioni del Comune . La perentoria risposta è stata : non se ne parla proprio , la continuità territoriale è sacra (sic) . Non riuscendo a capire il nesso fra tale affermazione e la modalità di traghettamento , dopo lunghi e inutili tentativi di avviare un ragionamento costruttivo sulla proposta ……. salutai deferentemente gli interlocutori , presi la Caronte e me ne tornai a Roma.
Alcuni commenti sono totalmente errati. Non si può equiparare il frecciarossa con le vetture utilizzate per gli intercity notte e giorno. Il cronista infatti forse volutamente dimentica che il tanto pubblicizzato collegamento Roma Milano in meno di 3 ore magari prevede solo la fermata a Firenze e Bologna e talvolta neanche quelle ma soprattutto che le vetture dei treni notte, ossia il 1955 o 1955 possono al massimo raggiungere, fino a villa S. G., la velocità di 200 km/h. Analogo discorso per gli intercity giorno che ormai sono quasi dei regionali dato che effettuano fermate un tempo non previste (esempio gioia tauro, Rosarno, Vibo, Amantea ecc). Questa è la risultante del fatto che ogni regione vuole un certo tipo di fermate. Bisogna quindi solo decidere se tornare come una volta ossia quando i grandi treni (espressi e intercity) fermavano solo in alcune stazioni oppure che i treni fermino pure a rocca cannucce.