Papiro e Ficara sui Treni a lunga percorrenza: "Sollecitati Ministero dei Trasporti e Trenitalia per evitare penalizzazione del personale pendolare"
“Serve più impegno per evitare che il personale pendolare, soprattutto della scuola, che si sposta sui treni a lunga percorrenza, venga pesantemente penalizzato”. A sollevare il tema sono il vicepresidente della Commissione Trasporti della Camera, Paolo Ficara e la parlamentare Antonella Papiro (MoVimento 5 Stelle).
“Troppe persone rischiano di restare a terra”
“Il pensiero va a quei lavoratori, come gli insegnanti, che partendo dal Sud Italia, dovranno spostarsi ora al Nord, in concomitanza della riapertura delle scuole. La forte contrazione di posti disponibili sui treni intercity, per via delle giuste norme anti-covid, rischia di lasciare a terra parecchie, troppe persone”, spiegano Ficara e Papiro che hanno sollecitato sul punto il Ministero dei Trasporti e Trenitalia, gestore del servizio.
L’intervento del Ministero
“Soprattutto in questa fase, deve essere garantito il pieno soddisfacimento della domanda. Sui treni a lunga percorrenza, in una cabina da 4 cuccette, ad esempio, nella maggior parte dei casi oggi viene messo in vendita solo un posto. Così la capienza si è ridotta molto più del 50%. Non si chiedono deroghe alle norme, quanto piuttosto un impegno al Ministero in modo da chiedere al gestore del servizio pubblico, Trenitalia, uno sforzo per aumentare il materiale rotabile a disposizione e, di conseguenza, i posti disponibili nel rispetto del distanziamento. In fondo, con i recenti decreti, il governo ha riconosciuto per intero il canone previsto da contratto, anche se durante il lockdown i treni a lunga percorrenza sono rimasti quasi totalmente fermi in stazione. Confidiamo in un intervento rapido del Mit, affinché si possa trovare velocemente una soluzione al problema, con la più ampia collaborazione da parte di Trenitalia. D’altronde, come ha dimostrato l’aumento dell’offerta delle Frecce al Sud in questi mesi estivi, se si presenta all’utenza un servizio di qualità adeguata, la domanda si crea facilmente anche nel Meridione”.
Proposta encomiabile se non fosse per alcuni aspetti sicuramente noti ai due parlamentari. Negli anni l’offerta dei treni notte si è sempre più ridotta. Da anni Trenitalia puntualmente tenta la dismissione del servizio notte. E se non riesce a togliere del tutto i residui treni notte adotta altre tattiche tipo la riduzione delle corse delle navi o gli orari di partenza e arrivo. Così facendo, aumenta la percorrenza e i viaggiatori optano per il bus o aereo. I due parlamentari sanno bene che le vetture che attualmente viaggiano sono vetuste, necessitano di manutenzione che non viene fatta e non esistono vetture sostitutive. Motivo per cui capita che se non funziona l’aria condizionata la vettura viene scartata. Quindi come possono essere effettuati altri treni se già non sono in grado di effettuare i treni previsti?