Il difensore Centorrino, nell’appello, è riuscito a dimostrare che le intercettazioni ambientali in realtà non potevano confermare quanto accaduto con esattezza.
Assolto per non aver commesso il fatto. E’ questa la sentenza emessa oggi dalla Corte di Appello di Messina per Salvatore Rolla, l’uomo che nel 2010 fu accusato di esser l’estortore di un macellaio di Giostra. La Corte, con il presidente Carmelo Blatti e a latere i dottori Bruno Sagone e Daria Orlando, ha così accolto l’appello che aveva presentato il difensore Antonino Centorrino dopo la sentenza di condanna di primo grado.
I fatti risalgono al 2010 quando Rolla fu accusato di aver tentato di farsi consegnare la carne da un macellaio di Giostra sotto la minaccia di una pistola, non pagandola e sostenendo che nella zona comandava lui. Le accuse degli inquirenti si fondavano sulle intercettazioni ambientali all’interno del carcere di Gazzi dove un detenuto, mentre parlava coi familiari, veniva a sapere del fatto.
Il Tribunale di Messina, seconda Sezione penale, aveva condannato il Rolla, in primo grado, alla pena di anni sei e mesi sei di reclusione oltre a 6000 euro di multa.
Il difensore Centorrino, nell’appello, è invece riuscito a dimostrare che le intercettazioni ambientali in realtà non potevano confermare quanto accaduto con esattezza.
TUTT FINISCE IN TARALLUCCI E VINO
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