Il piano di recupero fiscale è stato anche dato come obiettivo ai Responsabili dei Dipartimenti Entrate Tributarie, Politiche del Territorio, Edilizia Privata, Servizi Finanziari, Servizi Informativi, SUAP
Il caso delle cartelle relative all’Imu 2013 recapitate a 23mila messinesi continua a tenere banco. Nelle ultime ore sono scese in campo anche le associazioni di consumatori Adoc e Confconsumatori , pronte a chiedere un incontro ai responsabili del Dipartimento Tributi (VEDI QUI) .
In questa vicenda ci sono due parti in causa: da un lato il Comune, che ha necessità di aggiornare la banca dati dei contribuenti e sta procedendo con quello che definisce un accertamento necessario ; dall’altra i cittadini, alcuni dei quali sicuri di aver ricevuto cartelle “pazze”, cioè errate, e di conseguenza arrabbiati per i disagi che stanno subendo da settimane, in quanto costretti a recarsi all’Ufficio Tributi o comunque a compilare l’apposito modulo da mandare via e-mail per dimostrare di non dover alcun pagamento (VEDI QUI). Nei giorni scorsi anche il sindaco Cateno De Luca era intervenuto per spiegare che «ogni anno si è registrato lo stesso problema dei dati errati ma … questa volta la situazione degli errori è più ampia perché sono stati notificati circa 25 mila cartelle rispetto alle 3 mila cartelle notificate negli anni precedenti» (VEDI QUI) .
A tal proposito, la domanda che potrebbe sorgere spontanea è perché quest’anno anno si è deciso di ampliare la platea dei cittadini su cui effettuare l’accertamento. La risposta è contenuta nella delibera di giunta n.404 del 2 agosto 2018, avente il seguente oggetto: “Costituzione banca dati unica contribuente finalizzata alla realizzazione di un piano di recupero fiscale”.
Al suddetto provvedimento è stata allegata, dandone contestuale approvazione, la relazione redatta dall’esperto del sindaco, Roberto Cicala, sullo «studio di prefattibilità finalizzato a conseguire maggiori entrate per il comune di Messina nel periodo 2018- 2020 per il periodo delle annualità non ancora prescritte, ossia dal 2012 al 2017». L’incasso ipotizzato nel documento supera i 110 milioni di euro.
Dall’analisi sul Tax Gap relativamente all’Imu , cioè il rapporto tra l’imposta che si dovrebbe incassare in un regime di perfetto adempimento e l’imposta che invece viene accertata, per il Comune di Messina è venuta fuori una percentuale del 35,51%, 9 punti percentuali in più rispetto alla media nazionale, che è del 26,9%. «Risulta evidente – scrive l’esperto di Palazzo Zanca – che nei comuni dove l’attività di controllo dell’ente è massiccia e l’attività accertativa è costante , vi è un abbassamento della percentuale di evasione, in quanto il contribuente effettua maggiormente in maniera spontanea i pagamenti per le imposte dovute».
Nella relazione firmata da Cicala viene fornita una precisa indicazione all’amministrazione comunale: «la quantità di atti che occorre emettere e notificare entro l’anno 2018 è ragionevolmente calcolato nella misura di circa 30.000 per ogni anno di imposta da accertare».
Alla luce di quanto evidenziato nello studio di prefattibilità , la giunta De Luca, che considera «strategico e prioritario per l’ente dotarsi di un sistema tributario efficiente», con delibera 404 ha quindi disposto di «provvedere in tempi celeri alla predisposizione degli avvisi di accertamento d’ufficio dell’imposta e del tributo comunale relativamente agli anni non prescritti ed in particolare del 2012 e del 2013» , con un obiettivo ben preciso: «evitare la perdita di annualità dei tributi comunali a rischio prescrizione, in particolare quelle con scadenza al 31.12.2018». Le cartelle partite dagli uffici del Viale San Martino non sono 30mila ma circa 23mila.
Il piano di recupero fiscale è stato anche dato come obiettivo ai Responsabili dei Dipartimenti Entrate Tributarie, Politiche del Territorio, Edilizia Privata, Servizi Finanziari, Servizi Informativi, SUAP . Per il momento si sta procedendo con l’Imu , posi si passerà agli altri tributi locali, che in tempi di federalismo fiscale sono diventati linfa vitale per gli enti territoriali.
Di fronte all’iniziativa avviata dal Comune qualcuno storce il naso, ma la lotta all’evasione e all’elusione fiscale dovrebbe essere considerata un fatto positivo. Anche di fonte a qualche disagio ed anche ad alcuni errori, rispetto ai quali- va ricordato- il Comune è pronto a rimediare.
Danila La Torre