Il consigliere di Fli presenta un dossier fotografico sullo stato di degrado in cui versa la spiaggia ai piedi del Pilone: «Messina non è mai stata così sporca»
Una vergogna. Non può essere definita altrimenti la condizione in cui si trova la spiaggia ai piedi del mitico Pilone, che se deve “illuminare” il degrado sottostante è meglio che rimanga spento. La spiaggia di Capo Peloro, meta preferita dei giovani e delle famiglie, fa inorridire. Il consigliere comunale di Fli Pippo Trischitta, che è anche vicepresidente del Consiglio, ha presentato stamani un dossier fotografico sullo stato in cui versava quel tratto di litorale domenica scorsa, nel giorno di massimo afflusso dei messinesi. Ad impressionare è la tranquilla convivenza dei bagnanti con i mucchi di pattume sparsi qua e là tra quella che dovrebbe essere una parte di riserva naturale. Trischitta se la prende con tutti, col sindaco Buzzanca perché «a mia memoria la città non è mai stata così sporca», ma anche col presidente della Provincia Ricevuto, «perché quel tratto di litorale pare sia di competenza di Palazzo dei Leoni». Di chiunque sia la pertinenza dell’area, il risultato non cambia: vergogna è e vergogna rimane.
«Quella di domenica scorsa – ha attaccato Trischitta – è una delle pagine più tristi della pulizia delle spiagge. E’ stato trovato persino un topo morto utilizzato per fare uno scherzo. I ragazzi prendono il sole in mezzo alla spazzatura. E questo è solo una piccola parte, l’emblema di ciò che sta succedendo in città. Le autorità preposte devono intervenire. Ma mi rivolgo anche alle associazioni. Vedi Legambiente, che ormai si limita a distribuire carbone salvo poi non intervenire su questo argomento. O l’associazione No Ponte, che è contraria all’opera perché deturperebbe un’area proposta come patrimonio dell’umanità ma di fronte a questo schifo non dice nulla».
Buzzanca rispondi
A mio modesto parere Buzzanca e Ricevuto sono i peggiori amministratori che Messina abbia avuto negli ultimi anni…
Ovviamente la mia è solo un’opinione personale.
Con la mia famiglia ho scelto uno dei posti più belli d’Italia per recarmi d’estate al mare. Si tratta del pezzo di spiaggia antistante il Pilone, nel punto dove la Sicilia quasi tocca la Calabria. Ogni volta, come tanti, scosto le “schifezze” per stendere il telo. La spiaggia infatti, purtroppo, non è stata mai pulita e rappresenta lo schifo e l’indecenza armai abituale della nostra città. O meglio rappresentava, perché domenica scorsa 26 giugno, durante il pienone del gomito a gomito, un gruppo di ragazzi improvvisamente, lasciando esterrefatti i più, con guanti e rastrello hanno fatto un lavoro memorabile riempiendo diversi enormi sacchi neri di tutto ciò che supera la definizione di immondizia. A questo gruppo, gradualmente, sbalorditi dall’avvenimento, si sono aggregati ragazze, giovani signore e professionisti, desiderosi finalmente di poter gestire almeno un pezzetto della propria città. E la spiaggia è diventata di civile e decorosa fruibilità.
Non è giusto far passare inosservato quest’avvenimento per diversi motivi: rappresenta un insulto e schiaffo morale verso i nostri amministratori; dimostra che esistono ancora (anche se pochi), Messinesi DOC; dimostra infine ai cittadini dormienti o superattivi per lamentarsi, che volendo, si potrebbe tentare di salvare la città dal degrado, se fosse possibile rintracciare questo gruppo alle prossime elezioni. Daremmo volentieri a loro il compito di amministrarci, anche se essendo in pochi e senza supporto politico o mafioso, le aspettative resterebbero solo sogni.
Molta gente è maleducata, ma altra gente – un po’ per convinzione … e un po’ anche per faccioleria, per senso di colpa e per non sentirsi da meno rispetto ai pochi splendidi volontari (i sacerdoti di Lourdes che hanno dato la scossa, i ragazzi nei pressi della Chiesa di S. Giuliano che sono stati pure ca**iati dai VV UU, e infine i ragazzi del Pilone) – si dà da fare a porre riparo a questa incivilità.
La gente (bene o male) dà l’esempio: e chi ci dovrebbe rappresentare?
Elvira Amata, basta con la scusa dei pochi soldi, muovi il sedere dalla poltrona e vai a scopare!
(nel senso di ramazzare … cara redazione, non moderare please 🙂 )