Quando a Messina si giocò la gara "puliti" contro "'nzivati", i MastroLindo contro i Free doccia...

Quando a Messina si giocò la gara “puliti” contro “‘nzivati”, i MastroLindo contro i Free doccia…

Rosaria Brancato

Quando a Messina si giocò la gara “puliti” contro “‘nzivati”, i MastroLindo contro i Free doccia…

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domenica 01 Novembre 2015 - 07:41

Mentre Messina era in ginocchio a causa dell'epocale emergenza idrica venne organizzato il PRIMO TROFEO SHAMPOO D'ORO. Vi raccontiamo come andò con il più stupefacente derby della vasca che vide in campo i MastroLindo dello Stretto contro i Free Doccia.

In quei giorni di siccità e sofferenza, in una città abbrutita dalla lotta per il bidone e la caccia alle autobotti, accadde un fatto epocale. Venne organizzato un evento dalla risonanza interplanetaria che riportò la pace e il sorriso. Invece della banale partita tra scapoli e ammogliati a Messina si giocò la gara tra i “docciati” e i “non docciati”, tra i puliti e gli sporchi, i profumati e gl ‘inzivati, per dirla alla messinese. Tra emergenza idrica e allerta meteo Messina sembrava un deserto, scuole chiuse, uffici, chiusi, negozi chiusi, strade vuote. Fu così che qualcuno ebbe l’idea e nacque il TROFEO SHAMPOO D’ORO che avrebbe visto in campo le agguerrite formazioni dei fortunati che si erano potuti lavare, la cosiddetta squadra dei “docciati” e quella degli ‘nzivati, poveri sventurati con i rubinetti a secco. La proposta fu accolta da un’ovazione perché non c’era nulla da fare per passare il tempo e poi diciamolo, i non docciati ormai detestavano quei signorini profumati che spuntavano al bar con i capelli phonati e la barba fatta mentre loro erano disposti a pagare per una bacinella piena. A loro volta i puliti guardavano, è il caso di dirlo, con la “puzza sotto il naso” i reietti della doccia, i cui effluvi si spandevano nell’aria nonostante il deodorante e li consideravano sicuramente puniti dal cielo per qualche loro nefandezza passata (come aver votato Pdl nel 2013 o essere Si Ponte). Insomma il clima era favorevole all’organizzazione della partita del secolo. Venne chiamato il Derby della vasca e iniziarono subito le ricerche per formare le squadre. Ci fu però il problema dei “puliti a prescindere” e degli “sporchi a prescindere”, ovvero i componenti delle due fazioni cittadine: gli accorintiani e gli anti-accorintiani. I “puliti a prescindere dal loro serbatoio vuoto” infatti pur di dimostrare l’assenza della crisi idrica si lavarono a secco, altri si recarono da amici e parenti emigrati in tutta Italia per farsi docce e lavare i panni e tornare lindi e profumati. Gli “sporchi a prescindere dal loro serbatoio pieno” pur di andare contro Accorinti misero tappi ai rubinetti, alcuni si rotolarono nel fango ed altri adducendo solidarietà al popolo senz’acqua smisero di lavarsi per un mese. Le due truppe però, poiché non erano davvero “original” e non avevano lo spirito decubertiano, cioè si gioca per partecipare e non per dimostrare che l’avversario ha torto, furono relegate in parte nelle rispettive panchine ed in parte in Curva sud e Curva nord dove si occuparono delle coreografie e dei cori.

La squadra dei “docciati” scelse una divisa bianca per sottolineare la purezza delle loro magliette e si chiamò “ I MastroLindo dello Stretto”, mentre i rivali furono costretti ad usare maglioni natalizi con disegni di renne e stelle di Natale scovati nei cassetti perché erano le uniche cose pulite rimaste nell’armadio e si chiamarono “Free Doccia”. L’assessore Ialacqua, che nel corso dell’emergenza idrica era diventato assessore Ial ( copyright Sebastiano Caspanello) si occupò dei provini per i puliti. Sull’altro fronte cominciarono a valutare i candidati all’agone Nina Lo Presti e Gino Sturniolo, i quali oltre all’aspetto olfattivo curarono anche la profondità delle motivazioni, giacchè non si può scendere in campo se non si è pronti a difendere fino all’ultimo i colori , pardon, le “macchie” non lavate, della maglia. Si passò poi alla scelta degli allenatori. I docciati avrebbero voluto Accorinti, ma il sindaco è super partes “siamo tutti fratelli. Non conta se si è puliti o sporchi fuori, l’importante è come si è dentro” e preferì proporsi come telecronista perché, come è noto, si trovava più a suo agio con le telecamere e i riflettori. A quel punto i puliti optarono per il Condottiero dell’acqua, il presidente dell’Amam Leonardo Termini, con indosso l’inseparabile giubbotto blu dell’Azienda acquedotto che non ha tolto sin dalla prima incursione alla frontiera di Calatabiano. Termini distribuì analoghi giubbotti a tutti i calciatori e li fece allenare in stile Franco Scoglio, facendoli cantare sotto la pioggia con mezzo metro a testa di condotta di Fiumefreddo sulle spalle “calciatori siamo noi, non ci arrenderemo mai”. Sul fronte degli zozzoni si capì che quando il gioco si fa duro i duri devono reggere il gioco, così scrissero un’accorata lettera al prefetto Stefano Trotta appellandosi al suo buon cuore e dicendosi pronti a tutto pur di averlo come allenatore. Il prefetto prima di dire sì valutò con attenzione le foto e i curricula dei giocatori, per evitare che ci fossero bugiardi o infiltrati. Non volendo incorrere in spie nemiche o in atleti che non rispettano le regole e la trasparenza, incaricò un suo uomo di fiducia per odorare le ascelle dei giocatori. Fu così che furono beccati due falsi-sporchi e attraverso i loro certificati di residenza si scoprì che le loro abitazioni erano rifornite dalla Santissima e furono espulsi con disonore. Furono fissati anche alcuni giorni di calcio-mercato, cosa che scatenò alcuni tentativi di corruzione.

L’attaccante degli ‘nzivati trovò davanti casa 38 confezioni di acqua Ferrarelle ed un buono vacanze in una Beauty Farm. Gli sporchi a loro volta tentarono di convincere il portiere dei MastroLindo a cambiare casacca mandando a casa sua una modella specializzata in lotta nel fango. Stava diventando una situazione insostenibile fin quando non arrivò Platini e dichiarò chiusa la sessione di calcio mercato.

Ad arbitrare il Trofeo Shampoo d’oro furono chiamati Mimmo e Stellario che conoscendo bene vizi e virtù dei messinesi erano in grado di cogliere anche i falli meno evidenti, anche se la partita durò un’ora in più perché i due insistevano con l’uscire i cartellini giallo e rosso contemporaneamente come simbolo della messinesità e finiva in interminabili liti. L’intervallo poi fu occasione di schiticchi negli spogliatoi tra arancini e birra e focaccia. Come guardalinee si cercò qualcuno veramente imparziale e che fosse totalmente estraneo alla città, alle sue problematiche ed alle sue vicissitudini. La scelta cadde su 4 persone che non hanno completamente idea di dove sia Messina, e cioè i 4 deputati eletti dai messinesi: Pippo Currenti (all’Ars, terzo mandato), Carmelo Lo Monte (il cui primo mandato risale ai tempi di Cesare Augusto), Maria Tindara Gullo e Antonio Martino. I 4 deputati colsero l’occasione del trofeo per fare anche una visita guidata della città e restarono stupiti quando la guida spiegò loro che l’Autorità portuale sarà declassata e la Camera di Commercio sta per tirare le cuoia. Quando chiesero al tassista di fare una sosta da Billè per un caffè e poi al Comune per salutare il sindaco Andò fu chiaro che sarebbero stati i guardalinee più imparziali che ci si potesse aspettare.

Il giorno della partita gli spalti erano gremiti e questa fu una buona notizia perché il ricavato dei biglietti e le somme incassate con gli sponsor vennero destinati all’acquisto dell’acqua dell’Alcantara a canoni da usura. Prima del fischio d’inizio le mogli dei MastroLindo costrinsero gli arbitri a far firmare a tutti i giocatori il divieto dello scambio delle maglie a fine partita, per evitare il contagio. Le squadre vennero accolte dai boati di entrambe le curve. I MastroLindo entrarono in campo cantando Acqua azzurra, acqua chiara, suscitando i cori di protesta della curva sud (che per antonomasia,essendo sud è più sporca rispetto al nord), mentre i Free Doccia fecero un ingresso in campo spettacolare, cantando Vita spericolata e rotolandosi sull’erba del San Filippo, roba che fece inorridire la curva nord (l’erba come si sa è una delle macchie più difficili da pulire). Ad organizzare le coreografie della cruva nord erano stati i fan del Teatro Vittorio Emanuele, che si erano portati pure le sedie da casa, rifiutandosi di accomodarsi sui sedili della curva (queste le portiamo al Teatro per gli abbonati, suggerirono).

Purtroppo Accorinti non era riuscito a fare il telecronista perché non appena iniziata la partita invece che raccontare come stava andando si ritrovò a parlare di fenomeni migratori transatlantici, teoria dei vasi comunicanti, pace nel mondo e incomprensione tra i popoli, ragion per cui quando attaccò con i suoi 40 anni di battaglie gli fu tolto il microfono e venne dirottato a fare l’opinionista.

L’aspetto più inquietante della gara, e che fece arrabbiare l’allenatore dei MastroLindo, fu che non appena Mimmo e Stellario fischiarono il calcio d’inizio “al mio via inchitivi i biduni”, i calciatori puliti non osarono avvicinarsi né agli sporchi né soprattutto alla palla, terrorizzati dal contagio e dagli sguardi delle madri e delle moglie che seguivano vigili ogni mossa dalla tribuna. Fu facile quindi per i non docciati arrivare fino a sotto la porta dove trovarono l’ingegnere La Rosa con indosso i guanti da cucina intento a riparare la rete. Il primo gol fu una passeggiata di salute, con tutti gli 11 giocatori ‘nzivati che portarono in spalla il bomber Pippo La Fauci.

“Dedico il gol a mia moglie che mi è stata vicina in questi momenti di sporcizia-disse commosso asciugandosi le lacrime nerastre con la maglietta del guardalinee- Cara, ti amo, insieme nella buona e nella cattiva sorte”. Stellario si fece il selfie con il bomber mentre Mimmo rincuorava i puliti “potete ancora farcela”.

Mentre la curva sud piangeva per la gioia e le telecamere di tutto il Paese riprendevano la scena, in tribuna stampa si accorsero che il sindaco non c’era più. Era partito per la Germania, avendo visto tutte quelle lacrime in campo si era tranquillizzato, “l’acqua c’è- aveva detto a reti unificate, comprese Barbara D’Urso e Maria De Filippi prima di prendere l’aereo- vado subito dalla Merkel per farmi dare la solidarietà e spiegarle l’accaduto”.

Rosaria Brancato

12 commenti

  1. Grande Rosaria Brancato! Aggiungo amaramente che il sig. Accorinti é stato sostenuto al ballottaggio anche da tutta quella borghesia salottiera benpensante ( malpensante ) e con la puzza sotto il naso. Concordo anche sulla inadeguatezza della deputazione nazionale nominata e non eletta. Ribadisco quanto scritto in altri commenti: buona parte dei nostri concittadini meritano Accorinti fino al 2018 perché lo hanno votato per rabbia e senza pensare minimamente alle conseguenze per la città. É vero che il comportamento dei consiglieri non é adeguato, ma a cosa serve andare a votare se poi eleggeremo il grillino o il tibetano di turno, che non hanno idea di come si amministri un comune??? Ridateci Providenti o Leonardi, due veri sindaci!!!!!!!!!

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  2. Grande Rosaria Brancato! Aggiungo amaramente che il sig. Accorinti é stato sostenuto al ballottaggio anche da tutta quella borghesia salottiera benpensante ( malpensante ) e con la puzza sotto il naso. Concordo anche sulla inadeguatezza della deputazione nazionale nominata e non eletta. Ribadisco quanto scritto in altri commenti: buona parte dei nostri concittadini meritano Accorinti fino al 2018 perché lo hanno votato per rabbia e senza pensare minimamente alle conseguenze per la città. É vero che il comportamento dei consiglieri non é adeguato, ma a cosa serve andare a votare se poi eleggeremo il grillino o il tibetano di turno, che non hanno idea di come si amministri un comune??? Ridateci Providenti o Leonardi, due veri sindaci!!!!!!!!!

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  3. Infine il Signor Prefetto TROTTA, faccio la ricostruzione attraverso i suoi comunicati stampa, sono tre. Il primo, il n° 48, pubblicato martedì 27, informa della riunione di lunedì 26, queste le sue parole “Nel pomeriggio di oggi il Prefetto dr. Stefano Trotta ha convocato una riunione per individuare soluzioni concordate atte a fronteggiare l’emergenza idrica conseguente alla rottura dell’impianto di distribuzione dell’acqua verificatosi in località Calatabiano a seguito di un evento franoso dei giorni scorsi.” E’ la conferma di aver attivato il CCS, il Centro Coordinamento Soccorsi, di cui è tenuto, per legge, a coordinare. Il n°49 è di giovedì 29, il n°50 è di venerdì 30. http://www.prefettura.it/messina/news/175436.htm#News_54396.

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  4. Infine il Signor Prefetto TROTTA, faccio la ricostruzione attraverso i suoi comunicati stampa, sono tre. Il primo, il n° 48, pubblicato martedì 27, informa della riunione di lunedì 26, queste le sue parole “Nel pomeriggio di oggi il Prefetto dr. Stefano Trotta ha convocato una riunione per individuare soluzioni concordate atte a fronteggiare l’emergenza idrica conseguente alla rottura dell’impianto di distribuzione dell’acqua verificatosi in località Calatabiano a seguito di un evento franoso dei giorni scorsi.” E’ la conferma di aver attivato il CCS, il Centro Coordinamento Soccorsi, di cui è tenuto, per legge, a coordinare. Il n°49 è di giovedì 29, il n°50 è di venerdì 30. http://www.prefettura.it/messina/news/175436.htm#News_54396.

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  5. Leggendo l’ordinanza del sindaco di Calatabiano,il quale capisce subito di non poter fronteggiare l’evento franoso, sappiamo che già sabato 24 ha informato il Dipartimento Regionale di Protezione Civile e il Prefetto di Catania, collega diTROTTA.Veniamo a conoscenza che la condotta idropotabile è di proprietà della ditta BufardoTorrerossa in c.da Piano Piraino.Il link seguente http://www.liberajonianews.it/?p=8367 dimostra che lunedì c’erano tutti a Calatabiano,la protezione civile di Messina con il geologo GIOE’, il geologo BONINA del Dipartimento della Protezione Civile Regionale, l’ing.CERNUTO del Genio Civile di Catania, il Corpo Forestale del distaccamento di Giarre e i Vigili del Fuoco di Catania. AMAM era sul posto già da sabato.

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  6. Leggendo l’ordinanza del sindaco di Calatabiano,il quale capisce subito di non poter fronteggiare l’evento franoso, sappiamo che già sabato 24 ha informato il Dipartimento Regionale di Protezione Civile e il Prefetto di Catania, collega diTROTTA.Veniamo a conoscenza che la condotta idropotabile è di proprietà della ditta BufardoTorrerossa in c.da Piano Piraino.Il link seguente http://www.liberajonianews.it/?p=8367 dimostra che lunedì c’erano tutti a Calatabiano,la protezione civile di Messina con il geologo GIOE’, il geologo BONINA del Dipartimento della Protezione Civile Regionale, l’ing.CERNUTO del Genio Civile di Catania, il Corpo Forestale del distaccamento di Giarre e i Vigili del Fuoco di Catania. AMAM era sul posto già da sabato.

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  7. Ricostruiamo questa vicenda per comprendere cosa non ha funzionato nel sistema di PROTEZIONE CIVILE,dei due comuni,Calatabiano e Messina,delle province di Catania e Messina,infine della Regione,siamo in un territorio al massimo rischio idrogeologico lungo tutto il percorso della condotta,ne va dell’incolumità delle persone,sperando che a questa si dia un valore maggiore del disagio patito dai messinesi in questi giorni.A questo proposito guardiamoci il video su Calatabiano http://www.rainews.it/dl/rainews/TGR/media/Sicilia-fiume-di-fango-a-Calatabiano-0d229f27-36ce-4ed7-ba76-8aee9273fc46.html. La PROTEZIONE CIVILE del paese ha funzionato,l’ordinanza è di sabato 24,http://www.comune.calatabiano.ct.it/informazioni/news/default.aspx?news=5871.

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  8. Ricostruiamo questa vicenda per comprendere cosa non ha funzionato nel sistema di PROTEZIONE CIVILE,dei due comuni,Calatabiano e Messina,delle province di Catania e Messina,infine della Regione,siamo in un territorio al massimo rischio idrogeologico lungo tutto il percorso della condotta,ne va dell’incolumità delle persone,sperando che a questa si dia un valore maggiore del disagio patito dai messinesi in questi giorni.A questo proposito guardiamoci il video su Calatabiano http://www.rainews.it/dl/rainews/TGR/media/Sicilia-fiume-di-fango-a-Calatabiano-0d229f27-36ce-4ed7-ba76-8aee9273fc46.html. La PROTEZIONE CIVILE del paese ha funzionato,l’ordinanza è di sabato 24,http://www.comune.calatabiano.ct.it/informazioni/news/default.aspx?news=5871.

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  9. qualcuno xxxxxxxxxxxx non la FINISCE DI SCRIVERE xxxxxxxxx E NON VUOLE CAPIRE CHE PER LO SCALZO NON E’ COSA SUA.QUANNU A FINISCI E’ SEMPRE TARDI,esistano anche i xxxxxxxxxxxxxxx.

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  10. qualcuno xxxxxxxxxxxx non la FINISCE DI SCRIVERE xxxxxxxxx E NON VUOLE CAPIRE CHE PER LO SCALZO NON E’ COSA SUA.QUANNU A FINISCI E’ SEMPRE TARDI,esistano anche i xxxxxxxxxxxxxxx.

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  11. bla,bla,bla e blaaaaaaa,tutti chiacchiere e nenti arrosto,vero mariadito,preciso commu u tibetanu.ma statti a casa tantu ti paganu o stissu

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  12. bla,bla,bla e blaaaaaaa,tutti chiacchiere e nenti arrosto,vero mariadito,preciso commu u tibetanu.ma statti a casa tantu ti paganu o stissu

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