Amam, Atm, Messinambiente/Aot3, il consigliere Pergolizzi “affonda” su numeri e bilanci delle partecipate

Amam, Atm, Messinambiente/Aot3, il consigliere Pergolizzi “affonda” su numeri e bilanci delle partecipate

Amam, Atm, Messinambiente/Aot3, il consigliere Pergolizzi “affonda” su numeri e bilanci delle partecipate

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sabato 17 Dicembre 2011 - 12:22

Il coordinatore cittadino di Fli evidenzia differenze, incongruenze e “dislivelli” economico finanziari dei conti delle partecipate rispetto ai quali non è ancora stato deciso cosa fare. Tra debiti e crediti un’unica certezza a rischio anche molti servizi

Numeri, dati, bilanci non approvati. E’ uno screening a tutto tondo quello effettuato dal consigliere Nello Pergolizzi sulle partecipate del Comune. Un documento il coordinatore cittadino di Fli, presidente della commissione dell’omonima commissione, passa in rassegna tutte le criticità che riguardano lo stato finanziario economico delle aziende che, inevitabilmente si ripercuotono anche sui conti di Palazzo Zanca. Il bilancio di previsione approvato, riequilibrato (dal consiglio comunale, non lo dimentichiamo) e nuovamente da riequilibrare, non considera infatti le condizioni di Atm e Messinambiente di cui, ormai da anni, palazzo Zanca non approva i bilanci.

Partiamo dai numeri meno complessi e più volte già documentati, ovvero i 50 milioni di passività dell’Azienda Speciale Trasporti di cui in consiglio giace la delibera di riorganizzazione dei servizi di mobilità urbana e su cui c’è netta spaccatura: l’amministrazione preme infatti per l’immediata messa in liquidazione e successiva trasformazione in Spa, i sindacati, invece l’esatto opposto. Passiamo poi all’Amam i cui crediti, al 31/12/20110 ammontano complessivamente ad oltre 76 milioni al netto di degli storni dei canoni di depurazione, fatture da emettere, accanontamenti a fondi di svalutazione: di questi, alla stessa data, ne risultano recuperati appena 44 milioni, mentre quelli che rischiano di andare n prescrizione ammonterebbero a € 26.688.226,00 pari a circa il 36,58% del totale dei crediti vantati nei confronti dell’utenza.-

“Per quanto sopra – scrive Pergolizzi – risulta evidente che, in modo precauzionale, la Società avrebbe dovuto prevedere un adeguato stanziamento nel “Fondo svalutazione crediti”, che invece ammonta a soli € 3.755.198,00.
Non va certo meglio sul fronte dei debiti, (di seguito elencati) che rischiano di inficiare anche la continuità del servizio: € 12.966.427,23 verso SICILIACQUE spa; € 10.021.364,95 verso ENEL ENERGIA spa; € 7.849.373,51 verso EAS; € 2.862.117,59 verso EDISON ENERGIA spa; €1.282.648,17 verso FIRE spa.

Veniamo poi al doppio nodo che coinvolge Aot3/Messinambiete: “Ormai da tempo questo partito – scrive il coordinatore cittadino di Fli – ha evidenziato notevoli, quanto gravi, discrasie tra i bilanci delle due Società a totale capitale pubblico, che tuttavia sono stati sempre incomprensibilmente approvati entrambi dal Socio Comune di Messina, senza che di ciò vi fosse un riscontro finanziario nel bilancio del Comune stesso. Infatti, il Comune di Messina, nella qualità di Socio di entrambe le società, ha approvato, fino al 31.12.2008, i bilanci delle due società pur essendo gli stessi incompatibili e disallineati per svariate decine di milioni di euro relativamente ai rapporti di credito/debito intercorrenti tra le stesse. Invero, in assenza di sinergia fra i tre Enti, che in questi ultimi anni si sono ignorati a vicenda, Messinambiente, nonostante le regole della Contabilità pubblica che impongono l’esistenza della copertura finanziaria delle spese, ha per il 2007, 2008, 2009 e il 2010, assunto, per quanto è stato possibile evincere dai documenti contabili, obbligazioni per una cifra superiore rispetto a quella che il Comune di Messina ha imputato nei suoi bilanci e che ha trasferito alla Società Ato 3.

Le prime “differenze” cominciano nel 2007, tra i due bilanci viene riscontrati un “dislivello” di circa 7 milioni, discorso analogo nel 2008 (ultimo anno in cui i bilanci vengono approvati) . Si proesgue sullo stessa strada anche nel 2009 e, in ultimo nel 2010: la società d’ambito contabilizza costi nei confronti della Messinambiente per servizi resi per circa 24 milioni di euro, questa ultima contabilizza ricavi nei confronti dell’Ato per 27.110.272 euro. Tale differente contabilizzazione di costi/ricavi tra le due società non fa emergere perdite per circa 3 milioni di euro che, anche in questo caso (così come per gli anni precedenti) dovranno essere ripianate dal socio Comune di Messina, insieme alla consistente perdita di esercizio della Messinambiente e dell’Ato: euro 5.454.949 per la prima ed euro 355.752 per la seconda.

Veniamo ad oggi: “La mancanza di liquidità della Società Messinambiente – scrive Pergolizzi – ha generato nel tempo, oltre ad una enorme esposizione debitoria per euro 42.498.209 al 31/12/2010, anche oneri finanziari per interessi e sanzioni su tributi e contributi. Tale evenienza è chiaramente rappresentata nella relazione sulla gestione allegata al bilancio 2010 della società, in cui si legge che “La grave inadempienza relativa al mancato pagamento dei servizi resi, ha causato l’omissione o il tardivo versamento di tributi e conseguentemente ha determinato onerosi stanziamenti di sanzioni ed interessi, che hanno inficiato, i risultati economici dei bilanci dei relativi esercizi per un totale di euro 7.972.025,00”. Questi debiti di Messinambiente al 31 dicembre 2010: debiti verso banche euro 348.000,00; anticipi da clienti euro 300.000,00; debiti verso fornitori euro 9.057.680,00; debiti verso imprese controllate euro 96.890,00; debiti verso imprese collegate euro 3.706.245,00; debiti verso controllanti euro 1.065.000,00; debiti tributari euro 21.542.253,00; debiti verso istituti di previdenza euro 3.120.106,00; altri debiti euro 3.909.387,00; per un totale di 42.498.209,00 di euro.

Alla luce dei numeri, Pergolizzi riserva l’affondo finale: “Da evidenziare che il Comune di Messina è il Socio totalitario (A.T.O. 3 s.p.a.) o assolutamente maggioritario (Messinambiente s.p.a.) delle società “de quibus”, pur essendo pienamente a conoscenza della incompatibilità tra i bilanci delle due società partecipate, in sede di assemblee dei soci, fino al 31.12.2008, ha approvato i bilanci non facendo emergere consistenti perdite e cosa ancora più grave non prevedendo tali somme in bilancio. Ecco perché, alla luce è ancor più preoccupanti nel bilancio comunale, lo stanziamento nel bilancio comunale di somme per fare fronte a tali uscite che in ogni caso resteranno a carico del dell’amministrazione. ripianare la perdita di bilancio di tale società, anch’essa partecipata al 98% dallo stesso Comune di Messina. A tutt’oggi, inoltre, non risultano ancora approvati dall’Assemblea dei Soci (Comune di Messina) i bilanci d’esercizio 2009 e 2010 della Società Messinambiente S.p.a., unici bilanci d’esercizio a non essere stati approvati tra tutte le Società partecipate dal Comune di Messina. Alla luce di quanto sopra evidenziato, più che un’operazione verità, il sig. Sindaco dovrebbe fare un’operazione penitenza”.

2 commenti

  1. ” Il coordinatore di Fli evidenzia differenze, incongruenze e “dislivelli” economico finanziari dei conti delle partecipate” Ottima la diagnosi del Dr. Pergolizzi, coordinatore dei FLI che non merita di essere commentato, bensì approfondito. Meglio così perchè, da tempo, i miei commenti vendpono ritenuti inutili e, possibilmente, cestinati. Poisso quindi dire quello che penso perchè sono certo che rumarrà fra di noi. Ho militato nella D.C. giovanissimo ai tempi del Prof. Garrasi che fu il primo segretario provinciale politico della D,C, messinese. Negli anni novanta ho aderito prima al partito popolare e dopo al CDU di Buttiglione. ed infine nell’UDC di Casini, .partiti che gravitano nel centro destro della politica italiana. Da qualche anno non ho inteso rinnovare l’iscrizione. Da tempo guardo con attenzione a FLI che, almeno così pare, esalta i sentimenti di giustizia, ma sopratutto di legalità nei sentimenti degli italiani. Se fossi completamente libero da impegni giudiziari, ( Atm e Istituzione per i servizi sociali) credo che chiederei di aderirvi. La nostra chiacchierata finisce qui. Credetemi è bello non avere padroni e poter pensare con il proprio cervello e non con quello degli altri. Vi stimo tanto…

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  2. Salvatore Vernaci 18 Dicembre 2011 07:27

    Nel bilancio di previsione dell’Ente locale, nei provvedimenti contabili e nelle delibere approvative, devono, obbligatoriamente, essere riportati i risultati delle Aziende e Società a partecipazione pubblica totalitaria o maggioritaria, in termini di ammontare di spese e di debito, poiché questi devono essere conteggiati insieme a quelli dell’ente pubblico costitutore. Il Comune deve rispondere in modo illimitato dei debiti contratti dalle proprie Aziende municipalizzate e dalle Società, ove sia azionista unico o, pro quota, ove sia azionista di maggioranza. (Corte dei Conti, Sezione regionale di Controllo per la Lombardia Deliberazione del 30 ottobre 2006 n. 17).
    Il Sindaco, gli Assessori, i Consiglieri comunali, i Dirigenti finanziari, i Revisori dei conti, gli Organi ed i direttori generali dei C.D.A delle Aziende muncipalizzate, gli Organi delle Società partecipate rispondono personalmente della gestione dissennata dell’Azienda o Società, che si è concretizzata nel non rispetto delle regole di sana ed economica gestione, che hanno provocato danno erariale al Comune”. (Corte dei Conti, Sez. I – Giurisd. Centrale, – sentenza del 21 settembre 2011 n. 402)

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