Formazione professionale, udienza preliminare per Capone, indagato la gestione dell'Ancol

Formazione professionale, udienza preliminare per Capone, indagato la gestione dell’Ancol

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Formazione professionale, udienza preliminare per Capone, indagato la gestione dell’Ancol

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venerdì 15 Novembre 2013 - 15:23

Il pm Camillo Falvo ha chiesto per Capone il rinvio a giudizio per truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche. Se ne occuperà il 22 novembre prossimo il Gup Massimiliano Micali.

Arriva al vaglio dell’udienza preliminare la posizione dell’ex assessore comunale Melino Capone, indagato insieme a due funzionarie della Regione Siciliana per la gestione dell’Ancol, l’ente di formazione professionale gestito a Messina dall’ex componente della Giunta Buzzanca e dalla moglie dell’ex sindaco, Daniela D’Urso. Il pm Camillo Falvo ha chiesto per Capone il rinvio a giudizio per truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche. Se ne occuperà il 22 novembre prossimo il gip Massimiliano Micali. Le indagini della sezione di PG della Guardia di Finanza hanno evidenziato come Capone avrebbe ottenuto dalla Regione dal 2006 al 2011 la bella somma di 13 milioni 600 mila euro pur non avendone diritto in quanto l’Ancol nazionale gli aveva revocato l’incarico. Lo scandalo scattò nel 2009 quando emerse la parentopoli nella sede siciliana dell’ente, dove lavoravano la madre di Capone, pur senza essere in possesso di adeguato titolo di studio, la cognata ed il fratello, la moglie dell’allora sindaco Buzzanca e del consigliere comunale Ticonosco. Tutti venivano retribuiti nonostante l’Ancol fosse una Onlus, quindi senza scopo di lucro. La Guardia di Finanza iniziò ad interessarsi alla sede regionale dell’Ancol ma solo due anni dopo l’inchiesta ebbe nuovo impulso. Nel giugno del 2011 la presidente nazionale dell’Ancol, Maria Vittoria Valli scoprì su alcuni siti internet che l’Ancol Sicilia continuava a ricevere finanziamenti regionali. Inviò due lettere alla presidenza delle Regione Siciliana ed all’assessorato regionale della Formazione Professionale informandoli che l’Ancol Sicilia non esisteva più e dunque non poteva ricevere soldi pubblici. La prima lettera fu protocollata ed archiviata ma non vennero mai informati i responsabili dei finanziamenti. Per questa grave omissione sono state indagate due funzionarie regionali. Dell’altra missiva a Palermo si sono perse le traccia ma nella sede nazionale dell’Ancol a Roma sono custodite le ricevute di ritorno. Contemporaneamente la Valli inviò un esposto alla Procura della Repubblica di Messina allegando la lettera spedita alla Regione. Dalla sede nazionale si spiegava che in Sicilia non esistevano più sedi e non c’erano soci o dirigenti ma l’Ancol Sicilia continuava ad organizzare corsi di formazione professionale ed a ottenere finanziamenti regionali. Le indagini delle Fiamme Gialle hanno consentito di scoprire che nella sede siciliana lavoravano la madre di Capone, con una retribuzione mensile di 5500 euro, il padre, circa 3500 euro, il fratello, la cognata e tre cugini oltre a parenti di politici locali e nazionali, come il senatore Mimmo Nania, di consiglieri ed assessori di numerosi centri della provincia tutti di area di centrodestra la stessa dell’ex assessore alla viabilità Melino Capone. Impossibile non ricordare che Capone è atteso da un altro giudice per le udienze preliminari, il 17 dicembre, insieme alla signora D’Urso, sempre per la gestione dei corsi Ancol.

9 commenti

  1. Per favore ditemi che non è vero che l’assessore Capone e la diletta consorte dell’ex sindaco Buzzanca hanno compiuto simili monellerie.
    Sono certo che la denunciante sia una visionaria, come tantissime in giro.
    Non vorrei che la signora Capone dovesse mettere in funzione la cucina di casa, e quindi non andare ogni giorno al ristorante, perchè il marito non può accompagnarla.
    Peggiore sorte toccherebbe alla signora Buzzanca che sarebbe costretta a vedere tutte quelle erbacce in quelle che avrebbero dovuto essere le aiuole ogni mattina.
    Per favore, lasciateli in pace.

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  2. puzza di bruciato 15 Novembre 2013 16:35

    Possibile ke nessuno di questi indagati per la vergogna abbia xxxxxxxxxxx. Signori miei proprio delle facce di bronzo… Nemmeno un briciolo di vergogna

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  3. A guardarlo sembra tanto una così brava persona….
    pacioccone, sorridente…
    Aveva anche trovato lavoro a così tante persone, papà, mammà, cognato, fratello…
    Sembra impossibile che abbia fatto tutte quelle cose tanto tanto brutte…
    Sicuramente è stato mal consigliato, poveretto…

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  4. FATEGLI PAGARE TUTTO IL MAL TOLTO MA DA KE xxxxxxxx ERAVAMO GOVERNATI

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  5. MessineseAttento 15 Novembre 2013 19:21

    “La formazione professionale, la fa pinco o la fa panco, l’importante è che sia fattabene”

    Felice Calabrò

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  6. Al posto di lamentarvi di Accorinti, il 4 novembre ecc… Leggete queste notizie!!!

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  7. Ormai non ci si sorprende piu’ a leggere continuamente di truffe,appropriazioni indebite etc,etc. Quello che lascia l’amaro in bocca è che queste situazioni ambigue,tanto per usare un eufemismo,sono note a tanti ma vengono fuori con notevole ritardo e solo dopo precise denunce.Nel frattempo i malfattori hanno lucrato cifre esorbitanti grazie ad intrecci perversi fra “malapolitica”e rappresentanti istituzionali “deviati”.La popolazione arranca quotidianamente fra mille difficoltà e pochi scellerati con importanti complici altrettanto scellerati continuano a saccheggiare tutto ciò su cui riescono a mettere le mani.I controlli sono approssimativi e le tante indispensabili complicità favoriscono lo sciacallaggio di tanti spregevoli individui.Meno male che ogni tanto la Giustizia riesce a fare il suo sacrosanto corso anche se con ritardo e a ridare un fievole segno di speranza.Quello che ci dà la forza di continuare è la certezza che esistono ancora innumerevoli soggetti che operano quotidianamente con probità e rettitudine e che,a torto,vengono quasi messi all’angolo perchè fa più scalpore chi delinque rispetto a chi opera con coscienza e sano spirito di sacrificio. Comunque ad accertare le responsabilità sarà come è ovvio la Magistratura ma ciò non toglie che uno sfogo è necessario e doveroso specie per coloro che quotidianamente ingoiano rospi amari per lavorare onestamente e non riuscire ad arrivare alla fine del mese.

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  8. MELINO CAPONE ,CON I SOLDI KE HAI xxxxxxx FAI UN OPERA BUONA PALA TERES X TUTTI I MESSINESI IHIHIHIHIH

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  9. MA VI RENDETE RAVAMO GOVERNATI? E ORA AL QUEL POVERO CRISTO DI ACCORINTI IN POKI GIORNI VOLETE KE SISTEMA TUTTO

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