Falsi invalidi, professionisti di patronati e medici messinesi e della provincia nell'inchiesta su un giro di truffe all'Inps
Sono trentasei gli indagati che vanno al vaglio preliminare dell’ultima inchiesta della Procura messinese sulle truffe Inps. Alla fine degli accertamenti, che hanno messo sotto la lente ben 96 persone tra falsi invalidi, avvocati, medici, gestori di patronati e “faccendieri”, il sostituto procuratore Rossana Casabona, titolare del caso, ha diviso il fascicolo in più faldoni e per 36 indagati ha formulato la richiesta di rinvio a giudizio. Richiesta che sarà esaminata dal Giudice per l’udienza preliminare Salvatore Mastroeni a partire dal prossimo 11 marzo.
L’indagine è nata quasi per caso, mente i carabinieri lavoravano alla scomparsa di Provvy Grassi, la giovane precipitata da un viadotto autostradale nel luglio 2013 e ritrovata soltanto nel gennaio 2014 Per venire a capo del giallo, i militari hanno compiuto una serie di accertamenti anche sul padre della ragazza, Giovanni Grassi, che è risultato inserito in un ampio contesto e in una rete di rapporti attraverso i quali otteneva certificati medici utili a chi voleva ottenere le pensioni di invalidità.
Da lì le intercettazioni si sono estese a macchia d’olio ad un lungo elenco di professionisti, e oggi il magistrato ipotizza per 15 di loro l’associazione a delinquere finalizzata alle truffe Inps. Gli altri risultano coinvolti in singoli casi di falso e truffa. Tra loro ci sono anche un dipendente dell’Istituto pensionistico e tre sanitari spesso come CTU del Tribunale.
Ecco l’elenco. Si dovranno presentare davanti al Gup Mastroeni a marzo del 2020, oltre a Giovanni Grassi, i gestori di patronati Franco Poeta, Giuseppe Galletta e Luigi Spignolo ; gli avvocati Patrizia Cacioppo,Giuseppina Iaria e Roberta Pellicanò.
Ancora, i medici Carlo Casile, Claudio Dispenzieri, Vincenzo Isola, Pietro D’Alessandro, Fabrizio Ciappina, Francesco Abramo, Roberto Calvo, Gian Placido De Luca, Claudio Dispensieri, Claudio Mario Italiano, James Carmelo Scaffidi, Giovanni Pellegrino, Pippo Spatola, Alessandro Grippa, Antonino Trovato;
i pazienti Michele Fonte, Aldo Giuttari, Barbara Immormino, Giuseppe Arrigo, Maurizio La Malfa, Domenico Mendolia, Carmela Puglisi, Pasqua Augliera, Santa Berenato, Carmelo Longo e Antonino Girone; i Consulenti del Tribunale Nicola Zanghì, Francesco Rando, Antonello Tommasini; il dipendente Inps Giovanni Siracusano.
L’indagine racconta di fatti che vanno dal 2009 al 2014 e i medici interessati operavano nelle strutture pubbliche di Messina, Milazzo, Patti e Barcellona.
I capi di imputazione elencati dalla Procura sono ben 296 e alcuni sono ancora coperti dagli omissis, mentre in alcuni dei reati contestati “visibili” vengono fuori nomi di altri indagati per i quali “si procede separatamente”. Ciò vuol dire che l’inchiesta non è affatto finita qui e promette ulteriori clamorosi sviluppi.