L'assessore convocato in commissione per analizzare quanto fatto dal 2019: "Abbiamo messo le basi già durante il Covid, ma bisognava partire decenni fa"
MESSINA – Cos’è stato fatto in ambito turistico in questi anni? Lo ha spiegato l’assessore al Turismo e alla Cultura Enzo Caruso, intervenuto in una sessione dedicata al tema della quinta commissione consiliare, quella presieduta dal consigliere Raimondo Mortelliti (Con De Luca per Basile). Il confronto è stato chiesto in precedenza da Cosimo Oteri di Forza Italia, che ha attaccato l’amministrazione e l’assessorato anche durante la seduta, puntando l’indice contro il troppo parlare di crocierismo e mai, a suo dire, di turismo in generale. Caruso è ripartito dai numeri già presentati lo scorso anno a luglio.
Caruso: “Siamo partiti da meno 20 punti, non da zero”
Presenti al fianco dell’assessore al Turismo Caruso, anche Maria Cristina Laurà per l’autorità portuale dello Stretto, e gli operatori turistici Emilio Lisciotto e Tonino Puleo. Caruso ha iniziato il proprio intervento partendo dai decenni scorsi: “Ci sono delle cose che purtroppo fanno riferimento al passato, per una città che si è detta pronta a vivere di turismo, che da 25 anni accoglie le crociere e dal 2006 ha i concerti. Ma io non ricordo alcun assessore che abbia attuato un piano strategico sul turismo. Per 20 anni sono stato dietro le porte a tentare di suggerire e proporre cose che poi ho dovuto fare personalmente, come un semplice cartello in inglese. Se fossimo partiti per tempo e avessimo attivato prima questi percorsi turistici saremmo alti nelle classifiche. Invece siamo partiti da meno 20 punti e abbiamo dovuto fare molti sforzi non per arrivare a 30 o 40 ma per ridurre questo gap e arrivare a 0”.
“Le fondamenta per creare un palazzo solido”
L’assessore ha poi fatto un lungo excursus della sua attività, partendo dai forti umbertini e dal giorno della sua nomina, il 27 novembre 2019: “Tutto quello che si vede è supportato da un percorso che non si vede. Le fondamenta stanno sotto, ma servono per creare un palazzo solido. Dopo il mio inizio nel 2019 è arrivato il Covid. In quei mesi abbiamo messo le basi, lavorando mentre le persone non potevano uscire da casa. Non siamo rimasti fermi. Questa città mancava di una programmazione. Noi stiamo aprendo una pista in una giungla”. E ha parlato dell’assenza in passato di servizi al turismo, info Point, ma anche di fontane, dei bagni pubblici su cui si sta lavorando, e del sito web. E ha proseguito: “Abbiamo riunito operatori e agenti di viaggio al tavolo con camera di commercio e autorità portuale. La strategia non può esistere se non coinvolgendo chi lavora. L’assessore può essere l’olio per far lavorare il motore”.
Caruso: “Centinaia di persone oggi girano la città”
Tra i punti principali, Caruso ha citato i percorsi con i dati di Google maps, sempre più alti, e l’ingresso per i croceristi, spostato a Largo Minutoli per garantire un maggiore decoro e una diversa fruibilità: “Ci abbiamo lavorato durante il Covid e oggi i croceristi entrano in città da lì, fanno le foto e restano. Prima venivano accolti da operatori che sfruttavano la strada più piccola per assalire i turisti e portarli altrove. La scritta I love Messina è stata una delle più fotografate in città e gira per il mondo. Oggi ci sono centinaia di persone che ogni giorno girano la città, non sono cose che si improvvisano. Abbiamo anche depositato alla camera di commercio il marchio VisitMe, che sarà garantito agli operatori che dimostreranno una maggiore qualità nell’accoglienza e che saranno inseriti sul sito del Comune”.
Il futuro
Tra i prossimi passi, invece, l’assessore ha parlato della Casa di Antonello e a una diversa fruibilità del Palacultura, con il museo della Vara e dei Giganti, la GAMM per le grandi mostre, la galleria di Antonello, il teatro Immersivo in cui si potrà vedere la Messina del 1680. Infine il portale del turismo: “Il sito, per i tour operator, rappresenta una possibilità enorme per chi vuole fare turismo. Lì si trovano siti di interesse, associazioni, storia e tutto ciò che serve”. E ancora: “Da 2.100 posti letto l’anno scorso siamo arrivati a più 3mila. Ora la Curia ha preso l’impegno di riconvertire una struttura vicino al Parco Aldo Moro per destinarla a finalità turistiche. E appena finirà l’emergenza scuole abbiamo già accordi per avviare percorsi di turismo religioso”.
Laurà: “Crocierismo fenomeno da conoscere bene”
Laurà, per l’autorità portuale, ha poi spiegato: “La città a volte immagina e analizza politiche che non sempre sono semplici da comprendere, come il turismo. Sul crocierismo sembra sempre che siano tutti esperti, ma ovviamente non è così. Il turismo e alcune politiche come il crocierismo bisogna conoscerle per capirle. In pochi anni l’assessore Caruso ha portato molti risultati. Il crocierismo ha numeri sempre più crescenti. Nel 2024 sono previsti 238 scarichi, 640mila croceristi. Con l’assessore abbiamo lavorato, secondo me, molto bene. Lo certificano i voti ricevuti da turisti e agenzie. E per capirlo meglio stiamo portando avanti un progetto con le scuole per sondaggi da sottoporre ai croceristi e avere ulteriori feedback. Abbiamo sempre spinto per punti informativi e sono stati realizzati. L’ingresso a Largo Minutoli è un benvenuto importante e quella deve diventare la piazza del turismo. Non vasta il punto informativo e ne siamo consapevoli, tanto che stiamo lavorando molto per ampliare ulteriormente i servizi. Qualcos’altro sarà fatto. Chiediamo un tavolo permanente di operatori ed enti che lavorano nel turismo. Si deve necessariamente lavorare in rete”. E dopo di lei anche Puleo e Lisciotto hanno parlato della sinergia con l’assessorato e di quanto fatto in questi anni.
I consiglieri
Ma non è bastato a evitare polemiche. Oteri ha contrattaccato dicendo, appunto, che Caruso si focalizza soltanto sul crocierismo e citando come esempio pratico il Monastero di San Filippo il Grande, lasciato “abbandonato” e potenzialmente un luogo simbolo della storia messinese da far visitare ai turisti. E così anche Libero Gioveni, capogruppo di Fratelli d’Italia, che ha fatto i complimenti all’assessore per quanto fatto, senza tralasciare quanto ancora c’è da fare. E soprattutto Gioveni ha auspicato una maggiore sinergia con l’assessorato regionale al Turismo guidato dalla messinese Elvira Amata, anch’essa di Fratelli d’Italia. Insomma, “bastone e carota”, per un tema ampio e vitale per tutta la città, in cui “tanto è stato fatto ma molto ancora si può fare”.
Nella mia qualità di Direttore del Dipartimento Regionale Porti e Trasporti del Codacons Sicilia, mi corre l’obbligo ringraziare l’Assessore al Turismo del Comune di Messina, Enzo Caruso, e Cristiana Laura’, brillante Funzionaria della Autorità del Sistema Portuale dello Stretto, per l’impegno appassionato e defatigante, con i quali, ognuno per le proprie competenze, danno impulso quotidianamente all’economia del territorio. Credo, che in vista del grande rilancio della immagine della Sicilia nel mondo, che è stata riscoperta da milioni di nuovi visitatori, non ci si può dividere, ed alimentare sterile polemiche, ma creare un Team Work permanente per mettere insieme una politica di riqualificazione del nostro territorio per migliorarne la recettivita e puntare sul miglioramento dei servizi, e sensibilizzando i cittadini, che sono le leve del cambiamento. Manca, in effetti, un Piano di qualità dell’area turistica a Messina, come in altre città della nostra splendida Sicilia, seguendo l’esempio di mete turistiche molto famose come le isole Baleari, le Canarie, che sono diventate appetibili, grazie all’impegno dei soggetti attori, pubblici e privati, che hanno fatto squadra per uscire dal loro dorato isolamento, e grazie alla presenza di una rete aeroportuale. Ma la Provincia di Messina ha i suoi porti, e le sue isole incantate :le Eolie, e deve pertanto fare squadra per competere. E, siccome, sono abituato alle sfide, anche da Giornalista – Documentarista, che ama questa parte della Sicilia, mia madre era di Giampilieri Superiore, mi offro come volontario, per far parte di un tavolo operoso e visionario. Roberto Nanfitò