Sull'imposta arriva uno no secco dalle associazione del settore turistico - alberghiero, Confcommercio, Federalberghi, Confindustria Aica, Confindustria Alberghi, Confesercenti, Asshotel ,che hanno sottoscritto un documento unitario
Che la tassa di soggiorno – prevista dal Legge sul federalismo e immediatamente “acchiappata” dall’amministrazione Buzzanca per rimpinguare le casse di Palazzo Zanca – fosse destinata a suscitare polemiche, era chiaro dall’inizio. In una città che ambisce a vivere di turismo ma che ancora di turismo non vive, imporre un’imposta sui turisti risulta quasi un controsenso. Come anticipato in un articolo di qualche giorno fa, i primi a dirsi contrari alla tassa di soggiorno, che può arrivare ad un tetto massimo di 5,00 euro per persona a notte, sono le associazioni di categoria del settore turistico – alberghiero, Confcommercio, Federalberghi, Confindustria Aica, Confindustria Alberghi, Confesercenti, Asshotel ,che hanno sottoscritto un documento unitario .
Le associazioni di categoria giudicano il provvedimento «inadeguato e denunciano la pochissima sensibilità dimostrata nei confronti degli ospiti stranieri che vengono, sempre di più, maltrattati dall’introduzione di tasse che ne scoraggiano il soggiorno a Messina. Inoltre ricordano al sindaco ed alla sua giunta che nel Disegno di Legge della finanziaria regionale 2011 il governo ha previsto che tale opportunità entrasse in vigore a partire dal 1 luglio 2012, poichè ancora il protocollo Stato/Regione Siciliana non è stato definito, e il federalismo fiscale in Sicilia sarà applicabile, ai sensi dell’art. 27 della Legge 42 del 5/5/09, solamente dopo tale previsione».
Secondo le associazioni di categoria la tassa di soggiorno è «un tributo che penalizza fortemente il comparto turistico alberghiero e che si conferma dannoso per l’economia, lo sviluppo e il mercato, soprattutto se si pensa che proprio l’hinterland messinese ( Taormina, Tindari, Giardini Naxos ) è il maggior competitor degli hotels presenti in città. Si rischia, da una parte, di affossare definitivamente i conti economici degli operatori turistico – alberghieri e dall’altra di indebolire ulteriormente la competitività del prodotto messinese proprio quando il settore turistico si presenta come fattore strategico per far uscire il nostro Paese e la città di Messina dalla crisi. Non si capisce bene conclude il documento- se il turismo a Messina è una risorsa o deve essere colpito con la tassa di soggiorno, il pedaggio dello Stretto etc. Domanda e offerta turistica, in città sono in netto calo ed un’ulteriore scure sulla testa degli albergatori non servirà certo a risollevare l’economia messinese». (DLT)
ma scusate se ci togliete anche la mancia IDDU,come fa le feste i festini e le abbuffate?