In crescita anche la permanenza nell'Isola
La stagione turistica sta regalando alla Sicilia ottime soddisfazioni, almeno in virtù dei dati che sono stati resi noti dal settore alberghieri ed extralberghiero che sono stati elaborati dal dipartimento del Turismo della Regione siciliana. Rispetto al 2021 cresce, anche se di poco, la permanenza e raddoppiano arrivi e presenze. I numeri analizzati, che riguardano il periodo che va da gennaio allo scorso luglio, si avvicinano parecchio a quelli pre pandemia, il 2019. Nei primi sette mesi dell’anno in corso, in valore assoluto, in Sicilia gli arrivi sono stati 2 milioni, 340mila e 48 mentre le presenze hanno raggiunto quota 7 milioni 302 mila e 64 (contro 1.235.926 arrivi e 3.770.914 presenze dello stesso periodo nel 2021). Gli arrivi sono cresciuti dell’89,3% rispetto all’anno scorso, le presenze del 93,6%. In questo contesto emerge la crescita esponenziale dei turisti giunti dall’esterno (+ 301% rispetto al 2021, le presenze del 285%) rispetto al 2021.
In crescita anche arrivi e presenze degli italiani
Minore, ma in crescita, anche arrivi (+38%) e presenze (+36%) degli italiani. Complessivamente la media della permanenza in Sicilia dei visitatori si è attestata, nei primi sette mesi dell’anno, sui 3, 2 giorni a fronte dei 3,1 dell’anno precedente. Ma facendo il raffronto con il 2029, l’ultimo anno senza restrizioni prima della pandemia, la crescita è più evidente. Tre anni addietro la presenza si era fermata a 2,8 giorni. SeeSicily, il programma di incentivi al turismo lanciato dalla Regione Siciliana nel 2021, tramite il dipartimento regionale del Turismo, e riproposto anche quest’anno, ha tra i principali obiettivi proprio la durata e la crescita dei soggiorni. In questo contesto la permanenza in Sicilia, con una media che si attesta oltre i 3 giorni, viene considerato un dato importante sul quale lavorare. I segnali positivi ci sono, sono tanti e vanno assolutamente presi nella giusta considerazione per migliorare un settore vitale per l’economia dell’Isola.