“Il risultato positivo è l’esempio di come le relazioni sindacali siano proiettate alla ripresa. Ora andiamo avanti – dice il sindacato -”. Le aziende chiedono: stagionalizzazione dei rapporti di lavoro, riduzione degli organici e trasformazione dei contratti di lavoro da tempo indeterminato a termine, esternalizzazione
“L'economia turistica italiana offre un contributo decisivo alla produzione della ricchezza nazionale, allo sviluppo dell'occupazione, all'attivo della bilancia valutaria: il valore aggiunto delle attività connesse al turismo è pari a circa 83 miliardi di euro; i consumi turistici interni ammontano a 114 miliardi di euro, buona parte dei quali (circa 30 miliardi di euro) è determinato dalle spese effettuate in Italia dai turisti stranieri; gli eserciziricettivi italiani ospitano ogni anno 375 milioni di pernottamenti; il settore offre lavoro a 1,5 milioni di persone di cui circa 1 milione di lavoratori dipendenti”.
E' 'questa la premessa consapevole all'accordo di rinnovo del contratto nazionale del turismo siglato la notte scorsa, dopo tre giornate di confronto tra le organizzazioni sindacali Fisascat Cisl, Filcams Cgil, Uiltucs e le associazioni datoriali Federalberghi e Faita aderenti alla Confcommercio e rappresentative dei settori ricettivi alberghiero, dei villaggi vacanza e dei camping.
Nel merito l'intesa, che avrà una durata eccezionale di 40 mesi con decorrenza dal 1° maggio 2013 fino al 31 agosto 2016, rafforza le relazioni sindacali – con la previsione di incontri trimestrali finalizzati al monitoraggio dell'andamento del settore – e rilancia il secondo livello di contrattazione aziendale e territoriale.
Sull'aspetto economico è stato definito un aumento di 88 € al 4° livello da riparametrare per gli altri – da introdurre in busta paga con il meccanismo della gradualità in 5 ratei di pari importo a partire dal mese di febbraio 2014 – ed è stato riconfermato, anche a titolo di premio di risultato, un elemento economico a garanzia dell'effettivo decollo del secondo livello di contrattazione quantificato in 222 € per il 4° e 5° livello e riproporzionato per gli altri, demandando al livello decentrato le modalità di erogazione. Qualora, nonostante la presentazione di piattaforme sindacali di secondo livello non venga successivamente stabilito un accordo integrativo, tale importo è stabilito, sempre per il 4° e 5° livello, in 140 €. Migliorate anche le condizioni economiche del personale assunto con contratto extra e di surroga. Le parti chiedono inoltre espressamente al Governo di reintrodurre il sistema della detassazione delle somme erogate a titolo di lavoro straordinario e di salario variabile.
La Fisascat Cisl ha espresso soddisfazione per i contenuti dell'intesa. “Il confronto che ha portato al rinnovo del contratto nazionale con le associazioni datoriali Federalberghi e Faita è un esempio di relazioni sindacali proiettate alla tenuta del settore – ha commentato il segretario generale aggiunto Giovanni Pirulli – La flessibilità contrattata, che rappresenta una modalità per contrastare gli effetti della recessione ancora in atto, è comunque finalizzata al mantenimento occupazionale e del reddito ed anche della stabilizzazione dei lavoratori stagionali per i quali abbiamo convenuto anche la possibilità di allungare il periodo di lavoro sia attraverso l'avvio dei percorsi di destagionalizzazione che con la promozione del turismo accessibile”.
E il segretario generale Pierangelo Raineri a sottolineare l'urgenza di riaprire il confronto con le associazioni datoriali che hanno abbandonato il tavolo e con quelle che hanno dimostrato una minore apertura. “Auspichiamo che le associazioni dei pubblici esercizi e della ristorazione collettiva Fipe ed Angem tornino sui propri passi e si dichiarino pronte a riaprire il negoziato
– ha dichiarato Raineri – Anche con Federturismo, Confindustria Alberghi e Confesercenti ci auguriamo possa svilupparsi un confronto finalizzato al rinnovo contrattuale in tempi brevi”.
Soddisfazione espressa per il rinnovo, anche dal segretario regionale della Fisascat Cisl Sicilia “settore Turismo” Pancrazio Di Leo, il quale fa notare che a livello Nazionale si cerca di trovare soluzioni per destagionalizzare, soluzioni in questi anni più volte richieste anche a livello territoriale dalla Fisascat Cisl, ma nei territori da parte delle grandi aziende pervengono richieste inverse. Le aziende chiedono: Stagionalizzazione dei rapporti di lavoro, riduzione degli organici e trasformazione dei contratti di lavoro da tempo indeterminato a termine, esternalizzazione. Vedi le procedure attivate anche in Sicilia da: AMT Real estate “San Domenico Palace Hotel” e il gruppo Acquamarcia Turismo S.p.a., dalla Framon Hotels S.r.l., da Hilton Giardini Naxos, da NH Hotels, AtaHotels, Villaggio Turistico Capo Calava, ecc… La Fisascat auspica che si pensi alla salvaguardia dei livelli occupazionali, la risposta alla crisi “se esiste” da parte delle aziende non può essere il taglio del costo del lavoro “licenziamenti, mancate riassunzioni e trasformazione dei contratti”, usiamo quanto previsto dal Ccnl Turismo, difendiamo l’occupazione e i servizi.