E' uno dei più estesi della Sicilia. scoperto anche un complesso monumentale, un pavimento mosaicato e un cortile decorato
Due vani con pavimento a mosaico, un cortile con ali porticate e i resti di un impianto termale: è quanto emerso nell’area archeologica di Halesa Arconidea, a Tusa, con la quinta campagna di scavi condotta dall’Università degli Studi di Palermo, il Parco Archeologico di Tindari e il comune di Tusa.
“L’impianto termale venuto alla luce rappresenta un unicum in Sicilia per il ricchissimo apparato decorativo e per le dimensioni, pari a circa 800 metri quadrati, tra i più estesi dell’Isola” ha commentato l’assessore ai Beni culturali, Francesco Paolo Scarpinato, questa mattina durante la presentazione dell’attività di ricerca presso la chiesa di Santa Maria delle Palate, ad Halesa.
Gli scavi hanno portato alla luce anche un vasto complesso monumentale, fino ad ora ignoto, composto da un reticolo di strade, ed nuovo tratto di fortificazioni, utili per la ricostruzione di un nuovo assetto urbanistico della città ellenistica e romana.
“Considerata l’importanza dei ritrovamenti archeologici – ha detto Domenico Targia, direttore ad interim del Parco archeologico di Tindari – il sito sarà immediatamente oggetto di puntuali interventi di restauro conservativo e di messa in sicurezza, al fine di garantirne la valorizzazione e la fruizione”.
Grande soddisfazione espressa dal sindaco di Tusa Angelo Tudisca: “Abbiamo dimostrato che la sottoscrizione di convenzioni con gli Atenei siciliani e internazionali è la strada giusta da perseguire per portare alla luce le ricchezze del Sito archeologico di Halaesa. Abbiamo valorizzato il modello Tusa “atusainsiemesipuó” creando “valore pubblico” nella misura in cui ogni amministrazione pubblica persegue le finalità istituzionali assegnate con efficienza, efficacia ed economicità”
Il Comune di Tusa anche nei prossimi anni garantirà l’alloggio a tutti gli studenti degli atenei che scavano ad Halaesa, avendo recentemente realizzato un ulteriore immobile anche per questa finalità. In questo momento le Università impegnate a Tusa sono Palermo, Amiens, Oxford e Messina.
“Il palazzo termale risalente al primo secolo A.C. scoperto grazie al lavoro degli studenti dell’università di Palermo egregiamente guidati dal professor Burgio e dal dottore Polizzi, ha ancora una volta dimostrato che Halaesa era una città romana di importanza primaria. Entro il 2024 verranno appaltati i lavori del Teatro. Continueremo con il nuovo direttore del Parco, Pippo Natoli, il lavoro iniziato con l’architetto Targia, consapevoli che Halaesa rappresenta così un volano per lo sviluppo economico e sociale non solo di Tusa ma dell’intera Sicilia”, conclude il primo cittadino.