Assessore comunale socialista, faceva parte della cooperativa di pascolo "Risveglio alesino". Nella zona era in atto una "guerra dei pascoli" con molte vittime tra i pastori e abigeatari. Battaglia con la sua cooperativa era riuscito ad acquistare un feudo e si batteva contro i mafiosi della zona. Il delitto è rimasto impunito
Sarà ricordato con un Convegno regionale, dal titolo “Il caso Carmelo Battaglia: il valore attuale dell’impegno sociale tra politica e territorio oggi”, sabato 28 marzo a Tusa, alle ore 17,30 presso l’Oratorio del Santissimo Sacramento, Carmelo Battaglia, sindacalista socialista e assessore comunale tusano, ucciso da “Cosa nostra” quarantanove anni fa.
Una «lunga strage», durata oltre vent’anni, il cui ultimo capitolo fu scritto il 24 marzo 1966, a Tusa, dove venne assassinato Carmelo Battaglia, sindacalista socialista dei Nebrodi in provincia di Messina (uno dei territori siciliani fondamentali delle lotte contadine nel dopoguerra), era stato dirigente della Camera del lavoro di Tusa e socio fondatore della cooperativa “Risveglio alesino”, nata nel 1945 per la concessione delle terre incolte.
L’omicidio Battaglia, avvenuto a tre anni dall’insediamento della Commissione parlamentare antimafia, ha svelato l’esistenza di organizzazioni mafiose anche in una zona ritenuta, fino ad allora, immune da questa forma di criminalità organizzata.
Ma in quei territori si erano verificati gravi fenomeni delittuosi tipici delle zone di mafia, quali estorsioni, abigeati, danneggiamenti ed attentati. Tra il 1956 e il 1966, si erano registrati 12 omicidi, consumati in un lembo di territorio compreso tra i comuni di Mistretta, Tusa, Pettineo e Castel di Lucio, che venne soprannominato il "triangolo della morte".
L’assassinio di Carmelo Battaglia fu il tredicesimo di una lunga catena di sangue. A differenza delle altre vittime, il sindacalista venne assassinato perché si era apertamente opposto ai sopprusi, promuovendo, a Tusa, un movimento organizzato di contadini e pastori.
Al convegno di sabato, organizzato dal Comune di Tusa, interverranno Antonio Matasso, presidente della Fondazione socialista antimafia “Carmelo Battaglia”, il sindaco di Tusa Angelo Tudisca, Giovanna Castagna della Confederazione Italiana Agricoltori (Cia), Domenico Sammataro della Consulta cittadina di Tusa e Vito Lo Monaco, presidente del Centro Studi “Pio La Torre”. Modererà i lavori Giovanna Gebbia, presidente dell’associazione “Le alte terre di mezzo”.
(Salvatore Famularo)