In città stimati oltre 4000 cani randagi e centinaia di colonie feline. Mancano personale specializzato, aree preposte all'accoglienza e al trattamento sanitario, e una rete di convenzioni a supporto delle associazioni di volontari.
Nell'ultimo rapporto “Animali in città” di Legambiente, Messina è al 13° posto – su 15 grandi città – per accoglienza e tutela dei randagi. Da alcuni anni si registra, nel territorio comunale, un notevole incremento del randagismo, con una presenza stimata in circa 4.000 cani randagi e centinaia di colonie feline, il cui sostentamento, in termini di alimentazione, farmaci, terapie e soccorso è totalmente a carico di decine di volontari, sostenuti dalle donazioni dei privati. Un'interrogazione presentata al Sindaco mette in luce i punti principali del problema.
In questi ultimi mesi hanno avuto cadenza pressoché giornaliera i rinvenimenti di decine di cucciolate di cani e gatti, spesso abbandonate fra i cassonetti o in mezzo alla strada, senza contare il fenomeno degli abbandoni, in crescita costante. Il consigliere Coletta, autore dell'interrogazione, richiama la Legge Regionale n. 15 del 2000, che impone ai sindaci, nella loro qualità di massima autorità sanitaria per la tutela degli animali e salute pubblica dei cittadini, il coordinamento gli tutti gli enti preposti al contrasto del randagismo (Asp, Provincia, forze dell’ordine ecc.), tramite adeguati interventi di sterilizzazione professionale, previa valutazione delle dimensioni del fenomeno – ad oggi mai pubblicate -.
In dettaglio, si denuncia carenza di personale medico veterinario, e viene proposto il ripristino del nucleo di polizia municipale specificatamente preposto alla prevenzione e contrasto del randagismo; si evidenzia la necessità di individuare aree idonee destinate alla costruzione di rifugi pubblici e di un cimitero per animali d'affezione, proponendo anche una forma di sgravio sulle tasse comunali e le spese veterinarie e di mantenimento dei randagi presenti nel rifugio di don Blasco, al fine di incentivare le richieste di affido/adozione dei cittadini; viene proposto lo sviluppo di convenzioni con le associazioni animaliste per l’affidamento e il mantenimento di randagi e il monitoraggio del fenomeno, e un aumento concreto da parte dell'amministrazione delle risorse stanziate. Altri punti dell'interrogazione riguardano l'estensione del servizio accalappiacani – oggi limitato alla fascia oraria 9-12 – e l'istituzione di un ufficio per i diritti degli animali.
Giovanni Passalacqua