Dallo scorso gennaio raccontiamo di un 2016 che per i servizi sociali è andato avanti solo grazie a continue proroghe tecniche che hanno permesso di non interrompere servizi e lavoro ma che vanno contro tutte le norme sugli affidamenti degli appalti. Lo sostengono i Revisori dei Conti che hanno effettuato una verifica sulle modalità di gestione del settore.
Una gestione a suon di proroghe. Tutto il 2016 dei servizi sociali è stato scandito da continue proroghe degli affidamenti dei servizi alle cooperative che praticamente ormai due anni fa si erano aggiudicate le gare messe a bando per un solo anno dall’amministrazione Accorinti. Prima il ritardo sul previsionale 2015, l’approvazione del consuntivo 2015 arrivata solo pochi giorni fa, l’attesa per previsionale 2016, hanno impedito qualsiasi tipo di programmazione. E così si è andati avanti a suon di proroghe per garantire continuità, scongiurare lo stop dei servizi e i danni che tutto ciò avrebbe causato ad anziani, bambini, studenti, disabili, famiglie disagiate. Proroghe “tecniche”, nonostante le buone intenzioni dell’assesore Nina Santisi che quasi un anno fa aveva tracciato un atto di indirizzo che dettava le linee da seguire per procedere alla riorganizzazione e ad una migliore gestione del settore.
Proroghe che sono finite sotto la lente d’ingrandimento del Collegio dei Revisori dei Conti, chiamati in aiuto dalla I Commissione Bilancio proprio per capire la legittimità di questo iter che l’amministrazione comunale ha portato avanti per quasi un anno, garantendo così continuità ad un settore importante e delicato ma che pesa sui bilanci per oltre 20 milioni di euro annui. Così i Revisori, pur premettendo che la valutazione della legittimità di atti di questo tipo è soggetta ad altri tipi di controllo, hanno comunque avviato una verifica sulla gestione dei servizi sociali, mettendo nero su bianco una relazione che dovrebbe adesso spingere l’amministrazione a prendere dei provvedimenti.
Federico Basile e Giuseppe Zingales scrivono innanzitutto che «costituisce di per se un’anomalia il ricorso al continuo istituto della proroga che per stessa definizione è riferibile ad una soluzione di continuità limitata nel tempo». Sulla scorta di queste considerazioni e dei dubbi sollevati dai consiglieri della I Commissione, i revisori spigano di «aver effettuato specifiche richieste al Dirigente del Dipartimento Servizi Sociali, provvedendo ad analizzare alcune delibere di proroga nelle quali si motiva l’esigenza della proroga con argomentazioni che, seppur legittime nella condizione sociale dell’utenza alla quale sono rivolte, palesano un’evidente mancanza organizzativa nella programmazione delle attività del Dipartimento che utilizza tale strumento con preoccupante periodicità in violazione dei principi normativi che ne regolano la materia». Dunque mancata programmazione, secondo i revisori dei conti. Una motivazione che però non giustifica il ricorso a proroghe continue, così come tra l’altro ha ben chiaramente sancito l’Agenzia Nazionale Anticorruzione con la delibera n.32 del gennaio 2016 che proprio in materia di affidamento dei servizi sociali sanciva che “lo spostamento in avanti del termine contrattuale deve essere casato da fattori del tutto limitati, che non coinvolgano la responsabilità dell’amministrazione aggiudicatrice, poiché ciò comporta un affidamento del contratto in via diretta senza il rispetto delle procedure di evidenza pubblica. In nessun caso carenza nella fase di programmazione possono giustificare la proroga dei contratti in essere”. L’Anac è stata chiara: non si può andare avanti a proroghe se la responsabilità è tutta nella mancata programmazione di un settore.
Quindi per il collegio contabile, che comunque rinvia la richiesta di chiarimenti al Dirigente competente e alla tecno-struttura che opera i controlli, quindi al Direttore generale, questo modus operandi non può continuare. «Il Collegio ritiene doveroso invitare l’amministrazione a rispettare i dettami della delibera n.32 dell’Agenzia Nazionale Anticorruzione, censurando in maniera netta il comportamento legato al sistema delle proroghe che costituisce violazione delle norme legate agli affidamenti degli appalti».
Francesca Stornante
Tranquilli… mariedit ci dirà che a catania nel 1928… a canicattì nel 1977…. a lucca nel 1996 ecc. ecc. ecc., si sono comportati in modo analogo (forse) e quindi, lo scalzo e l sua scarsa giunta hanno operato correttamente…. Ma che cos’altro potrebbe dire mariedit di diverso? Nulla, altrimenti, il tibetano non lo paga…. (adesso mi aspetto una difesa di mariedit da parte di…. messineseattento… ah… ah… ah…)
Tranquilli… mariedit ci dirà che a catania nel 1928… a canicattì nel 1977…. a lucca nel 1996 ecc. ecc. ecc., si sono comportati in modo analogo (forse) e quindi, lo scalzo e l sua scarsa giunta hanno operato correttamente…. Ma che cos’altro potrebbe dire mariedit di diverso? Nulla, altrimenti, il tibetano non lo paga…. (adesso mi aspetto una difesa di mariedit da parte di…. messineseattento… ah… ah… ah…)