Tutto esaurito al Palacultura per Nicola Piovani

Tutto esaurito al Palacultura per Nicola Piovani

Giovanni Francio

Tutto esaurito al Palacultura per Nicola Piovani

giovedì 19 Dicembre 2019 - 07:46

Gremito come poche volte è accaduto, il Palacultura Antonello di Messina, domenica 15 dicembre, per la stagione musicale delle Associazioni musicali riunite Accademia Filarmonica, V. Bellini, ha ospitato la strepitosa performance di Nicola Piovani e della sua compagine musicale, formata da Rossano Baldini (tastiere e fisarmonica), Marina Cesari (sax e clarinetto), Pasquale Filastò (violoncello, chitarra e mandoloncello), Ivan Gambini (batteria e percussioni) e Marco Loddo (contrabbasso).

Lo spettacolo dal titolo “LA MUSICA è PERICOLOSA”, frase di Federico Fellini, titolo del libro di Piovani del 2014, ha visto il celebre autore di colonne sonore cinematografiche alternarsi al pianoforte, insieme alla sua band, e raccontare aneddoti sulla sua straordinaria carriera artistica, che gli ha permesso di conoscere e lavorare con i più celebri registi, attori e cantanti del 900’, da Fellini a Monicelli, da De Andrè a Mastroianni, per finire ovviamente con Roberto Benigni, per non parlare dei famosi disegnatori Luzzati e Manara.

Fra una musica e l’altra, accompagnata dalle immagini degli artisti oggetto del racconto, Nicola Piovani ha condotto un’entusiasmante narrazione degli avvenimenti culturali che lo hanno coinvolto durante la sua carriera. E così scopriamo che la deliziosa marcetta, ironica e malinconica al tempo stesso, che ha fatto da colonna sonora per il film di Fellini “L’intervista”, composta da Piovani, in realtà era stata già edita per un altro spettacolo, ma lo stravagante regista, ascoltatala dal compositore al pianoforte, non volle sentire ragioni e la adottò come colonna sonora del suo film.

Dopo la musica e le immagini de “Il marchese del grillo” di Monicelli, con Alberto Sordi, è stata la volta di un delizioso aneddoto su tre suore che suonavano delle campane di un vecchio campanile di campagna, in tre note (mi, fa, sol) con un ritmo che colpì la fantasia musicale di Piovani, e grazie al quale nacque la musica della celebre canzone di Fabrizio De Andrè “Il bombarolo”. Piovani ci tiene a ricordare la sua estrazione classica, la sua passione per Prokofiev, ed ha proposto due brani classici da lui rivisitati e adattati per questa compagine: la Mazurka op. 17 n. 4 di Chopin e “Golliwogg’s cake-walk, l’ultimo e più celebre brano da i “Children’s Corner” di Debussy. Molto applaudita “Quanto t’ho amato”, la famosissima canzone composta per Roberto Benigni, anche questa accompagnata da un simpatico racconto sulla storia della sua composizione.

Il momento più intenso probabilmente è stata l’esecuzione di “Caminito”, la celebre canzone argentina, alla quale – ha raccontato Piovani – in quel paese è stato eretto perfino un monumento – a causa della registrazione della voce cantante di Marcello Mastroianni, che non era un cantante, ma che grazie alle sue doti interpretative ha saputo conferire alla canzone una intensità straordinaria. Dopo i fragorosi applausi del pubblico entusiasta, non poteva mancare il bis più atteso, la musica scritta per il film “La vita è bella” di Benigni, che gli valse il premio Oscar, momento che tutto il pubblico aspettava ardentemente.

Davvero eccellente la performance di Piovani sia al pianoforte che in qualità di narratore di aneddoti, ma altrettanto convincente è stata la prova dei suoi musicisti, tutti davvero protagonisti di una serata indimenticabile. Piovani alla fine del concerto è stato premiato dall’Assessore comunale alla cultura Enzo Caruso, e dopo i ringraziamenti, senza dimenticare di condividere il premio con gli altri musicisti, ha voluto congedarsi dal pubblico messinese non con le parole, ovviamente, ma con la musica, eseguendo di nuovo “Quanto t’ho amato”, non senza prima promettere un suo ritorno nella nostra città: ci speriamo molto e lo prendiamo in parola.

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