Dr e Pdl fanno fuori l’Udc… con la complicità di Pd e "Cambiamo Messina dal Basso"

Dr e Pdl fanno fuori l’Udc… con la complicità di Pd e “Cambiamo Messina dal Basso”

Danila La Torre

Dr e Pdl fanno fuori l’Udc… con la complicità di Pd e “Cambiamo Messina dal Basso”

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venerdì 19 Luglio 2013 - 21:36

L’accordo a tavolino tra Genovese, D’Alia e Picciolo è saltato sul finire, ma con un’unica vittima: l’Udc, che ha mantenuto gli impegni presi con gli alleati ma è rimasto a bocca asciutta ed in evidente stato di “shock” a conclusione della seduta. Gioveni: «In questo momento viene sancita la rottura della coalizione di centro-sinistra»

Prima seduta del Consiglio comunale, prima spaccatura nella coalizione di centro-sinistra. A farne le spese l’Udc, che esce letteralmente massacrato dai lunghi lavori d’Aula, iniziati con tre casi di ineleggibilità ed incompatibilità riguardanti tre dei suoi sei consiglieri (Perrone, Consolo e David, la cui elezione è stata comunque convalidata dai colleghi ) e finiti con la mancata elezione all’Ufficio di Presidenza di Libero Gioveni, scavalcato dal giovanissimo Nino Interdonato dei Dr e dall’outsider Nicola Crisafi del Pdl. L’accordo siglato nelle segrete stanze delle segreterie prevedeva infatti l’elezione di Gioveni a vicario della Barrile e quella di Interdonato a vice, ma qualcosa è andato storto.

Interdonato ha ottenuto 27 preferenze, Crisafi 21, Gioveni 20 e la Lo Presti di “Cambiamo Messina dal basso” 4, un voto ciascuno è andato anche ad Amata e Mondello. Lo spoglio delle schede ha reso palese l’accordo tra i Democratici riformisti di Picciolo e Greco ed il Popolo delle Libertà di Germanà e Garofalo (in mattinata Garofalo, Germanà e Picciolo si erano presentati insieme in Aula consiliare quasi a lanciare un monito): Dr e Pdl hanno infatti votato compatti l’accoppiata inedita Interdonato –Crisafi. Lo scrutinio ha palesato in maniera chiara anche lo strano accordo tra Pdl e “Cambiamo Messina dal basso”, due forze politiche tra loro lontanissime: in tutte le quattro schede con su scritto Lo Presti compariva anche il nome di Crisafi.

Dr (6 consiglieri) + Pdl (7 consiglieri)+ Cambiamo Messina (4 consiglieri) danno un totale di 17 voti, pertanto è evidente che l’esponente del Pdl ha pescato 4 voti anche nel partito democratico o nelle liste collegate (“Progressisti democratici”, “Felice per Messina” o “Il Megafono”). Allo stesso modo, è fin troppo evidente che a Gioveni sono mancati in massa i voti dei Dr e quelli di tre o quattro franchi tiratori del Pd, impossibili da individuare.

L’accordo a tavolino tra Genovese, D’Alia e Picciolo, dunque, è saltato sul finire, ma con un’unica vittima: l’Udc, che ha mantenuto gli impegni presi con gli alleati ma è rimasto a bocca asciutta ed in evidente stato di “shock” a conclusione della seduta. Apprezzabile la decisa presa di posizione di Libero Gioveni, che ha interrotto una contestazione fatta in sua difesa per precisare: «Anche se la verifica andasse a mio favore, dico subito che rinuncerei al ruolo di vice-presidente , perché è ovvio che gli accordi non sono stati rispettati e non c’è stata l’ampia convergenza sul mio nome che mi aspettavo da una maggioranza di 29 consiglieri comunali».

Senza mezzi termini e sottolineando di parlare «a titolo personale», l’ex consigliere della terza circoscrizione ha aggiunto: «In questo momento viene sancita la rottura della coalizione e degli equilibri in quest’Aula. La maggioranza del centro-sinistra è partita col piede sbagliato».

Ed in effetti , alla prima uscita pubblica, la colazione di centro-sinistra è scivolata o meglio ha messo una buccia di banana sotto i piedi degli amici dell’Udc, che generalmente le trappole le tendono agli altri e questa volta invece ci sono finiti dentro. Qalcuno parla di vendetta studiata ad arte nei confronti di D'Alia e dei suoi uomini, sulla cui fedeltà elettorale alle ultime amministrative molti hanno più di qualche dubbio.

Sull’elezione di Crisafi e sul modo in cui è stata conseguita esprime soddisfazione il capogruppo del Pdl Pippo Trischitta. «La nomina di Nicola Crisafi – si legge testualmente – è stato un grande successo per il gruppo del PDL, che ha dimostrato una compattezza granitica tale da scardinare un accordo di cartello del centrosinistra inspirato a logiche spartitorie ormai superate che hanno fatto una vittima illustre come l'UDC».

«Pertanto – continua Trischitta – mi sento di ringraziare quei 14 consiglieri, che, assieme ai sette del PDL, hanno determinato questa "vittoria" certamente storica, in quanto è la prima volta, da quando è stato istituito l'ufficio di presidenza, che l'accordo della maggioranza salta».

Il capogruppo di “Felice per Messina” Giuseppe Santalco augura «un buon lavoro ai colleghi » ed auspica «una collaborazione fattiva, leale e sempre protesa verso il bene della città, nella speranza che la dialettica maggioranza/opposizione non sia mai motivo di discordia ma, piuttosto, di crescita proficua».

Con l’elezione dell’Ufficio di presidenza, il Consiglio comunale può finalmente lavorare per la città. Sarebbe bello se anche nei prossimi giorni, nei prossimi mesi e nei prossimi cinque anni i banchi fossero tutti occupati, come in occasione dell’insediamento. Ma da domani non ci saranno più poltrone da salvaguardare da “attacchi esterni” o poltrone da spartire, ci saranno solo i problemi da affrontare e risolvere. Solo chi avrà veramente a cuore la città garantirà la sua presenza in Aula, per gli altri sarà solo passerella. (Danila La Torre)

23 commenti

  1. Un plauso al rigore e alla coerenza politica espressa dal consigliere Gioveni in occasione del primo – speriamo non di una lunga serie – strafalcione politico della maggioranza di centro sinistra. Una lezione dalla quale colleghi ben più blasonati per trascorsi istituzionali dovrebbero tener conto oggi e in futuro…

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  2. Interessante. Temevamo che ormai di questi inciuci non ci sarebbe stato occasione di parlarne ed invece.. Allegria! I pallottolieri dei commentatori [diversamente avventori di bar] sono di nuovo in funzione.

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  3. UN’AUTOREVOLE PRESIDENZA – Se Emilia Barrile, come penso, farà valere la propria autorevolezza forse c’è qualche speranza. Dovrebbe essere un Consiglio, al di là degli accordi di partito, impossibili da mantenere visto che, finalmente, ognuno ragiona con la propria testa, che funziona,
    A confortare questa tesi c’è il carattere della gran parte dei consiglieri. Fatta da una generazione poco incline a chinare il capo. Anche perchè la campagna elettorale, con qualche vittima illustre lasciata per strada, ha dimostrato che la lotta all’ultimo voto ha premiato che gode veramente di un credito popolare, Accorinti a parte.
    Eppoi, com’è stato dimostrato ieri, i leader di partito, a questo livello, non esistono più. Sarebbe il caso che i poco “onorevoli” deputati pensassero un po’ più alle loro faccende e lasciassero fare.

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  4. Dalle risultanze che emergono dell’articolo sembrerebbe invece che il consiglio abbia dato una risposta esemplificativa di cio che sarà il suo futuro approccio. Non c’è una coalizione che ha punito l’udc. Esiste un aula compatta e un partito l’udc che è rimasto legato alle logiche spartitorie che hanno stancato tutti!! Si è materiizzato qu sogno di renato di vedere remare tutti in una direzione…per l’udc resta sempre tempo per allinearsi oppure continuare la politica dei 4 forni del ministro d’alia….ma se cosi fosse, dopo la cottura di
    del piccolo Gioveni, nel forno ci potrebbe restare qualche xxxxx piu grosso….

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  5. Scusami, ti correggo solo l’ultima parte del tuo commento:”Sarebbe il caso che i poco “onorevoli” deputati pensassero un po’ più alle faccende della città di Messina (per questo sono a Roma) e lasciassero fare LIBERAMENTE ai consiglieri comunali.”

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  6. I FATTI: le liste collegate a Felice CALABRO’, definite prima delle elezioni di CENTROSINISTRA, sono in maggioranza in Consiglio Comunale con 29 consiglieri su 40. Non è facile comprendere quali sono diretta espressione del PARTITO DEMOCRATICO, certamente quella del PD con 6 e di FELICE PER MESSINA con 3, 9 consiglieri in tutto. Questo numero legittima la presidenza BARRILE. L’elezione di INTERDONATO dei DEMOCRATICI RIFORMISTI sancisce la preferenza strategica del PD rispetto all’UDC di CASINI, riduce di fatto il CENTROSINISTRA al PD, MEGAFONO, DR e PROGRESSISTI DEMOCRATICI, con una maggioranza assoluta di 23 su 40, sicuramente l’UDC si sentirà libero di fare le sue scelte politiche rispetto a R E N A T O sindaco. L’aspetto positivo è la vice presidenza al PDL, cioè allo schieramento di CENTRODESTRA, la divisione all’interno del CENTROSINISTRA, produce un’effetto positivo. Cosa accadrà alle presidenze delle commissioni, a quelle più importanti, POLITICHE FINANZIARIE e POLITICHE DEL TERRITORIO, si risarcirà l’UDC affidandole ad un loro esponente, oppure si sancirà la rottura definitiva, creando di fatto due schieramenti all’interno del Consiglio, uno con 23 consiglieri l’altro con 17. Io sono per quest’ultima ipotesi, quella di una forza limitata del CENTROSINISTRA, per favorire una limpida dialettica con la giunta ACCORINTI, altrimenti contraddistinta da monocorde. Invito l’UDC di CASINI a rendere più trasparente la sua posizione politica, rispetto al CENTROSINISTRA e a R E N A T O sindaco.

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  7. antonino faroto 20 Luglio 2013 09:36

    C’è qualcosa di nuovo oggi nel sole anzi … di antico.
    Emilia Barrile fedelissima di Genovese è il nuovo Presidente
    del Consiglio Comunale. Alla faccia del rinnovamento

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  8. Pregherei questi signori a prescindere dal colore di tirare fuori il loro senso si di appartenenza alla città e far rispettare la presenza in aula ai loro colleghi per tutta la durata dei lavori.
    …cosa che invece un uccellino mi ha detto non fanno in qualche quartiere…..

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  9. Come sempre il “piccolo” Libero Gioveni si é dimostrato un GRANDE!!!

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  10. Adesso l’UDC diventa di Casini….. è nota la messinesità di Casini …….la sua segreteria politica è proprio davanti palazzo zanca…….. a bologna abbiamo invece gianpiero d’alia ….. l’uomo forte dell’UDC emiliana

    Forse mi sto sbagliando , troppo sole.

    Aspettando Felice Calabro’

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  11. Ah, dimenticavo…….

    “Ed in effetti,alla prima uscita pubblica, la coalizione di centro-sinistra è scivolata o meglio ha messo una buccia di banana sotto i piedi degli amici dell’UDC,che generalmente le trappole le tendono agli altri e questa volta invece ci sono finiti dentro.Qualcuno parla di vendetta studiata ad arte nei confronti di D’Alia e dei suoi uomini, sulla cui fedeltà elettorale alle ultime amministrative molti hanno più di qualche dubbio”

    CHAPEAU, SIG.RA DANILA LA TORRE

    Il ricorso fa paura a tanti , trasversalmente …..

    Aspettando Felice Calabrò

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  12. Povero gioveni, che tranvata!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
    Che botta per il suo smisurato orgoglio!!!!!!!!!!!!!!!!
    Ah, ah, ah, ah, ah, ah, ah, ah, ah
    Giuseppe Vallèra

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  13. MessineseAttento 20 Luglio 2013 14:03

    Superlativo articolo di Ciccio Celi sulla Gazzetta di oggi.
    Leggete e redimetevi!

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  14. nicolinobellino 20 Luglio 2013 14:11

    Ma non si vergognano di essere politici quacquaraqua?

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  15. Ou non ci credo, non fai in tempo a gioire per la acquisizione di una carica così importate da una neo eletta, anche se 2500 preferenze nel pd fanno fare cattivi pensieri anche ai morti, che subito viene alla luce che è una persona sotto inchiesta per delle intercettazioni nelle quali avrebbe ricattato, nientepopo’ di meno che la moglie dell’ex magnifico.
    Certo proprio una principiante spero che, come raramente capita, le intercettazioni siano state mal interpretate dal magistrato.

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  16. Lo scherzetto a Gioveni è uno scherzetto al ministro Gianpi

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  17. Il Megafono, con i suoi 4 “onesti” consiglieri che dovevano spartirsi posti nomine assessorati ecc…
    Non viene menzionato manco dai giornalisti, si accoda in un deludente silenzio anzi vergognoso silenzio, a quello che decidono i più grandi in ordine PD, PDL, DR, UDC ecc…. Se ci fosse stata la lista la farfalla , si sarebbe accodato anche dietro questa, gente che dovrebbe avere delle idee politiche di un certo tipo ed invece vota un Crisafi , mah…….,. a questi 4 va un plauso per il loro grande spessore e peso politico, …………….Voti persi

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  18. Poverino però Gioveni! Spiace vedere che un bravo consigliere circoscrizionale che si affaccia al nuovo ruolo venga mortificato così. Ieri riguardavoe immagini televisive e notavo che assomiglia molto a …………………… Vi ricordate ? Ce l’hanno tutti con me perche sono………..

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  19. Aspetta e spera che già l’ora si avvicina…
    Di di speranza vive disperato muore.

    Calabrò, il sindaco “che non darà filo da torcere”…

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  20. E se fossero la bellezza di 1798 giorni?
    Pensa, che fai emigri?

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  21. Smisurato orgoglio?? Ma chi, Libero Gioveni??? Amico mio, se è questo che intendevi non fai che confermare ciò che dai tuoi commenti emerge ormai da tempo: ++++++++++++++ né di politica né di persone! E poi proprio tu parli di orgoglio? L’unico utente di questo sito che chiude ogni commento con il proprio nome e cognome, completo di accento per mostrarne la corretta pronuncia?? Ma ++++++++++++, invece di postare commenti sproloquianti solo per darti un tono…

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  22. Caro Giampi i nodi iniziano a venire al pettine. E questo, mi sa, è solo l’inizio.

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  23. LA PIU’ VOTATA…
    ha sostenuto in tv appena eletta su provocazione del conduttore direttore della testata << se ascoltare le persone significa fare clientela allora ho voti di clientela>>. Che ascolti adesso la città che ha votato al ballottaggio un sindaco fuori dal suo schieramento…auguri…

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