Il 17 dicembre del 2012 il consiglio comunale aveva approvato la norma salva-comuni. Entro 60 giorni avrebbe dovuto presentare il piano di riequilibrio finanziario, ma il piano non è mai stato proposto così è arrivata la diffida dalla prefettura: o il consiglio dichiara il dissesto o lo farà un commissario
Entro il 22 aprile Scaletta Zanclea dovrà dichiarare il dissesto finanziario. La decisione è arrivata nei giorni scorsi dalla prefettura che ha diffidato l’ente comunale e “concesso” l’ultimatum: se il consiglio non dichiarerà default sarà nominato un commissario ad acta per la deliberazione del dissesto. Il centro jonico giunge così al capolinea, dopo gli infruttuosi tentativi di salvare il salvabile.
Il 17 dicembre scorso il consiglio comunale aveva aderito al decreto legge 174 – la cosiddetta norma “salva comuni” – con undici voti a favore e uno contrario. La decisione era apparsa inevitabile, l’ultimo baluardo di una situazione finanziaria da cui l’ente non era in grado di venire fuori. Debiti fuori bilancio, contenziosi civili, riduzione dei trasferimenti regionali e statali, conseguenze dell’alluvione del 1 ottobre del 2009: c’era questo e molto altro tra le ragioni che spingevano il consiglio ad approvare la norma in questione. Dal sì alla delibera il consiglio disponeva di 60 giorni di tempo per sottoscrivere un piano pluriennale di riequilibrio finanziario della durata massima di dieci anni e inviare la proposta alla Corte dei Conti che avrebbe dovuto valutare se rigettarla o meno. Ma i sessanta giorni a disposizione sono scaduti senza che il consiglio abbia avanzato alcuna proposta. Il 28 febbraio, termine ultimo per la presentazione, il segretario comunale del centro jonico attestava che il piano di riequilibrio non era stato redatto. Il consiglio aveva presentato invece la revoca all’adesione. Niente piano? Arriva la diffida.
Ora che anche l’ultimo baluardo è caduto, e a due mesi dal rinnovo delle cariche amministrative, l’ombra del commissariamento si abbatte su Scaletta. Intanto, gli attivisti scalettesi del Movimento 5 Stelle hanno chiesto le dimissioni del primo cittadino Mario Briguglio e stanno sottoscrivendo una petizione per richiedere al presidente Rosario Crocetta un decreto-legge in soccorso dell’ente jonico. La petizione mira ad ottenere almeno una proroga della decisione a dichiarare il dissesto. Tra le motivazioni il fatto che il comune di Scaletta, messo in ginocchio dai tragici eventi del 2009, non può essere considerato al pari degli altri comuni.
Giusy Briguglio