Se non si pagherà entro 20 giorni la capacità di erogazione sarà ridotta al 15% della potenza effettiva. Il presidente Andrea Raneri scrive ai quattro sindaci consorziati
Servizio di depurazione a rischio nel comprensorio taorminese. Il Consorzio per la rete fognante dovrà pagare all’Enel una bolletta da capogiro, che ammonta a 633mila euro. Se non si provvederà entro 20 giorni, sarà ridotta la capacità di erogazione al 15%. E se trascorreranno ulteriori venti giorni sarà definitivamente sospesa la fornitura di energia elettrica. L’ultimatum è contenuto in una lettera indirizzata al Consorzio. L’allarme è stato lanciato dal presidente, Andrea Raneri, il quale ha immediatamente scritto ai sindaci dei paesi consorziati: Eligio Giardina (Taormina), Nello Lo Turco (Giardini), Alessandro Costa (Letojanni) e Orlando Russi (Castelmola). “Li ho avvertiti di ciò che potrebbe accadere – chiosa Raneri – ovvero di una eventualità che sarebbe un disastro a livello di immagine per l’intero comprensorio che fa del turismo la sua forza economica”.
Bisogna trovare una soluzione e in fretta. I Comuni sono indietro con i pagamenti, a partire da Giardini che deve la somma maggiore, pari ad un milione e centomila euro; segue Taormina con 900 mila euro euro. Castelmola deve 600mila euro e Letojanni 200mila. E’ ovvio che il mancato versamento di tali somme, che si riferiscono sino al 2013, mandi in sofferenza il Consorzio, che gestisce gli impianti in house, senza ricorrere a ditte esterne. Il pagamento della maxi bolletta dell’Enel passa certamente dalla possibilità dei Comuni di erogare quanto meno parte dei soldi che si devono al Consorzio. Più volte è stata ribadita ai Comuni la necessità che i pagamenti si facciano con puntualità. La situazione adesso è critica. E i tempi per uscire dall’impasse e scongiurare disservizi sono stretti.
Carmelo Caspanello