L’antipasto servito ieri sul tavolo Roma durante l’incontro Fs sindacati, non lascia ben sperare: le condizioni non mutano e se entro l’11 giugno non verrà fornito l’elenco dei dipendenti da impiegare a bordo del treno Reggio-Milano, Angel Service si dice pronta a ricorrere ai lavoratori di altri impianti
Quella di oggi per la vertenza dei lavoratori ex-Servirail potrebbe essere la giornata decisiva. I tempi stringono, il prossimo 12 giungo partirà il treno Reggio Calabria – Milano e se entro quelle data non verranno indicati i 20 nominativi, estendibili fino a un massimo di 30, con qualche parti me, che dovranno garantire i servizi sul treno per il capoluogo Lombardo, non è escluso che la Angel Service prenda in carico i lavoratori degli altri impianti rimasti “a piedi”. Questo, in estrema sintesi, il contenuto della lettere che il responsabile risorse umane di Fs, Domenico Braccialarghe ha inviato a Palermo per dare notizia dell’esito dell’incontro con i sindacati, tenutosi a Roma. Un confronto che non ha certo dato il risultato sperato,
In merito alle ultime notizie, interviene il segretario della Filt Cgil, Pino Foti, che commenta così l’atteggiamento assunto dal rappresentante Fs: “Alla vigilia dell’annunciato incontro tra i parlamentari ed un membro del Governo (che si terrà a Palermo oggi pomeriggio alle 16), questo appello di Braccialarghe, più che un disinteressato suggerimento a fare presto, sembra invece un mettere le mani avanti e sabotare le novità che da quell’incontro si attendono, e che ci si augura potrebbero rendere superata nella sostanza l’offerta di FS”. Secondo Foti, le ipotesi da prendere in considerazione possono essere solo due: “O Braccialarghe sa già che il Governo non muoverà un dito e quindi tenta di offrirgli una sponda con un rinvio ad un successivo ed ennesimo quanto inconcludente confronto tra FS e sindacati, oppure non sa cosa il Governo potrà concedere ed essendo terrorizzato che ciò faccia saltare i piani di FS tenta di giocare d’anticipo, forzando per l’accettazione della proposta”.
Per il rappresentante sindacale, nell’uno e nell’altro caso è chiaro che “ci troviamo di fronte ad un ennesimo tentativo di arroganza da parte di FS, che non può essere contrastato con le ridicole divisioni di questi giorni, perché presuppone invece la chiara unità dei sindacati e dei lavoratori per richiedere, ed ottenere finalmente, un immediato e concreto intervento da parte del Governo che smonti le pretese dell’azienda pubblica e restituisca alla Sicilia ed a Messina i treni, i servizi e l’occupazione sottratti”. Mentre, dunque, i dipendenti dell’impianto messinese continuano la loro vibrante protesta sul campanile del Duomo (anche ieri pomeriggio piuttosto movimentato), sui tavoli di trattative la situazione sembra essere tutt’altro che rosea. (E.dep.)
Non mollate
Moretti, attraverso il suo tirapiedi Braccialarghe, che allarga le braccia in questa vertenza, sta facendo più danni di Attila.
Questo signorotto a capo delle FS, percepisce ben due milioni di euro l’anno, alla faccia della crisi che ci sta attanagliando. Il suo operato da manager sta mettendo a rischio parecchi posti di lavoro, bisognerebbe fermarlo con azioni di lotta.