Il pm Liliana Todaro chiede il rinvio a giudizio per gli 11 indagati dell'inchiesta sulla commissione Via del Comune di Messina. A metà giugno l'udienza preliminare.
Il sostituto procuratore Liliana Todaro ha chiesto il rinvio a giudizio per l'ex esponente centrista Francesco Curcio, la figlia Roberta; gli imprenditori Aurelio Arcoraci, Giuseppe e Salvatore Bonaccorso, il dipendente comunale Biagio Restuccia; Luca D'Amico; Luigi Ristagno; Enzo Pinnizzoto; Placido Accolla; Antonino Scimone. E c'è già una data fissata per l'udienza preliminare, che si aprirà il prossimo 12 giugno. Il provvedimento del magistrato è l'ultimo atto dell'indagine che nel dicembre scorso è scaturita nel blitz "Via Facile".
Le accuse riguardano l'attività di Curcio come componente della Commissione di Valutazione di Impatto Ambientale, incaricata di rilasciare il nulla osta necessario al perfezionamento delle concessioni edilizie.
A base delle ipotesi di reato ci sono le dichiarazioni dell'agronomo Saverio Tignino che nel gennaio 2012, lasciati gli incarichi al Comune, verga fiumi di verbali segnalando le anomalie negli iter di molti progetti edilizi, ulteriori a quelli già inquadrati nel procedimento ora concluso. Da lì scattano le intercettazioni e gli investigatori della Polizia Giudiziaria, diretti dal vice Questore Fabio Ettato, mise le orecchie" sulle linee dei Curcio padre e figlia, di Placido Accolla e sull'utenza del costruttore Vincenzo Vinciullo.
Nelle difese sono gli impegnati gli avvocati Isabella Barone, Nino Favazzo, Marcello Scurria, Fabrizio Alessi, Cinzia Picciolo.
Alessandra Serio