Sebbene una nota stilata dal dipartimento di Sanità Pubblica Veterinaria definisca “ottimo lo stato di salute e nutrizione degli animali presenti, tutti sterilizzati, identificati con microchip e registrati presso l’anagrafe canina del Comune di Messina”, un provvedimento, emesso da Asp5 e Nucleo Decoro Urbano del Corpo della Polizia Municipale, decreta la chiusura del rifugio.
Il tempo è ormai scaduto, non ci saranno più proroghe, margini di trattativa o tentativi di mediazione: trenta giorni, poco più, e Meticciolandia dovrà chiudere.
Non avrà dunque un lieto fine la vicenda dei 18 cani ospiti del rifugio di Serri che dovranno, tutti, essere trasferiti altrove.
Un provvedimento emesso da Asp5 e Nucleo Decoro Urbano del Corpo della Polizia Municipale e maturato in seguito ad un sopralluogo effettuato lo scorso di dicembre all’interno del terreno che ospita la struttura.
Constatata l’assenza di adeguate condizioni igienico-sanitarie e di strutture idonee ad accogliere e fronteggiare le esigenze degli animali ricoverati, i dirigenti dell’azienda sanitaria hanno decretato la chiusura del rifugio di Serri: “Un privato – fanno sapere dall’Asp – non può prelevare e custodire un numero così alto di cani”
Sebbene una nota stilata dal dipartimento di Sanità Pubblica Veterinaria, in data 05/07/2011 prot. n°1684, definisca “ottimo lo stato di salute e nutrizione di tutti animali presenti, sterilizzati, identificati con microchip e registrati presso l’anagrafe canina come cani sprovvisti di proprietario del Comune di Messina”, per il rifugio di Serri non sembrano esserci soluzioni alternative.
Scelta accelerata anche dalle numerose denuncie che, dallo scorso mese di marzo, sono iniziate a fioccare a carico di Giuseppe Naccari noto ad Asp e ad ambiente del volontariato animalista per l’attività di cura ed assistenza dei randagi presenti sul territorio e titolare, dietro regolare contratto d’affitto, del terreno sito in contrada Spuria.
Un inspiegabile malanimo nei confronti degli ospiti del rifugio di Serri che si era brutalmente manifestato già nell’ottobre 2010, quando una mano ignota tolse la vita a sette di loro.
Ed è sulla sorte dei trovatelli di Meticciolandia, cuccioli nati e cresciuti in cattività ed esemplari portatori di handicap, a pesare l’incognita più grande.
Il rifugio di contrada Spuria, grazie ai provvedimenti di proroga precedentemente concessi da assessorato all’Ambiente e dipartimento Sanità, Ambiente, Tutela Pubblica e Privata Incolumità, aveva però continuato ad operare coadiuvando l’attività delle associazioni presenti sul territorio.
Il Commissariamento di Palazzo Zanca ed i continui avvicendamenti in capo ai dipartimenti comunali hanno però impresso una netta inversione di rotta: in data 25 gennaio arriva l’ultima dilazione, che non sarà più rinnovata.
Due secondo l’Asp le opzioni possibili per gli ospiti di Serri, in attesa che il percorso di adozione già attivato porti molti di loro nel nord Italia: il canile-rifugio di Mille Musi, gestito dall’associazione Amici del Cane, e la possibilità, sempre con il carattere della provvisorietà, di ricorre alle strutture comunali di altre provincie siciliane.
Mille Musi è però saturo ed ogni giorno si continuano a registrare nuove emergenze.
Sono circa 400 i cani ricoverati all’interno della struttura di Castanea con la quale, da alcuni anni, il Comune di Messina ha siglato apposita convenzione, contributo a cui oggi l’amministrazione comunale non riesce più a tener fede.
Un lavoro instancabile, quello svolto dalle associazioni animaliste sul territorio, fatto di impegno, dedizione ed abnegazione tra innumerevoli difficoltà.
Un servizio reso alla comunità, troppe volte ignorato e denigrato, grazie al quale il Comune di Messina, ancora una volta deresponsabilizzandosi, sopperisce ad un’antica pessima gestione del fenomeno randagismo.
Emma De Maria
che peccato…. tante ragazze hanno fatto grandissimi sacrifici, ed amano quei pelosetti, che da soli in strada non saprebbero sopravvivere…. non vorrei essere nei loro cuori…
Sorprende l’indifferenza dei messinesi danarosi quelli che sprecano e buttano via il denaro in sciocchezze e viziando i figli.
Nemmeno lo scrupolo di coscienza li pervade, anzi magari la loro soluzione preferita sarebbe quella di sterminarli perché da questi animali si sentono infastiditi.
I politici poi, quelli sono troppo impegnati in questo momento a collocarsi nel modo giusto per non rimanere fuori dai giochi della politica in vista delle prossime consultazioni.
Certo che se capissero che da un loro intervento concreto a favore della soluzione del problema potessero tirar fuori chissà quanti voti vedi come si muoverebbero!!! IPOCRITI.
Spero che questi poveri animali, diseredati e sfrattati, non siano dati all’inceneritore. Associazioni che tutelano gli animali, VIGILATE sul destino di questi cani perchè ho il brutto presentimento che faranno una fine tragica…