Disponibili tutte le risorse finanziarie necessarie. Obiettivo gara d’appalto entro il mese di luglio. Poi i lavori avranno una durata di 18 mesi. Gli interventi dell’assessore Bartolotta, del presidente dell’Autorità Portuale, De Simone, e del presidente della Regione, Crocetta. LE FOTO DI GAETANO SACCA'
Dal 1 giugno al 25 marzo. Meno di dieci mesi per completare un iter che aveva stentato per vent’anni. La nuova via don Blasco si farà e costituirà una preziosa alternativa a via La Farina, da anni intasata dal traffico pesante e da quello automobilistico. Una via parallela fino al viale Gazzi, attraverso l’area della “Piccola Velocità” di via Santa Cecilia, una rotatoria nella parte bassa di viale Europa e l’eliminazione di tutti gli ostacoli per il collegamento con via Salandra, via Maregrosso e via Acireale.
Oggi, a palazzo Zanca, si è consumato l’ultimo passaggio, rappresentato dalla consegna del provvedimento di convenzione per le risorse finanziarie occorrenti. Come dieci mesi fa, erano presenti tutte le parti in causa: la Regione col presidente Crocetta e l’assessore Bartolotta, l’Autorità Portuale col presidente De Simone e Rfi col presidente Lo Bosco.
Dieci mesi fa, per il Comune di Messina, a stipulare il protocollo d’intesa c’era il commissario Croce. Oggi c’era una nuova amministrazione comunale, col sindaco Accorinti e gli assessori De Cola e Cacciola. Rassicurazioni sono arrivate dai rappresentanti della giunta, che hanno fatto gli onori di casa, in merito alla delocalizzazione delle attività situate sul percorso della nuova strada. Soluzione da trovare, ma anche in questo caso l’interlocuzione è già avviata, anche per le 12 famiglie residenti delle fatiscenti “Case D’Arrigo”, che andranno abbattute.
Ottimismo, in tal senso, anche da parte dell’assessore regionale alle Infrastrutture, Nino Bartolotta, che per la nuova via don Blasco si è speso, facendo anche da collante tra le parti in causa. “A questo punto, credo non ci siano più difficoltà – afferma -. Ritengo che in città stia maturando una presa di coscienza, un’inversione di tendenza per mettere da parte gli interessi personale a vantaggio dell’utilità sociale e della vivibilità”. Il riferimento è, in particolare, alla necessità di operare gli espropri. “L’amministrazione ha già pensato ad avviare una fase di concertazione con i soggetti legittimamente titolari di interessi per trasferire le attività. Un ruolo importante, in tal senso, sarà giocato anche dalla Zona Franca Urbana, che darà vantaggi alle attività produttive. Sono convinto che i messinesi affiancheranno il Comune per l’iter che condurrà alla gara d’appalto”.
L’opera sarà cofinanziata, per una parte di 5 milioni su 27, dall’Autorità Portuale, uno dei primi enti a voler investire sull’infrastruttura per fornire una “valvola di sfogo” al porto storico. “Ci abbiamo sempre creduto – dichiara il presidente dell’Authority, Antonino De Simone – e mi fa piacere che, grazie anche alla determinazione di Bartolotta e Crocetta, stiamo dando un segnale importante. Per risolvere gran parte dei problemi della città, è necessario realizzare le opportune infrastrutture. Su tutte, quella che io chiamo Tremestieri 2 e cioè l’ampliamento dell’attuale Tremestieri 1. Questo rappresenterà anche la soluzione per tutti i problemi che ha subìto il piccolo porto esistente, con la possibilità di eliminare dalla città tutto il traffico pesante. E’ importante far partire al più presto i lavori”. Su questo, la “benedizione” di Crocetta, che ha garantito il proprio supporto per il porto di Tremestieri, dando “risposte concrete sulle opere e sulla fame di lavoro”, e per “utilizzare i soldi disponibili per il porto storico di Messina”. Il richiamo è a quella zona falcata per la quale era già pronto un accordo lo scorso 31 ottobre, che poi fu rinviato. Autorità Portuale e Regione potrebbero incontrarsi già nella prossima settimana per una nuova definizione, come auspicato da De Simone che ha poi ricordato anche la recente firma per la realizzazione del pontile di Giammoro.
Torna a parlare di via don Blasco, il presidente della Regione, Rosario Crocetta, soddisfatto per aver concluso l’iter in tempi brevi. “Credo che mai in Sicilia – dice – si sia arrivati in 10 mesi dalla firma di un accordo alla realtà dei fatti. Lo abbiamo fatto con Croce e adesso abbiamo mantenuto l’impegno, senza farne una questione politica. Noi vogliamo cambiare la Sicilia e lo vogliamo fare rispettando le scelte democratiche dei cittadini, dimostrando che abbiamo Messina nel cuore. E’ normale che ce l’abbia Bartolotta, perché è la sua città, ma io ce l’ho ancora più a cuore dei messinesi perché penso rappresenti un asse strategico dello sviluppo regionale. Una città in cui negli anni sono stati privilegiati sprechi e interessi personali, dov’è stato creato un enorme buco di bilancio ed il disastro delle aziende partecipate. Questa città ha invece grandi potenzialità per diventare la nostra Istanbul”.
Il discorso si sposta sui finanziamenti. “L’assessore Bartolotta ha lavorato bene – riprende Crocetta – per trovare risorse immobilizzate e assegnarle ad un’opera che migliorerà la qualità della vita, sia in termini di deviazione del traffico pesante che ha massacrato la città, sia in termini di riqualificazione con la realizzazione di giardini ed elementi di arredo urbano. Abbiamo mantenuto l’impegno anche per la Zona Franca Urbana e per un primo stralcio per il risanamento. In passato la città non ha rispettato alcuni parametri di buon governo. Se, ad esempio, penso che ci sono ancora le baracche mi arrabbio. Bisogna avere un’attenzione morale, altrimenti succede quello che è accaduto per la formazione professionale. Con questi interventi – conclude Crocetta – Messina può iniziare a riprendersi. Mi viene sempre in mente il campetto promesso al parroco di Camaro. Il rispetto della parola è importante a partire dalle piccole cose, che fanno la qualità della vita dei bambini e della gente”.
Obiettivi a breve termine, dunque, il risanamento, la realizzazione della Zona Franca Urbana e la nuova via don Blasco. L’obiettivo, in quest’ultimo caso, è quello di arrivare ad indire la gara d’appalto entro il mese di luglio. La durata prevista dei lavori è di 18 mesi. E, nel frattempo, dovranno anche iniziare i lavori di ampliamento del porto di Tremestieri. Solo così, Messina potrà respirare e dire finalmente addio alla schiavitù costituita dall’attraversamento dei mezzi pesanti.
(Marco Ipsale)
Che bello! Stendono un tappeto rosso per i traghettatori. Invece di realizzare parchi e strutture turistiche, si lavora per l’asservimento completo al traffico gommato che, forse molti non sanno, si collegherà allo svincolo di Gazzi per immettersi nell’autostrada! Complimentoni!!!
un bel regalo ai TIR
la via è fondamentale per dare un accesso al porto storico ..oltre i TIR !! pulmann per le crociere …. attività di cantieristica… e anche future attività turistiche non possono avere a servizio l’incrocio con la Tommaso Cannizzaro , non critichiamo tanto per criticare ! e poi la via Don Blasco sarà una alternativa anche per tratti di traffico urbano
Il valore attribuito dal comune ai beni da espropriare è lontanissimo dal valore reale.
Ai proprietari di case cosa daranno?
Le case popolari?
In questo caso, penso apprezzerebbero tantissimo anche il porto d’armi, un giubbotto antiproiettile ed una Beretta 98.
A testa, ovviamente!!!!!
George