Un viaggio, quello intrapreso da donne, uomini e bambini, iniziato sulle coste libiche e poi terminato in mezzo al Canale di Sicilia dove, a salvarli tutti, era arrivata la nave Monte Sperone della Guardia di Finanza.
Sono state le testimonianze dei 287 migranti sbarcati ieri pomeriggio al Molo Marconi a far sì che, in meno di 24 ore, gli agenti della Squadra Mobile di Messina chiudessero il cerchio sui 4 presunti scafisti.
Si tratta di Mahmoud Achraf Khmiss, egiziano di 20 anni, Hashim Said, palestinese di 27 anni, Mousa Ismal, egiziano di 24 anni, Ahmed Moustapha Ali, egiziano di 20 anni. Tutti loro si trovano adesso al carcere di Gazzi a disposizione dell’Autorità Giudiziaria e sono accusati di aver guidato il barcone malandato su cui erano a bordo gli altri profughi.
Un viaggio, quello intrapreso da donne, uomini e bambini, iniziato sulle coste libiche e poi terminato in mezzo al Canale di Sicilia dove, a salvarli tutti, era arrivata la nave Monte Sperone della Guardia di Finanza.
Tutti i migranti sono stati accolti a Messina, fatti rifocillare, visitati, segnalati e poi trasferiti nei centri di prima accoglienza del PalaNebiolo, all’Annunziata, e dell’ex Caserma di Bisconte, a Camaro. (Ve. Cro.)