"Around the world" è stato realizzato in circa un anno, tra Messina e Roma, dove la giovane studia: "Lo smontavo in vari pannelli e lo mettevo in valigia"
MESSINA – Si chiama “Around the world”, cioè “Intorno al mondo” ed è un giro della Terra… in un puzzle. Ma non si tratta di un puzzle normale, perché Greta Smedile, messinese di Santo Stefano, che studia cinema e televisione a Roma e fa la spola tra lo Stretto e la capitale, ha voluto spingere la propria passione fino a un’opera da 42mila pezzi. “Questo è il mio giro del mondo in 42mila pezzi”, ha dichiarato la giovane messinese a Tempostretto. Si tratta del puzzle più grande al mondo in un’unica immagine. Greta spiega che “ne esiste uno da 51mila ma si tratta di più puzzle uniti insieme”.
La spola tra Messina e Roma
Greta poi spiega quanto è stato difficile: “Non è stato realizzato solo a Messina, ma anche a Roma. Quindi ogni volta smontarlo, metterlo in valigia e portarlo da una città all’altra non è stato semplice. Prima che passione il mio è stato un semplice passatempo. Ho iniziato dai classici da mille pezzi, poi 2mila. Poi a un certo punto ho detto: basta, voglio fare il più grande del mondo. Sono passata da un puzzle da 3mila pezzi a uno di 42mila, realizzato in un anno”. L’opera, perché di questo si tratta, è stata esposta per tre giorni a Santo Stefano Briga. “Ora è smontato in sette pannelli, ma spero di poterlo esporre nuovamente e mostrarlo alla città”.
Il puzzle è lungo quasi 8 metri
Dopo mesi di lavoro, Greta ha concluso “Around the world” e racconta la grande emozione provata negli ultimi istanti: “Non tanto con l’ultimo pezzo, quanto dopo l’ultimo pannello. Ho realizzato il puzzle diviso in pannelli, quindi l’emozione più grande è stata unirli tutti insieme e vederlo per la prima volta completo. Anche perché è lungo 7 metri e mezzo ed è alto un metro e mezzo circa. Vederlo tutto in un’unica stanza è stato bellissimo”.
La messinese poi passa ai ringraziamenti: “I miei genitori sono stati fondamentali, mi hanno sostenuto e mi hanno detto di comprarlo quando io pensavo che non ce l’avrei fatta. Ma il grazie più grande è alla mia pazienza. Solitamente non sono una ragazza molto paziente, ma in questo caso ce l’ho fatta. Anche se ero impaziente di vederlo”.
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