Un modo differente, forse più concreto di "festeggiare" l'8 marzo, un modo che sceglie le vie della cultura.
Un’iniziativa per l’8 marzo arrivata dalla città di Cosenza, lanciata dalla scrittrice Rita Fiordalisi, già direttrice della Biblioteca Nazionale. “Contaminiamo con il virus della lettura”, un messaggio forte, soprattutto in questo periodo di pandemia. In questo contesto, infatti, assume un significato fondamentale nella giornata internazionale della donna.
Una scelta diversa
Un modo diverso di rendere omaggio a questa giornata e alle donne, lontano dalla “bolgia consumistiche”, dalle facili scivolate nel mondo degli stereotipi e dei luoghi comuni. Un simbolo forte quello del libro soprattutto se racconta storie di un universo femminile che ama, che lotta e che, col proprio impegno, rende migliore il mondo che le circonda. Le donne che Rita Fiordalisi racconta nel suo Donne, racconti cosentini hanno appunto come riferimento geografico Cosenza e il suo hinterland. Dalle regine Galla Placidia e Isabella d’Aragona alle consorti di Bernardino Telesio (Diana Sersale) e Vincenzo Capobianco (Maria Angelica De Gotti), ma anche storie di donne meno note che hanno lasciato tracce potenti cambiando a volte, il destino di tutti.
La strada
Rita Fiordalisi, quindi sceglie un modo alternativo, forse più concreto di “festeggiare” l’8 marzo, un modo che sceglie le vie della cultura. Una strada che mette al centro di tutto storie di donne perché è nel racconto di vite che, spesso, si può trovare la via per un’evoluzione personale.