Suggestivo lo scenario e il contenuto di questo convegno sulla figura di Tolkien e sull'importanza nascosta delle sue opere nel tempo.
Interessantissimo tavolo tematico nell’incantevole scenario di Villa Piccolo, quello tenutosi lo scorso sabato. Il tema è stato Tolkien, le sue traduzioni, i significati delle sue opere.
L’inventore del Signore degli Anelli è stato messo a nudo grazie al giornalista Alberto Samonà che ne ha dipinto lo sfondo culturale di riferimento, la simbologia e l’attualità dell’opera per poi passare la parola alla docente Fulvia Toscano di Naxoslegge e alla principessa Vittoria Alliata da Villafranca. Quest’ultima fu la prima traduttrice – a soli 15 anni – di quell’opera semi-sconosciuta, autorizzata dallo stesso Tolkien.
Durante la kermesse non sono mancati i riferimenti alle opere di Casimiro Piccolo. I suoi dipinti – ricordano gli ospiti – vivono, raccontano di creature reali. Ecco perché il riferimento leopardiano all’aggettivo favoloso e non fantastico. “Ridurre l’opera di Tolkien così come di Piccolo al fantasy è riduttivo”.
C’è molto di più, c’è lo sforzo e la voglia di raccontare un mondo a sè, fatto dei suoi ritmi, delle sue storie, delle sue religioni e delle sue guerre. Chi ci ha voluto vedere letture maoiste o fasciste compie uno sforzo ideologico inutile alla stessa opera che resta attuale, come ci ha detto Vittoria Alliata, per i suoi significati oltre ogni luogo e tempo, di rivalsa e sacrificio, di valorizzazione delle diversità insieme perché “siamo tutti compagnia dell’anello”.