Una vita da precari: in protesta gli esattori del Cas. E si rivolgono al Prefetto

Una vita da precari: in protesta gli esattori del Cas. E si rivolgono al Prefetto

Autore Esterno

Una vita da precari: in protesta gli esattori del Cas. E si rivolgono al Prefetto

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giovedì 05 Settembre 2019 - 15:30

I lavoratori, insieme ai sindacati Cisal, Confintesa e Orsa, diffidano il Cas a fare nuove assunzioni mentre loro aspettano senza avere risposte

Da oltre 30 anni coprono le carenze in organico dell’ente, ma continuano a essere utilizzati con contratti a tempo determinato. Sono i lavoratori del Cas, i tecnici esattori del Consorzio Autostrade. Precari da una vita, nonostante anni di lavoro sulle spalle. Per questo oggi hanno deciso di protestare davanti la sede del Cas.

Una vertenza lunga, che si trascina da anni. Una vertenza su cui ieri hanno fatto il punto i sindacati Cisal, Orsa e Confintesa.
“I vertici del CAS – denunciano sindacati e lavoratori- reclutano personale attraverso l’agenzia interinale Tempor spa, che esclude dalla graduatoria chi ha superato il limite complessivo di durata dei contratti a termine, che la normativa prevede sia di 36 mesi”.

La diffida al Cas


I tre sindacati hanno inviato un atto di diffida al presidente del CasFranco Restuccia, chiedendo la corretta applicazione delle norme che regolano la materia. “La maggioranza dei lavoratori ha superato questo limite nel 2011 -spiegano Santino Paladino e Clara Crocè della Cisal, Mariano Massaro dell’Orsae Salvatore Mercadante della Confintesa.

L’odissea di questi lavoratori

Dopo questo periodo non hanno più avuto alcun rapporto lavorativo con il Consorzio Autostrade, tanto è vero che non hanno potuto usufruire dei benefici previsti dal decreto legislativo81/2015, che prevede la trasformazione dei contratti da tempo determinato a tempo indeterminato per coloro che hanno maturato almeno tre anni di anzianità di servizio, anche non continuativi, negli ultimi otto anni. Quindi, il cumulo dei rapporti lavorativi decorre dal 20 marzo 2014.


La normativa -incalzano i dirigenti sindacali- è utilizzata in maniera discriminante. Da un lato si nega la stabilizzazione in applicazione delle norme citate, dall’altro si disconosce la norma che dà la possibilità di continuare il rapporto lavorativo attraverso la sottoscrizione di contratti di lavoro. Il Caspreferisce chiamare altri lavoratori, creando ulteriore precarietà nel settore.


Non riusciamo a comprendere quali siano i motivi a causa dei quali l’ente ha escluso i lavoratori che hanno diritto al contratto. In spregio alle elementari norme che regolano la materia e le previsioni del Contratto nazionale del Lavoro”.
Con la diffida inviata alla dirigenza del Consorzio Autostrade, i dirigenti sindacali chiedono la sospensione immediata di ogni rapporto lavorativo instaurato in violazione della legge che regola questo genere di contratti e l’immediata convocazione dei sindacati. E diffdano contestualmente il Consorzio Autostrade “dall’instaurare nuovi rapporti occupazionali con lavoratori che non fanno parte della graduatoria”.

AGGIORNAMENTO

Dopo la lunga mattinata di protesta, i sindacati hanno deciso di rivolgersi direttamente alla Prefettura perché dal Cas solo porte sbarrate.

“A determinare questa scelta, il rifiuto della vicepresidente del Consorzio Chiara Sterrantino di incontrare i lavoratori e i dirigenti sindacali” hanno spiegato Cisal, Orsa e Confintesa.

Nella nota inviata al prefetto Maria Carmela Librizzi, i sindacati hanno sottolineato come la presa di posizione della vicepresidente e il suo rifiuto a un confronto democratico in merito alle assunzioni a tempo determinato degli addetti ai caselli autostradali abbia determinato una forte protesta dei lavoratori contenuta a fatica. “Chiediamo l’attivazione di un tavolo di conciliazione con la convocazione non solo dei vertici del CAS ma anche dell’assessore regionale ai Trasporti Marco Falcone”.

F.St.

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