Amata dagli stranieri, ambiziosa, attenta ai giovani, sempre più fragili. Il rettore ai suoi studenti: "Anche io bocciato, mi sono rialzato"
MESSINA – E’ emozionato, lo svela il tono di voce e lo ammette, Salvatore Cuzzocrea, quando sale sul palco dell’auditorium del Papardo alla cerimonia di inaugurazione dell’anno accademico, quest’anno in veste di Rettore di Unime ma anche e soprattutto di presidente della Crui, l’organismo che raccoglie e guida i colleghi di tutta Italia. Ospite la Ministra dell’Università Anna Maria Bernini, che definisce “l’amica senatrice” (lei sul palco conferma, indicandolo come “l’amico Salvatore”), Cuzzocrea ha aperto il suo discorso accennando al difficile momento storico con la guerra alle porte.
In prima fila c’e la preside della facoltà di Economia dell’Università di Kiev, Yuliia Honcharova e il Magnifico ricorda il dramma dell’Ucraina come quello del popolo turco: “Abbiamo devolto un’ora del nostro lavoro per sostenere gli studenti turchi del nostro ateneo”, ringrazia l’Arma dei Carabinieri e i magistrati mentre alle sue spalle scorreva la foto che lo ritrae con l’ex capo della Procura di Messina Maurizio De Lucia, oggi alla guida di quella palermitana e protagonista della cattura di Matteo Messina Denaro.
Parlando a docenti, ricercatori, ai rappresentanti del mondo imprenditoriale, politico ed istituzionale ma soprattutto agli studenti, Cuzzocrea si dice orgoglioso del livello raggiunto dalle università italiane e dalle tante difficoltà superate e gli obiettivi raggiunti da quella messinese.
UniMe in cifre
Una università che oggi conta oltre 23 mila iscritti complessivi, 7500 sono matricole, 1253 sono stranieri, provenienti da 81 paesi di tutto il mondo. Proprio l’internazionalizzazione è uno dei fiori all’occhiello del mandato Cuzzocrea: tra le prime in Italia per numero di studenti stranieri attratti, attraverso una operazione di recruiting nei paesi d’origine e una crescente offerta di corsi in inglese, Unime è oggi delle mete preferite di studenti del continente africano ma anche del sud est asiatico. E ha raccolto, grazie alla progettazione e i risultati nella ricerca, oltre 27 milioni di euro di fondi del Pnrr.
Sfidare i limiti
“Superare i limiti”, dice Cuzzocrea, è la sfida del mondo universitario e dell’ateneo messinese. E’ la vocazione naturale della ricerca, ma è anche la tensione che ha spinto i tanti risultati messi a segno da studenti di Unime che si sono piazzati nelle classifiche nazionali e internazionali nel mondo dello sport e nel campo dell’innovazione scientifica e tecnologica. Superare i limiti “Ma imparare a misurarsi, trovare l’equilibrio tra la competizione e le fragilità” – ricorda il Magnifico – “Non è un voto che misura la vostra qualità – ricorda ai ragazzi, e svela: “Anche io sono stato bocciato. Ma la vita, e l’università, come lo sport, ci insegnano che si cade e ci si rialza”.
Nel post covid giovani sempre più fragili
Tra i tanti temi al centro del lavoro da presidente della Conferenza dei rettori, Cuzzocrea ricorda “l’attenzione verso gli studenti svantaggiati e verso le crescenti difficoltà dei nostri ragazzi. Ci preoccupa la tenuta psichica dei nostri giovani, ne abbiamo discusso spesso con la Ministra Bernini, un tema che ci impegna, soprattutto dopo la pandemia, perché purtroppo non si tratta di casi isolati. A Messina abbiamo un centro di sostegno piscologico e psicoterapeutico, sono 250 gli studenti seguiti”.
In prima fila alla cerimonia c’erano anche i rettori di 30 università italiane (nota di colore: hanno alloggiato nella stessa struttura della Bernini e pare che abbia tenuto banco tra di loro proprio la possibilità di individuare la Ministra).
Laurea honoris causa
Dottorato honoris causa in Biologia applicata e medicina sperimentale alla milanese Diana Bracco, presidente e amministratore delegato del Gruppo Bracco e già vicepresidente Ricerca e Innovazione di Confindustria: “Oggi nell’era della genomica è in corso una rivoluzione che porta a una medicina sempre più ‘personalizzata’ o meglio ‘di precisione’: una medicina, cioè, che pone al centro le caratteristiche della malattia nel singolo paziente per definire la terapia più appropriata al momento giusto del percorso clinico”. A introdurla, la lectio magistralis della già ministra del Mur Maria Cristina Messa.
Dopo il Magnifico, hanno preso la parola Simona Calabrese, che ha rimarcato la vocazione internazionale dell’ateneo rivendicando, con orgoglio, la scelta di proseguire gli studi a Messina e sottolineando i passi avanti compiuti sul versante dell’orientamento in uscita e della politica studentesca, sempre più centrale e considerata. Poi l’iraniana Sara Borji, rappresentanti degli studenti, che ha raccontato la percezione di UniMe da parte degli studenti internazionali soffermandosi, poi, sulle sfide intraprese dalle donne iraniane per accedere all’istruzione.