Su cosa puntano i fari accesi dalla Procura di Messina
MESSINA – Archiviata la parentesi elettorale con la scelta di Giovanna Spatari alla guida dell’ateneo, mentre l’Università di Messina si prepara a scegliere la nuova governance, in Procura si continua ad indagare sugli aspetti più rilevanti della precedente gestione. Indagini che partono da lontano, risalenti alle trasmissioni di atti degli enti preposti, agli esposti presentati e gli altri rilievi arrivati nei corridoi di palazzo Piacentini attraverso i consulenti, ma che oggi, con Salvatore Cuzzocrea lontano dai ruoli di comando, trapelano anche all’esterno degli uffici di giustizia.
Palazzo Piacentini senza guida
Il “caso Cuzzocrea”, insomma, di là degli effettivi risvolti penali, continua ad avere risvolti sull’Ateneo di Messina dove Giovanna Spatari tenta un impegnativo ritorno alla normalità. Mentre alla Procura di Messina a pesare è il fatto che, dopo molti mesi dalla partenza di Maurizio De Lucia, designato alla guida della Dda di Palermo, il Consiglio superiore della Magistratura non ha ancora scelto il procuratore capo. A reggere l’ufficio è l’aggiunto Rosa Raffa, che è anche una delle papabili e quindi in una posizione abbastanza solida, come reggente. Ma anche nell’ultima riunione di Commissione il Csm non ha raggiunto l’accordo sul suo nome, dividendosi. A Palazzo dei Marescialli sono ancora diversi gli uffici chiave da assegnare. Se non si fa valere l’urgenza di dare all’ufficio inquirente di Messina una guida “legittimata”, quindi, la nomina del nuovo procuratore capo potrebbe tardare ancora.
Unime sotto la lente
Come spiegato nel nostro articolo sui particolari delle indagini, gli aspetti al vaglio della magistratura messinese sono in questo momento diversi. Al vaglio di consulenti già incaricati ci sono, oltre al caso rimborsi, diversi rilievi già mossi alla precedente governance di Unime da più parti. Dagli esposti dei critici con la gestione Cuzzocrea, passando per alcuni aspetti legati al bilancio e all’esposizione finanziaria dell’Ateneo, per approdare ai lavori e gli affidamenti, già oggetto in alcuni casi di rilievi dell’Anac che, come consueto, trasmette gli atti alle procure competenti, dopo aver affrontato una vicenda. Tutti aspetti al vaglio del procuratore capo facente funzioni Rosa Raffa ma anche ai sostituti impegnati.
L’Autority anticorruzione aveva mosso rilievi anche su alcune nomine ed incarichi esterni, ai quali il Rettorato aveva ribattuto portando a sostegno ampia documentazione. Gli accertamenti sono ancora aperti e saranno i titolari delle indagini a tirare le fila dell’inchiesta, dopo aver ascoltato anche i protagonisti e alla fine delle attività di discovery.