Messina porta le sue idee alla prima “piazza dei brevetti e dell’innovazione italiana”, un luogo in cui conoscere e valorizzare tecnologie dal forte impatto innovativo
Sono due i brevetti Unime in mostra ad InnovAgorà, la prima “piazza dei brevetti e dell’innovazione italiana”, un luogo in cui conoscere e valorizzare tecnologie dal forte impatto innovativo, nate nel mondo della ricerca pubblica e oggi a disposizione dello sviluppo economico e sociale del Paese.
Un evento, che si conclude oggi a Milano, promosso dal Ministero dell’Istruzione dell’Università e della Ricerca e organizzato dal Consiglio Nazionale delle Ricerche insieme al Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia Leonardo da Vinci, in cui imprese e investitori potranno confrontarsi attraverso workshop tematici, focus specialistici e incontri B2B.
Per 3 giorni sono esposte le 176 innovazioni prescelte, messe a punto da ricercatori e team di ricerca provenienti da 49 Università italiane e 12 Enti di ricerca di tutta Italia, suddivise in 7 aree tematiche che rispecchiano temi oggiprioritari per l’economia.
L’Università di Messina ha portato a Milano due brevetti innovativi:
- Apparato di isolamento (verticale) per la protezione sismica alla base di una struttura (a Milano in rappresentanza del gruppo di inventori UniME, Isabella Failla e Salvatore Ingegneri)
- Dispositivo di sicurezza per la conduzione di operazione di movimentazione di carichi (a Milano in rappresentanza del gruppo di inventori UniME, Maria Francesca Milazzo).
“Questo brevetto è un sistema di isolamento sismico alla base- ha detto Salvatore Ingegneri – che viene interposto fra il terreno e la struttura; permette di mitigare gli effetti dell’azione sismica sussultorea, quindi quella verticale. In commercio sono, al momento, disponibili solo dispositivi simili per l’azione orizzontale del sisma e quindi questo brevetto ha l’obiettivo di colmare il vuoto tecnologico oggi presente”.
Sono 30 i brevetti Unime a titolarità parziale o totale dell’Ateneo, con un notevole incremento negli ultimi due anni; 14, infatti, sono quelli depositati nel 2017 e 2018.