Il rettore ha voluto tracciare un bilancio dei primi sei mesi di governance alla guida dell’Ateneo di Messina. Focus sulle azioni messe in campo per studenti, docenti, attività varie, rapporti con Regione e Comune.
Progetti avviati, novità, azioni intraprese, visione di quella che dev’essere la mission dell’Università di Messina, ruolo che l’istituzione universitaria deve avere nel tessuto cittadino e in ambito regionale. “Siamo una città universitaria e dobbiamo essere orgogliosi di esserlo”.
Lo ha detto il rettore Salvatore Cuzzocrea che questa mattina, circondato dalla sua squadra di prorettori e delegati ha voluto raccontare cosa è stato fatto in questi mesi e quali saranno gli obiettivi a medio termine rispetto a tutti i fronti su cui si è deciso di agire.
«Sono un rettore che ha la presunzione di dire che conosce bene questa macchina e che non intende vivere solo il presente ma programmare il futuro. Possiamo sbagliare, ne abbiamo la consapevolezza, ma abbiamo anche l’umiltà di chiedere scusa».
Tra i primi impegni che il governo Cuzzocrea si è assunto c’è stato quello di voler rafforzare i rapporti istituzionali con i Ministeri di competenza e con la Regione nell’assoluta convinzione che Messina abbia un ruolo centrale nel contesto regionale. «Proprio con la Regione abbiamo lavorato in sinergia per siglare la nuova rete ospedaliera, metteremo in piedi un progetto triennale di rilancio del Policlinico, aspettiamo la nomina del Direttore generale, che sarà collegato alla sanità cittadina e regionale, rispondendo ad esigenze di coordinamento e rafforzamento con gli altri presidi ospedalieri della città perché non può essere avulso dal sistema sanitario messinese.
Dal primo momento dell’elezione del sindaco Cateno De Luca ho detto che l’Università è “servente” rispetto alle esigenze di sviluppo di una città a vocazione universitaria. Noi siamo dei tecnici, siamo a disposizione del Comune e siamo convinti che il rapporto reciproco può essere forte per far crescere la città.
Poi, il Rettore – affiancato dal Prorettore vicario, professor Giovanni Moschella e dal Direttore generale, professoressa Daniela Rupo – è entrato nel dettaglio di quanto fatto in questi sei mesi.
STUDENTI
Il primo ambito di azione che il Rettore ha voluto mettere in luce è quello che riguarda la linfa vitale di un ateneo: la sua popolazione studentesca. «Abbiamo affrontato sei mesi complessi e importanti. Innanzitutto abbiamo applicato l’esonero totale dalle tasse fino alla fascia di reddito Isee di 23 mila euro, mentre la soglia stabilita dalla normativa si ferma a 13mila. In particolare, potranno godere di questa misura tutti coloro che usufruiscono di borsa di studio ERSU o sono collocati utilmente in graduatoria. La decisione rappresenta un atto di rispetto per tutte quelle famiglie che, altrimenti, non avrebbero la possibilità di far studiare i propri figli.
Sono state anche introdotte agevolazioni per studenti che intendono riprendere la carriera universitaria dopo l’abbandono o la sospensione degli studi. Chi vorrà farlo adesso potrà pagare 750 euro per ricostruire la propria carriera e non più i 3 mila euro di prima.
Con gli studenti abbiamo un rapporto forte, quasi giornaliero, abbiamo calendarizzato incontri settimanali, abbiamo programmato l’apertura fino alle 22 delle biblioteche per rendere i locali aperti e fruibili. Abbiamo fatto un progetto di 1 milione di euro sul fondo regionale per buoni libro per studenti più bisognosi e intendiamo anche potenziare il sistema di trasporto per raggiungere le sedi decentrate, un problema che costa al nostro bilancio 1,2 milioni di euro. La nostra speranza è che i privati possano investire su queste tratte, oltre a ciò che dovrebbe fare il Comune. Penso solo che queste somme potrebbero essere spese per borse di studio.
Abbiamo aumentato le risorse per Erasmus, gli studenti hanno voglia e desiderio di confrontarsi con altre realtà. Abbiamo iniziato la rivisitazione dello Statuto per il voto degli studenti per il rettore e stiamo elaborando il voto telematico per gli studenti, spero entro i primi mesi dell’anno prossimo di portare in Cda e senato le modifiche.
Nella logica di orientamento e placement abbiamo inserito la figura dello studente uditore per dare la possibilità agli studenti del quarto e quinto anno delle scuole superiori di partecipare alle lezioni universitarie e comprendere quale sia la sua attitudine.
Abbiamo imbastito il nuovo bando “Onore al merito”. Immaginiamo di fare 60 borse di 10 mila euro per consentire ai nostri laureati di andare in centri di eccellenza a specializzarsi dopo la laurea. E’ un impegno economico importante, va fatto tenendo conto del progetto dello studente, del voto, della carriera.
Vogliamo rinnovare il bando casa, nell’attesa che l’Ersu possa potenziare la sua offerta di alloggi. Abbiamo istituito il centro di supporto psicologico che partirà intanto per i nostri studenti.
Continueremo a portare avanti la bellissima cerimonia di consegna dei diplomi di laurea a Taormina che è sempre un momento molto emozionante. Vogliamo istituzionalizzare la cerimonia il 19 luglio, per ricordare così la strage di via D’Amelio».
DOCENTI
Panoramica anche sulle azioni che riguardano i docenti. «Sono stati adottati importanti provvedimenti: è stato sbloccato il pagamento dell’una tantum, a parziale risarcimento dei mancati scatti stipendiali. L’impiego delle risorse che ci erano già state attribuite, consentirà anche la distribuzione delle nuove quote ministeriali per il 2019. È stato pubblicato il bando per l’erogazione delle premialità per il 2017 e 2018 e sono stati quadruplicati gli importi destinati ai ricercatori a tempo indeterminato per la retribuzione dell’attività didattica (oltre 90 ore). Attribuisco grande importanza, inoltre, al bando FABR (circa 450 mila euro) per il finanziamento delle attività di ricerca e produzione scientifica di professori associati e ricercatori. È stato adeguato il regolamento riguardante i concorsi per docenti, in base alle linee di ANAC e Miur. Importanti sforzi sono stati compiuti sul fronte della programmazione di assegni di ricerca e bandi per ricercatori di tipo A; contemporaneamente è stato anche avviato il reclutamento di 80 nuove unità di personale docente e ricercatori a tempo determinato di tipo B. Per far questo, abbiamo modificato la precedente programmazione biennale in annuale».
Tra le attività che l’Ateneo ha portato avanti c’è un rinnovato rapporto con le Procure di Messina, Barcellona e Patti, grazie al quale è stato siglato un accordo “storico” che mancava da vent’anni per l’attività di medicina legale, ma anche di geologia forense. Ci saranno dei tirocini con la Questura di Messina. Grande attenzione è stata riservata alle strutture, dal cantiere Papardo, ai lavori effettuati nei locali di veterinaria riaperti dopo l’incendio, fino ai lavori per la palestra che sorgerà a Palazzo Mariani. E’i iniziato anche il censimento delle attrezzature scientifiche, il prossimo anno ci sarà una gara per le manutenzioni. In programma anche la riattivazione del centro di pet terapy e nuova vita per l’ospedale veterinario che sarà staccato dalla gestione del Dipartimento e che così potrà aprirsi ai professionisti del territorio.
Il Rettore ha parlato anche dell’Anvur, l’Agenzia ministeriale che si sta occupando dell’accreditamento delle università su tutto il territorio nazionale: «Avremmo potuto – ha raccontato Cuzzocrea – chiedere un rinvio della visita, ma abbiamo ritenuto giusto affrontarla subito. È stato un impegno particolarmente gravoso, che ha comportato tra l’altro la razionalizzazione dell’offerta didattica presso le sedi decentrate. Attendiamo adesso i risultati della visita».
Il Rettore ha poi risposto alle domande, ha parlato di una ricerca che non vuole concentrarsi solo su quelle che sono eccellenze già consolidate e riconosciute ma sulle possibilità che saranno date con queste azioni a chi non ha avuto altri fondi per portare avanti i propri lavori. Ha parlato di un’azione amministrativa che ha operato su quella linea di continuità che c’era stata fin dal principio con il suo predecessore Pietro Navarra: «Ribadisco la linea di continuità fermo restando che ognuno ha il suo carattere e il suo modo di gestire. Si può essere distanti da atteggiamenti, da scelte politiche, da fatti che chi ti ha preceduto ha portato avanti. Ma non può esistere una discontinuità, l’università sopravvive a tutti i rettori perché esiste la continuità. Non può esistere che chi arriva rade tutto a zero».
E poi la questione che in questi primi mesi di amministrazione De Luca ha visto una querelle sollevata dal sindaco sulla titolarità di alcuni immobili che il Comune reclama e che l’Università utilizza: «Intanto premetto che non mi ha chiesto niente nessuno. Ma mi prendo il merito di aver recuperato la delibera del 1845 del Comune di Messina, citata in passato dal rettore Tomasello con il commissario Croce, dal rettore Navarra con il sindaco Accorinti, ma fino ad oggi mai recuperata. L’ho trovata e scrive chiaramente che sono stati donati dal Comune l’Orto botanico e il terreno dove è edificato i locali di Diritto privato. Per il Magistero c’è un regio decreto del 1936 in cui si davano quei locali all’Università. Il fatto che oggi il Magistero si chiami in un altro modo perché il decreto Gelmini ne ha modificato la nomenclatura non fa cadere quella concessione».
Francesca Stornante