Venerdì 8 settembre assemblea pubblica
MESSINA – “Non ci sentiamo sicure in casa, non ci sentiamo sicure per strada e per questo siamo furiose! Le strade sicure le costruiremo insieme, unite contro ogni forma di violenza, riconquistando il nostro diritto a viverle senza paura. La nostra sorellanza entrerà nelle case, al fianco di ogni donna e persona che lo Stato trasforma in carnefice e la stampa in clickbait. Se lo Stato, se le forze dell’ordine, se la magistratura non ci difendono, faremo da sole. Non vogliamo più contare le bare. Non vogliamo più vedere lividi e fratture”. La mobilitazione di “Non una di meno” passa anche da Messina e dalla Sicilia. La città dello Stretto si tingerà di fuxia, un colore simbolico del movimento Non Una di Meno. “Come in tutto il territorio nazionale – spiegano i membri del Coordinamento di Non Una di Meno Sicilia – anche a Messina accogliamo la necessità di mobilitazione che nelle scorse settimane ha acceso Palermo e Catania, a seguito dei fatti del Foro Italico e dell’ennesimo femminicidio nel catanese.
Secondo l’Osservatorio nazionale di Non Una di Meno, la Sicilia si colloca al primo posto per femminicidi, suicidi e trans*cidi con il 14% sul territorio nazionale. E, purtroppo come da cronaca, non mancano gli stupri”. A Messina l’appuntamento è per venerdì 8 settembre alle 17, 30 in piazza Francesco Lo Sardo (conosciuta come piazza del Popolo) con una assemblea pubblica. “Lanciamo un’assemblea pubblica, aperta e libera – evidenziano gli organizzatori – per parlare di quello che vediamo e percepiamo per le strade, per parlare di quello che ci spaventa, per creare uno spazio sicuro e costruire una rete viva e dinamica in tutta la città”. Sabato 9 settembre, la marea transfemminista approderà alla Manifestazione regionale Ti rissi NO! Alle 17,30 a piazza Bellini, Palermo, organizzata dal Coordinamento di Non Una di Meno Sicilia. “Per Giulia, per Saman, per Vera, per Anna, per Celine e per tutte le altre sorelle che non ci sono più, saremo la loro rabbia”.
Si va bene tutto ma è culturalmente sbagliato nella nostra realtà,che lavori del genere di piccola entità e non opere gigantesche debbano durare così tanto….dai su ci vuole più serietà da parte delle ditte. Cioè il cantiere è partito più di 6 mesi fa è trattato lungo 200 metri non 200 km
Questo è un articolo di odio misandrico, contro gli Uomini indistintamente. Il tardo femminismo porta rancore e non serve a riconciliare ed ad insegnare l’amore ed il rispetto.