Questa mattina a palazzo Zanca “tavola rotonda” tra le varie organizzazioni e sigle sindacali per trovare insieme proposte comuni da sottoporre alle istituzioni per trovare un canale di confronto
Si è svolto questa mattina presso il Salone delle Bandiere di palazzo Zanca l’incontro “Uniti per Messina” che ha messo insieme i rappresentanti di diverse categorie del mondo del lavoro, di tutti i settori, dal mondo imprenditoriale a quello sindacale, per discutere insieme delle proposte con cui affrontare i problemi occupazionali e di sviluppo che interessano il territorio. Un incontro comune, come da tanto tempo non avveniva in città, grazie al quale le varie organizzazioni sindacali hanno voluto lasciare un messaggio chiaro al mondo delle istituzioni: occorre cambiare
‘inizativa, che vede assieme un lungo elenco di sigle, Confindustria, Confcommercio, CNA, Confesercenti, Confartigianato, CIA, Confagricoltura, Legacoop, Confcooperative, AGCI, Casaartigiani, CLAAI, Unicoop, Confapi, CGIL, CISL, UIL, UGL, segue la Marcia per il lavoro regionale che si è svolta a Palermo lo scorso 1 marzo con analogo obiettivo e con un forte elemento in comune: una critica forte alle istituzioni per il colpevole immobilismo, per la mancata attivazione di progetti di sviluppo, per il mancato ricorso alla progettazione europea e ai suoi finanziamenti. I lavori si sono svolti nel Salone delle Bandiere di palazzo Zanca, sede del Comune, e sono stati coordinati dal direttore di Confindustria Messina, Laura Biason, hanno visto alternarsi gli interventi dei rappresentanti delle sigle che, ognuno per il proprio settore di competenza, hanno evidenziato critiche e proposte. Per il segretario generale generale della Cgil Lillo Oceano, “per rimettere in moto l’economia della nostra provincia serve avere un progetto lungimirante che non si limiti a svendere fette di territorio alla speculazione e alla cementificazione”.
Unitarie le richieste : attivazione rapida di opere cantierabili; favorire misure nazionali e regionali per nuova occupazione produttiva; chiedere un piano straordinario per la prevenzione del dissesto idrogeologico; impegnarsi su infrastrutture, trasporti e mobilità; avviare la semplificazione e lo snellimento delle procedure burocratiche; sbloccare i crediti ed accelerare i pagamenti della Pubblica Amministrazione; investire nel turismo destagionalizzandolo; l’inserire la Provincia di Messina nella rimodulazione del POR (Fondi Europei); dare sostegno per la competitività dei prodotti agroalimentari; attivare un piano per l’accesso al credito per le famiglie e le Imprese. Fattori che, se coniugati all’insegna della legalità e dello sviluppo, farebbero ripartire l’economia e quindi il lavoro.
(FOTO STURIALE)
ma se da una vita sono loro e le sigle che rappresentano a dettare l’operato dei politici in tema di lavoro, aperture, regolamenti, finanziamenti, modifiche piani regolatori, contratti lavoro, controlli territoriali, orari …. Ma cosa vogliono adesso fare capire che non è colpa loro la crisi… Ipocriti… dovete pagare pure voi….