Ad un passo dalla sentenza il processo al docente dell'università e i presunti complici, indagati per un giro di esami "comprati" e prestiti a usura.
Si avvicina la sentenza al processo "Campus", l'inchiesta della Dia su una serie di irregolarità nello svolgimento dei test di accesso alla Facoltà di Medicina. Il pm Liliana Todaro oggi ha chiesto alla Corte della I sezione del Tribunale (presidente Micali) di condannare i sei imputati alla sbarra. Pesanti le richieste per i principali imputati: 4 anni e mezzo per il docente di Statistica e Matematica al dipartimento di Scienze economiche aziendali, Marcello Caratozzolo; 4 anni per l’ex consigliere provinciale Dino Galati Rando; 17 anni di condanna per Domenico Antonio Montagnese, ritenuto dagli inquirenti vicino alla 'ndrina.
Subito dopo l'arringa dell'accusa, che ha chiesto condanne fino a 7 anni anche per gli altri imputati, accusati di estorsione – la studentessa Alessandra Taglieri e il calabrese Massimo Pannaci – la parola è passata agli avvocati difensori, in particolare ai legali Candido e Lo Presti, che hanno chiesto l'assoluzione dei loro assistiti. I difensori hanno fatto leva in particolare su fatto che la Procura ha insistito nel chiedere le condanne anche per l'accusa di associazione a delinquere, fatta cadere dalla Cassazione che si è pronunciata revocando le misure cautelari. Si prosegue all'inizio di maggio con le altre arringhe difensive, poi la sentenza.
Il blitz è scattato all'inizio del luglio 2013, ad un anno dall'inizio delle indagini, scaturite da una precisa denuncia. Le intercettazioni svelarono il ruolo di Montagnese il quale, pur non ricoprendo alcun ruolo in ateneo, era in grado di condizionare esami alla facoltà di Medicina ma anche ai test di abilitazione di altre professioni. Fra i 2 e i 4 mila euro il costo di un esame, pilotato grazie alle minacce degli esponenti malavitosi calabresi sui docenti universitari. Venivano seguite due piste: quella mafiosa e quella cosiddetta politica. Quando non erano necessarie le maniere forti, secondo l'accusa Montagnese ricorreva al professore Caratozzolo e alle sue conoscenze. Svelati anche episodi di prestiti a tassi usurai.