Università "Mediterranea" prima in Italia nell'area delle scienze chimiche

Università “Mediterranea” prima in Italia nell’area delle scienze chimiche

Redazione

Università “Mediterranea” prima in Italia nell’area delle scienze chimiche

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mercoledì 27 Luglio 2022 - 06:55

Importante e significativo trend di crescita per i Dipartimenti di Agraria (Chimica degli alimenti) e Diceam (Fondamenti chimici delle tecnologie)

REGGIO CALABRIA – Lo scorso 20 luglio, presso l’Auditorium Antonianum di Roma, l’Anvur (Agenzia nazionale di valutazione del Sistema universitario e della ricerca) ha illustrato i principali risultati della Vqr (Valutazione della qualità della Ricerca) 2015-2019. A completamento del Rapporto finale, sono stati inoltre pubblicati i Rapporti d’Istituzione delle 134 Istituzioni, tra cui Università ed Enti pubblici di ricerca,  che hanno partecipato alla valutazione. 
Il quadro generale conferma il posizionamento dell’Università Mediterranea di Reggio Calabria al primo posto in Italia nell’Area delle Scienze chimiche (Area Cun 03).

Primato in Scienze chimiche

«Un risultato d’estrema importanza che – si legge in una nota diramata dalla “Mediterranea” – premia la qualità della ricerca dei professori e ricercatori dell’Ateneo che operano in questa area disciplinare e che afferiscono, rispettivamente, al Dipartimento di Agraria con il Settore scientifico disciplinare (Ssd) della Chimica degli Alimenti e al Diceam con quello dei Fondamenti chimici delle tecnologie.

Mariateresa Russo, delegata alla Ricerca del Dipartimento di Agraria e coordinatrice del team di ricerca, tutto al femminile, della Chimica degli alimenti, con pubblicazioni valutate tutte in Classe A, ha chiarito che l’importante risultato «è stato ottenuto a valle di un processo di valutazione della qualità dei prodotti della ricerca che, ai sensi del bando Vqr 2015-2019, ha visto classificare le pubblicazioni nelle categorie: ‘Eccellenti ed estremamente rilevanti’ (Classe A) ed ‘Eccellenti’ (Classe B), rispettivamente per aver raggiunto i “massimi livelli di eccellenza” e “livelli eccellenti”, in termini di “originalità, conoscenza e capacità di utilizzo della letteratura, rigore metodologico e chiarezza espositiva, impatto nella comunità scientifica”».
Risultato che, aggiunge la docente dell’Ateneo reggino, «ci rende orgogliose anche alla luce di quanto emerso dai rapporti Vqr in merito al perdurare, nell’Università italiana, di un evidente gender gap, soprattutto tra i professori».

Trend di crescita per Agraria

In generale, dall’esame dei dati della VQR 2015-2019 emerge l’importante balzo in avanti compiuto dalla Mediterranea nel suo complesso rispetto alle precedenti tornate valutative, ad ulteriore testimonianza delle tante eccellenze presenti nell’Ateneo di Reggio Calabria.

I risultati confermano, tra gli altri, il trend di crescita del Dipartimento di Agraria negli indicatori quantitativi e qualitativi che misurano la qualità dei prodotti rispetto alla qualità media di quelli presentati dalle altre Istituzioni di ricerca nazionali e che tiene conto del peso delle diverse aree scientifiche nelle singole Università, misurato attraverso l’indicatore R (valori vicini e progressivamente superiori a 1 indicano performance migliori e crescenti).

Il Dipartimento di Agraria, che partiva da un valore medio di R pari a 0,75, ottenuto nella vecchia Vqr (2011-2014), ha conseguito nell’attuale (VQR 2015-2019) un considerevole miglioramento, raggiungendo lo 0,97.
In alcune aree, il valore di R ha superato 1, ad indicare l’alta qualità della produzione scientifica. In tale ambito Leonardo Schena, docente referente della Vqr del Dipartimento di Agraria, evidenzia come sia emersa in particolare la posizione dell’Area 07/C (Ingegneria Agraria, Forestale e dei Biosistemi) con una valore pari a 1.06 che conferisce un sesto posto rispetto alle stesse aree valutate a livello nazionale e l’Area 07/D (Patologia Vegetale ed Entomologia)  con un valore pari a 1.01 che vale un quinto posto a livello nazionale.

La soddisfazione di Russo e Agosteo

Il direttore del Dipartimento Giovanni Agosteo esprime soddisfazione per «la netta crescita, nella sua globalità, del Dipartimento di Agraria, capace di coniugare le tradizionali sfide che coinvolgono i sistemi produttivi agro-alimentari e forestali con quelle legate alla salvaguardia delle risorse naturali, alla protezione degli ecosistemi e degli ambienti naturali, alla riduzione delle emissioni di gas serra e alla lotta ai mutamenti climatici, con uno sguardo privilegiato al recupero e tutela della biodiversità e dei servizi ecosistemici, nonché alla sostenibilità delle filiere alimentari e al contenimento degli sprechi».

A conferma del ruolo di primo piano del Dipartimento di Agraria nel contesto della ricerca italiana – la Russo ricorda la partecipazione, in ambito Pnrr ai partenariati del Centro nazionale “Agritech” per lo sviluppo delle nuove tecnologie in agricoltura, e dell’Ecosistema dell’Innovazione di Calabria e Basilicata Tech4You (Technologies for climate change adaptation and quality of life improvement), nel quale il Dipartimento di Agraria è coordinatore  dello spoke 3 – Smart Technologies for Sustainable Agri-Food Chain and Forestry, dedicato alla transizione digitale e sostenibilità dei sistemi agricoli, forestali e del food, con l’obiettivo di dare vita alla Digital H-Farm-To-Fork, una avanzata piattaforma di ricerca e dimostrativa che supporterà il trasferimento tecnologico, la formazione degli studenti e delle giovani generazioni di ricercatori, nonché la creazione di spin-off e start-up.

Costabile: risultati frutto di uno sforzo corale

«I risultati Vqr 2015-2019, sono il frutto di uno sforzo collettivo di tutte le componenti della Mediterranea e della qualificazione dei team dei laboratori di ricerca che, lavorando in sinergia tra loro ed in rete con il sistema universitario italiano ed internazionale, hanno consentito all’Ateno di raggiungere questi importanti traguardi», osserva per parte sua il Rettore reggente della “Mediterranea” Feliciantonio Costabile.

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