I docenti propongono l'istituzione di un tavolo di riflessione per sensibilizzare tutti sulla svolta epocale delle questioni relative ai generi
La notizia di un violento scontro verbale, che ruota attorno a ineludibili questioni relative ai generi e che ha visto come protagonisti due componenti della nostra comunità accademica, ci ha molto turbati.Con questa lettera aperta non è nostra intenzione entrare nel merito degli aspetti giuridici di uno scontro che è avvenuto fuori dall’Università e ha dunque un carattere essenzialmente privato, i cui contorni ci sfuggono e sui quali non è nostro compito dire nulla.
Tuttavia è importante per noi affermare che, come comunità, ci sentiamo ugualmente coinvolti. Pensiamo infatti che se le responsabilità dei reati sono individuali, i contesti entro cui certe vicende prendono forma non siano secondari. Il fatto che un certo tipo di violenza simbolica e discriminatoria, insieme al relativo corollario di minacce fisiche, sia stato partorito da un docente ci pone dinanzi alla fine dell’illusione che gli spazi di produzione della cultura possano considerarsi immuni dall’autoritarismo, dal sessismo e da una moltitudine di altre forme possibili di discriminazione. Questa vicenda, dunque, costringe la comunità scientifica – che è anche comunità di formazione alla cittadinanza – a riflettere seriamente sui propri limiti e sulle proprie responsabilità.
Con questo comunicato vogliamo affermare che il corpo docente dell’Università di Messina respinge discorsi, ideologie e politiche volti a discriminare e disseminare odio sulla base delle caratteristiche personali, di orientamento sessuale, di nazionalità e di credo. E si dichiara altresì sensibile alle questioni dell’uguaglianza, in materia di genere così come di accesso ai diritti in ogni ambito del sociale. In primo luogo quando tali questioni si pongono entro quell’Ateneo che costituisce il centro del lavoro intellettuale e della missione di formazione perseguiti dai suoi membri.
Contemporaneamente chiediamo al Rettore di volere istituire un tavolo di riflessione su quegli interventi di ordine culturale, politico e auto-formativo che possano servire a sensibilizzare ulteriormente docenti, studentesse, studenti e personale amministrativo intorno alla svolta epocale che le questioni relativi ai generi – così come le molte altre che stanno stravolgendo ordini, concezioni e gerarchie consolidate – pongono alla nostra comunità, richiedendole di lavorare per garantire piena inclusione e pieni diritti per tutti e tutte.
Primi firmatari
- Pietro Saitta
- Maria Foti
- Salvatore Bottari
- Salvatore Distefano
- Daniela Caccamo
- Valentina Cardella
- Fabio Rossi
- Maria Rosa Felice
- Domenica Farinella
- Francesco Longo
- Dino Costa
- Fabio Mostaccio
- Pier Luca Marzo
- Berardino Palumbo
- Edoardo Augusto Fugali
- Francesco Paolo Campione
- Mario Graziano
- Paola Di Mauro
- Antonino Bucca
- Rosalia Cavalieri
- Maria Clara Nucci
- Bruno Ricca
- Alessio Plebe
- Paolo Giuspoli
- Francesco Parisi
- Vincenzo Cicero
- Domenica Bruni
- Aldo Attilio Epasto
- David Carfì
- Patrizia Accordino
- Francesco Martines
- Francesca Panuccio
- Michele Messina
- Giacomo Fiumara
- Alessandro Tripodo
- Giovanni Francesco Pellicanò
- Daniela Caccamo
- Paola Cardiano
- Giovanni Merlino
- Anna Barattucci
- Adriana Tisano
- Gabriele Lando
- Angela Villani
- Antonino Pennisi
- Nicola Aricò
- Amelia Gangemi
- Donatello Smeriglio
- Alessandro Versace
- Milena Meo
- Liliana Silva
- Francesco Zanotelli
- Anna Assenza
- Andrea Biagiotti
- Valentina Cuccio
- Tiziana Tarsia
- Nicola Cicero
- Lorenzo Campagna